Al di là dei resti del rifugio si apre un impressionante baratro provocato da una frana.
Già nel 1997 quello che era costruzione in sasso sembrava ancora solida, ma il pavimento in legno della capanna (parte notte) marcava segni di cedimento; nel 1998 infatti anche nelle facciate in sasso si notarono varie fessure larghe alcuni centimetri e il terreno sotto la capanna era parzialmente franato. Ritenuta quindi inagibile a partire dal 1999 la società SAT di Lugano non si è più occupata del rifugio, che, pezzo dopo pezzo è finito a valle.
 
 

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