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Là in fondo si vede il Lago di Monte Spluga.
Con la costruzione dello sbarramento nel 1931, veniva sommerso il singolare pianoro cantato da Giosuè Carducci in Elegia del Monte Spluga (1898):
... E mi trovai soletto dove perdevasi un piano
brullo tra calve rupi: quasi un anfiteatro
ove elementi un giorno lottarono e secoli. Or tace tutto:
da' pigri stagni pigro si svolve un fiume:
erran cavalli magri su le magre acque: aconito,
perfido azzurro fiore, veste la grigia riva.
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