Il leone dell' Alto Lario domina le 3 vallate Bodengo , Soe' e Darengo.
Decidiamo di salirlo io e Massimo 61 dal versante SE e parete NE , dalla via dei primi salitori. Ci sciroppiamo il lungo avvicinamento partendo dal Dangri direzione Pianezza e Ingherina dove riprendiamo l' Alta via. Dopo 3 orette circa di cammino arriviamo al lago di Cavrig 2188 m. sotto il Pizzo.
Risaliamo il pendio detritico ai piedi del Lago tenendo la dx ,poi NNW per per il canalone fiancheggiando la parete . Qui, troviamo una placconata che ci porta al nostro intaglio 2240 m. A destra la cresta del Lavine Rosse. Ci dirigiamo dalla parte opposta percorrendo 2 cenge che attraversano la parete NE.Hanno una forma ad arco, alla seconda dopo essersi leggermente abbassati si cerca la via di salita piu' idonea . Massimo 61 piu' diretto ed io leggermente meno "esposto" per roccette non del tutto facili e sicure con dei bei passaggi arriviamo allo sperone.Lo aggiriamo ammirando il paorama questa volta sulla Val Cavrig .Risaliamo al pendio erboso una piccola cengia, poi piu' diretti senza piu' difficolta raggiungiamo la vetta.Foto, foto, foto e video .Non ci stiamo tanto ma quel poco mi appaga.Ridiscendiamo dalla stessa via con molta attenzione e in circa un oretta abbondante siamo di nuovo al lago di Cavrig nuotando ....si nuotando...
Di nuovo in marcia, per chiudere l' anello :
passo San Pio 2198 m.canale verso il Lago Darengo e di nuovo a mollo.....ma che bello
Fossero tutte cosi' le ecursioni !!!
Le gambe i piedi e il corpo lo meritano...
Giretto veloce in capanna che e' chiusa. Poi 3 ore di discesa con una bella birra fresca al crotto..
Paolo

Per chi ne vuole sapere di piu' (dato che in internet si trova ben poco o niente) :
Pur non essendo la cima piu' alta della catena del Munchech, in quanto superata solo e di poco dal Pzzo Paglia, per la sua posizione isolata, per le sue dimensioni e per l' aspetto delle sue pareti e' senza dubbio la più regale della regione . A NE e a sud ha un caratteristico aspetto di leone sdraiato, nentre a W assume una possente forma triangolare.Le tre creste che lo strutturano sono rivolte a N (sul Passo della Porta) , ad E (sul Taglio d' Ingherina) e a SW (sulla Bocchetta delle Streghe). La cresta a N ha un andamento a salti ( detta Cresta del Lavine Rosse, dal colore dei pendii detritici del suo fianco SE ) prima dei risalti finali presenta dalla quota 2405 un lungo tratto ad andamento orizzontale ; la cresta SW è la più breve e regolare .La parte inferiore del versante meridionale alla testata della Valle di Cavrig, è divisa in due parti da un crestone roccioso, il Balz cosi da formare due conche detritiche. La più piccola a SW, ospita l' acquitrino del Lago delle Streghe, cosi chiamato per la vicinanza con la Bocchetta delle Streghe; la più grande, a SE racchiude il bel Lago di Cavrig 2130 m CTR ( che IGM e CSN quotano erroneamente 2188 m. e che CSN nomina erroneamente lago delle Streghe ) in esso si specchia il versante sud della Cresta del Lavine Rosse,solcato da profonde fenditure. Il versante occidentale che imperiosamente cade sulla Val Bodengo per 750 m. ha la sa linea di massima evidenza nello spigolo W . La parete WSW è costituita da vaste lastronate rotte da risalti e canali; il versante NW e simile come struttura a quello WSW , ma è caratterizzato nel settore destro da un pilastro di immense placche verticale frazionate da fasce di tetti che culmina con Q.2313,5 CTR nello spigolo W. Dalla cresta N si dirama veso NW il Crinale dello Scrus che poi , dalla Q.2065 precipita su corte seconda con un largo sperone di 950 m. ( percorso della via Gentle Giant). La larga parete NE anch' essa solcata da profonde fenditure, è di minore interesse e si appoggia sulla solitaria testata della Valle Soè .
La prima salita è di Carlo Magnaghi e Lugi Brioschi con Giovanni Rasella il 12 giugno del 1882 per il versante SE e la parete NE. Sulla carta austiaca della prima meta dell' ottocento questa montagna era indicata con il nome di Pizzo dei Zocconi.
Offre un panorama assai vasto, dato il suo isolamento e la sua centralità. La salita al Pizzo Cavregasco non è mai banale, perchè anche le vie più facili richiedono esperienza e capacità di individuazione.Le creste sono tutte di media difficoltà e divertenti .Piacevole e classica e' la via di salita dalla parete S .Di altra dimensione e impegno è la scalata del versante W. Lo Gneiss è in genere buono: attenzione comunque, soprattutto per la scarsa frequentazione.
Da Guida dei Monti d' Italia Mesolcina Spluga.
 
 

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