Eccoci all’Alpe Leciuri, di cui rimangono solo i ruderi; Mario impugna fieramente un bastone da poco trovato, che si porterà dietro per tutta l’escursione (non è la prima volta: ha nel dna l’anima del pastore, perché suo papà da giovane lo aveva fatto nella magnifica terra sarda). Poco sotto di noi sta pascolando tranquillamente un piccolo gruppo di camosci, mentre in basso a sinistra si intravedono le prime baite del nucleo di Pogallo, che raggiungeremo dopo una lunga discesa.
 
 

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