Sulla strada forestale nel Bosco Penz ho la fortuna di imbattermi in un ampio affioramento roccioso. Si tratta della Gonfolite lombarda o Molassa sudalpina.

A metà del Terziario si assiste ad un forte innalzamento dell’arco alpino (circa 1 mm l’anno).
Nell’Oligocene le vette delle Alpi raggiungevano e forse superavano i 6000 m d’altezza o addirittura i 9500 m.
Quest’innalzamento era compensato da un’intensa erosione, il cui risultato è attualmente ben visibile nel riempimento d’epoca terziaria della Pianura Padana.
La molassa formava un enorme delta, la cui zona centrale (zona di massimo spessore) era rappresentata dalle attuali località di Paré-Uggiate-Bizzarone.
L’intensa erosione del Quaternario ha cancellato in buona parte i depositi terziari di Molassa subalpina. Nell’area di Chiasso affiora tuttavia ancora oggi formando la Collina del Penz.
Grazie all’analisi delle rocce presenti nella Gonfolite si è potuto stabilire che l’origine di questa formazione geologica è la zona compresa fra la Bregaglia, l’Engadina, la Valtellina e le valli laterali dell’attuale Lago di Como.
Rocce rinvenute nella Gonfolite:
graniti e granodioriti della Bregaglia e del Passo dello Julier
tonaliti della Bregaglia
graniti di Novate e San Fedelino (Valchiavenna)
graniti del Bernina
gneiss del Maloja
granito di Vernuga (Valtellina)
serpentini della Val Malenco
I ciottoli del conglomerato di Pedrinate non hanno le striature che presentano invece quelli delle morene. I ciottoli, inoltre, sono ben arrotondati, ciò che dimostra l’origine fluviale degli stessi.


Fonte: Museo cantonale di storia naturale, “Introduzione al paesaggio naturale del Canton Ticino”, Dipartimento dell’Ambiente, Bellinzona, 1990.

 
 

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