Kreuzjoch (2558 m)


Publiziert von siso , 22. Juli 2015 um 16:00.

Region: Welt » Österreich » Zentrale Ostalpen » Kitzbüheler Alpen
Tour Datum:14 Juli 2015
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: A 
Zeitbedarf: 5:30
Aufstieg: 844 m
Strecke:Zell am Ziller (580 m) – Cabinovia Rosenalmbahn fino a Rosenalm (1744 m) – Kreuzjochhütte (1905 m) – Kreuzjoch-X-Press (2408 m) – Übergangsjoch (2507 m) – Kreuzjoch (2558 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Dalla Svizzera: Feldkirch – Tunnel dell’Arlberg – Autostrada A14 – Autostrada A12 – Innsbruck – Uscita Zillertal – Zell am Ziller (580 m), Rosenalmbahn.
Unterkunftmöglichkeiten:Alberghi a Zell am Ziller.
Kartennummer:Kompass 037, Mayrhofen, Tuxer Tal, Zillergrund – 1:25000; Kompass Extratourenkarte 1:50000.

Escursione sulla più alta cima delle Alpi di Kitzbühel.

Partenza dalla località Zell am Ziller (575 m), quartiere Rohr, nel comparto sciistico Gerlos / Zillertal Arena (143 km di piste).

 

Inizio dell’escursione: ore 9:30

Fine dell’escursione: ore 15:00

Pressione atmosferica ore 9.00: 1019 hPa

Temperatura alla partenza: 16°C

Temperatura al rientro: 21°C

Isoterma di 0°C a 4000 m

Sorgere del sole: 5.30

Tramonto del sole: 21.05

 

Sul piazzale della Rosenalmbahn fa già caldo alle 9 del mattino! Scopro per la prima volta questa zona sciistica, della quale non avevo ancora sentito parlare. Rimango stupito per la modernità degli impianti e per l’estensione del comprensorio. La prima tratta della funivia arriva a Wiesenalm (1309 m), la seconda a Rosenalm (1740 m). All’uscita dalla stazione a monte mi soffermo di fronte ai segnavia, che indicano una decina di itinerari diversi. Seguo il sentiero 10, in direzione della Kreuzjochhütte (1905 m). Dapprima scendo leggermente di quota in direzione nord-ovest, quindi seguo la comoda sterrata, in costante ma leggera salita, che in meno di mezz’ora mi porta all’accogliente Kreuzjochhütte (1905 m), ancora deserta, ma che al rientro sarà affollata.

Una scritta nel dialetto locale saluta gli avventori: “Griass Enk!” 

È un benvenuto molto cordiale, più sentito della altre forme di saluto.

Alle 10:20 riprendo il cammino seguendo la carrareccia ai bordi delle piste di sci, che mi accompagna fino alla stazione a monte dell’impianto Kreuzjoch-X-Press (2408 m) e più avanti ancora all’Übergangsjoch (2507 m). Da qui via c’è un passaggino assicurato con una corda, quindi un tratto in cresta di meno di 500 m lineari, prima di raggiungere la croce di vetta. Dopo 2 h e 40 min di cammino posso affermare Kreuzjoch (2558 m) geschafft!

Anche questa è una cima molto frequentata; gli escursionisti salgono da diverse vie e convergono tutti verso la croce.

I comportamenti che assumono sulla vetta sono differenziati:

a) Alcuni si limitano a toccarla e a pronunciare l’abituale parola “geschafft!”, come se fosse una sorta di mantra, un’invocazione alle forze della natura o alle forze divine.

b)  Altri si soffermano più a lungo per consultare il libro di vetta e per segnare il passaggio con i saluti, con le considerazioni sul tempo e sul paesaggio, oppure con disegnini e autoadesivi.

c)   Altri si mettono in posa davanti alla croce per farsi fotografare. Se il gruppo è numeroso l’operazione dura parecchio tempo e si conclude solo con la foto di gruppo, per la quale viene ingaggiato il primo che capita, che spesso non trova il pulsante di scatto.

d)    Altri armeggiano con il telefonino e whatsappano a tutto spiano.

e)  Altri si soffermano in prossimità della croce per regolare l’altimetro e il navigatore satellitare.

f) Altri ritengono che l’omino di vetta o addirittura la croce siano uno stenditoio per far asciugare le magliette madide di sudore.

g) Altri escursionisti si accampano proprio sul culmine, aprono gli zaini, scartano panini e cibi vari e consumano il pasto, fregandosene degli altri avventori.

h) Un’altra categoria di escursionisti disdegna la cima; si ferma a qualche metro di distanza e cade in una sorta di catalessi contemplativa.
 

                                               Kreuzjoch (2558 m)


A nord vedo numerosi laghetti che la carta topografica valorizza assegnando loro un proprio nome: Steinkarlsee, Langernsee, Scheibensee, Maurersee, ecc.

Ad est si distingue il Gerlospass, con lo Speicher Durlassboden, circondato da numerosi impianti di risalita, sul confine tra Tirolo e Salisburghese.

A sud-est s’intravvedono fra le nuvole le montagne del Parco nazionale Alti Tauri, il maggiore e il più antico dei sei parchi nazionali austriaci, a sud-ovest le Grinbergspitzen, nelle Alpi di Tux.

Lo scenario più avvincente lo osservo tuttavia sulla via del ritorno: sono gli amenissimi alpeggi tra il Gründlalm e il Rosenalm, abbelliti da cembri sparsi, che in inverno costituiscono le piste da sci.

Azzeccata la pausa pranzo alla Kreuzjochhütte (1905 m), in un autentico ambiente da malga con animali, odori e sapori tipici dell’alpeggio.

 

La prima escursione nelle Alpi di Kitzbühel mi ha pienamente soddisfatto. È stata l’occasione per scoprire uno dei tanti comprensori sciistici austriaci che offrono non solo possibilità di svago sugli sci (discesa e scialpinismo), ma anche innumerevoli gite su terreno per tutte le esigenze.

 

Tempo di salita: 2 h 40 min

Tempo totale: 5 h 30 min

Dislivello in salita: 844 m

Sviluppo complessivo: 13,6 km

Difficoltà: T2

Copertura della rete cellulare: buona.


Tourengänger: siso


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