Ourzazate: nella lingua berbera il suo nome significa “senza rumore”. In realtà, nella Valle del Dadès, luogo in cui Ouarzazate si adagia, può capitare di sentire il frastuono dell’assalto ai treni da parte degli arabi guidati da Lawrence d’Arabia, le urla nell’arena del Gladiatore e tanto altro ancora. E’ infatti, proprio in questa cittadina marocchina, fondata dai francesi nel 1928, stretta tra il deserto sabbioso del Sahara e le montagne dell’Alto Atlante, che il governo ha deciso di erigere la propria Città del Cinema. Sono quattro gli studios che ospitano un significativo numero di produzioni internazionali e che insieme costituiscono il più grande laboratorio “open air” del mondo: gli Atlas Studios, i KanZaman Studios, i Cinedina Studios e i CLA Studios. Qui trovano lavoro circa 100000 mestieranti tra tecnici, artisti, albergatori e commercianti, e molti registi si lasciano attirare da condizioni climatiche assolutamente compiacenti (splende il sole 300 giorni all’anno) e da una posizione geografica che spalanca le porte sia all’Africa che all’Europa. Non sono poi da sottovalutare gli incentivi che il governo mette a disposizione. Chi decide di girare qui ha diritto all’assistenza delle principali istituzioni statali come l’Esercito, l’Aviazione, la Gendarmeria e la Polizia, a procedure semplificate per l’importazioni di armi e munizioni necessarie, a sconti relativi al trasporto dei beni e persone attraverso la compagnia aerea Royal Air Maroc, a tariffe simboliche per realizzare riprese nei siti storici e all’esenzione dell’imposta del 20%. Se a ciò si aggiungono i costi sufficientemente contenuti e la suggestione dei paesaggi, è facile intuire perché, già dal 1952, anno in cui venne girato Otello di Orson Welles, Ouarzazate sia diventata una vera e propria oasi della pellicola. Gli Atals Studios, fondati dal magnate marocchino Mohamed Belghmi, hanno dato la paternità a pietre miliari come Il gioiello del Nilo (1985), Il tè nel deserto(1990), Kundun ( 1997), The legionary: fuga all’inferno (1998) e Il Gladiatore (2000). Ma il passaporto marocchino l’hanno anche film come La mummia e Il ritorno (1999 e 2000), Asterix e Obelix:missione Cleopatra (2002), Sahara ( 2005), Kingdom of Heaven (meglio noto da noi con il titolo Le crociate) ( 2005) e Babel ( 2006) che hanno goduto dell’ospitalità fornita da altre strutture, in particolare i CLA Studios. Nati per volere del re Mohammed VI, sono il frutto di un partenariato che dal gennaio 2005 mette insieme Dino De Laurentis, Cinecittà e Sanam Holding. Per gli appassionati del genere, si ricordia anche che proprio sotto il sole del Maghreb, all’interno della casbah, si è svolta nel 2006, la terza edizione del reality La fattoria, che ha fatto registrare un picco di turisti arrivati appositamente dall’Italia. Sempre all’interno della casbah sono state girate molte scene del film La straniera (2009) di Marco Turco. Tutti i giorni (salvo nel periodo delle riprese) dalle 9 alle 18, gli studios spalancano le porte ai visitatori. Qui, ad accoglierli troveranno due monumentali mummie “ rubate” alla scenografia di Asterix e Cleopatra, e all’interno potranno girovagare tra i vari set rimasti ancora in buona parte allestiti, ritrovandosi, nel giro di pochi metri, nel cuore dell’Egitto faraonico, in un mistico tempio buddista d’Oriente, sulle strade polverose dell’antica Roma, o ammirare in lontananza le possenti mura della città vecchia di Gerusalemme!
 
 

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