Chiesa di Sant’Eusebio e Vittore - Peglio

Sorge poco distante dal paese, di fronte all’imponente mole del Legnone.

È riconoscibile dal suo caratteristico sagrato a portici con affreschi del XVI secolo che con eleganza domina un vastissimo panorama.
Divenne parrocchiale nel 1461 e raggiunse la sua forma attuale solo agli inizi del XVII secolo. Ci propone le più famose opere lariane del primo Seicento, veri e propri capolavori di G. Mauro della Rovere, detto il Fiammenghino che qui, come vuole la tradizione, gli venne offerto per alcuni anni, diritto d’asilo per sottrarsi alla cattura in seguito ad un omicidio compiuto nella città di Milano.
Di particolare interesse è l’autoritratto lasciato dal pittore nella Cappella del Battistero. Indossa un abito bianco con cappello piumato e spada, al suo fianco vi è raffigurata una donna in vesti di moncecca, una contadina, la sua amata da cui ebbe due figli.
Sopra la porta maggiore troviamo un organo rifulgente d’oro e soave nel suono impreziosito dagli affreschi e dagli oli dipinti sulle ante, attribuito agli Antegnati, pregevolissimi maestri nell’arte della costruzione d’organi.
La chiesa, d’interesse artistico notevole, conserva e custodisce altre pitture del 600 e del 700, pregevoli arredi sacri, una reliquia di Santa Rosalia donata dagli abitanti della parrocchia emigrati in Sicilia ed uno sfarzoso altare maggiore in legno dorato e intagliato, con statuette (1635)

(testo tratto da http://www.larioonline.it)
 
 

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