Kurzbericht 

DISGRAZIA (3678 m)


Publiziert von GM , 4. August 2015 um 11:08.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 3 August 2015
Hochtouren Schwierigkeit: WS+
Klettern Schwierigkeit: III (UIAA-Skala)
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 2 Tage
Aufstieg: 1770 m
Strecke:19,2 km a/r

Non ricordo esattamente quanti anni fa mi venne l'ossessione di salire al Disgrazia, ma ad ogni stagione buona per l'alta montagna, quando mio cugino Antonio mi proponeva qualche viaggio in alta quota, si sentiva immancabilmente rispondere "mi interessa solo il Disgrazia" anche se poi si faceva ovviamente altro. Quest'anno, probabilmente per non sentire piu' il solito mantra, ha deciso di assecondarmi.
E ne è stato ben ripagato, suppongo, vista la bellezza di questa salita!
Quindi partiamo per questa uscita un po' fuori mano, aggregandosi con noi anche mio papà Luigi e il suo amico Mauro.

Dal Rifugio Ponti (2259 m) si sale dapprima il culmine della morena glaciale e quindi una lunga traversata su piodate e sfasciumi fino al ghiaccio di Preda Rossa. Il ghiacciaio si risale quasi completamente su traccia ripida che segue la linea di massima pendenza fin sotto la cresta del Monte Pioda dove si traversa verso est per risalire un breve tratto abbastanza franoso che porta ad una selletta sulla cresta ONO del Disgrazia.
Da qui si risale la cresta rocciosa fino alla vetta del Disgrazia (1160 m e 4h40' dal rifugio Ponti). La cresta si presentava oggi praticamente asciutta, con unico tratto su nevaio, ripido, di circa 30 metri di sviluppo, all'altezza del termine del canalone Schenatti. Le difficoltà sono come risaputo contenute (I-II) ma abbastanza costanti lungo tutta la cresta, con due-tre passaggi piu' impegnativi (fino al III). Nella versione "asciutta" la via non è assolutamente esposta, soprattutto verso il versante nord; fanno eccezione il tratto terminale dello Schenatti e la placconata da disarrampicare, a quota inferiore.
La via non è segnata, ma i segni dei ramponi sulla roccia sono un valido sostituto... Sono tuttavia possibili diverse varianti di difficoltà analoga o di poco superiore. Una altra cordata ha ad esempio bypassato sia il nevaio terminale dello Schenatti che il Cavallo di Bronzo passando immediatamente a sinistra (salendo) degli stessi sul versante nord.

Approssimandomi alla vetta, quando il mio compagno, comodamente seduto, faceva un ultimo recupero a spalla, non sulla vetta stessa quindi ma dieci-quindici metri sotto di essa, la presa di coscienza di aver coronato un sogno mi ha reso un istante di vera felicità. E in vetta, nella quiete di una giornata bellissima e calda, mi è venuta alla mente, per associazione, l'esagerata iperbole letteraria di Giuseppe Zoppi riportata ne Il libro dell'alpe quando descrive l'arrivo in vetta al Pizzo (vai a sapere, per me, se Rosso, della Vena Nuova o, piu' improbabile, Brunescio) : "Vado di fretta, il cuore mi batte a precipizio. L'aria è piu' che mai viva e fresca. Ed io sono felice (..) Ancora venti metri, dieci metri. Un ultimo sforzo di tutto l'essere, e sono sul Pizzo. Ci sono veramente, mi sta sotto i piedi. Soffia un vento assai forte, assai freddo, ma io non ci bado. Non sento piu' nulla. Tutto un mondo nuovo, e molto piu' vasto ch'io non credessi, mi grandeggia davanti, sotto un cielo meravigliosamente alto sereno."
Esagerato Zoppi! Ma per questo Disgrazia, ci calza a pennello.




Tourengänger: GM
Communities: Hikr in italiano


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