Bregagnino
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Seconda gita degli Incontri di Avvicinamento alla Montagna 2015, le previsioni meteo lasciano qualche speranza: almeno al mattino non dovrebbe diluviare, il grosso delle precipitazioni dovrebbe arrivare solo in serata. Fiduciosi, nonostante le numerose defezioni , una ventina di ardimentosi, bardati di pantavento, mantelle, ombrelli e quant'altro si presentano all'appuntamento delle 7 per la gita di cartografia ed orientamento. La meta è il Monte Bregagno, un belvedere eccezionale, l'ideale per orientarsi ed imparare ad usare carta, bussola ed altimetro.
Arrivati sul posto ci rendiamo subito conto che ci sarà ben poco da vedere: non si vede neppure il lago, figuriamoci le montagne.
Roberto da le prime spiegazioni sull'orientamento della carta e l'individuazione della nostra posizione, pioviggina appena e ben presto ci si ritrova quasi tutti in maglietta perchè l'umidità è al 99%.
Il sentiero sale, disdegnamo il bivio per il rifugio Menaggio e proseguiamo per la cima. Seconda tappa in prossimità del ripetitore, nuove spiegazioni di Roberto sull'uso della bussola, certo se si vedesse un po' più in la della cinquantina di metri che si vedono tutto sarebbe più semplice.
Proseguiamo fino a raggiungere la cappelletta di Sant'Amate ed il suo pronao. Non piove ma lo stare al coperto da una buona sensazione. La spiegazione di Roberto su come determinare la propria posizione richiede una buona dose di immaginazione: tanto il Monte Grona che il Passo di San Lucio sono invisibili...! Vabbè per oggi si impara la teoria, alla prima occasione passeremo alla pratica.
Proseguiamo lungo il largo crinale, vi sono vistose tracce dell'incendio di qualche settimana fa, per un lungo tratto il sentiero sembra fare da confine fra la parte arsa e quella intattta.
Siamo al grande ometto che segnala la cima del Bregagnino, visto che ha iniziato a piovere un po' più forte decidiamo che per oggi possiamo accontentarci, torniamo alla capppella e da qui ci dirigiamo alla Forcoletta da cui si diparte il sentiero per il rifugio. Qualcuno sogna già la polenta ed un camino acceso ma, chiaramente vista la giornata e la conseguente frequentazione inesistente, il rifugio è chiuso.
Ha comunque smesso di piovere e così possiamo mangiare all'asciutto.
Ripartiamo alla volta delle auto, qui ritiro le bussole distribuite stamane e, come consuetudine appaiono prosecco e dolci, oggi portati da Veronica, ad allietare la fine della gita.
Dal punto di vista delle conoscenze di cartografia occorrerà riprendere il discorso nel corso di un'uscita con un po' più di visibilità. La gita è stata comunque piacevole, e dopotutto neppure troppo bagnata, è cresciuto l'affiatamento fra allievi ed accompagnatori e le facce erano tutte sorridenti. Peccato per chi ha dato forfait spaventato dalle previsioni meteo.
Arrivati sul posto ci rendiamo subito conto che ci sarà ben poco da vedere: non si vede neppure il lago, figuriamoci le montagne.
Roberto da le prime spiegazioni sull'orientamento della carta e l'individuazione della nostra posizione, pioviggina appena e ben presto ci si ritrova quasi tutti in maglietta perchè l'umidità è al 99%.
Il sentiero sale, disdegnamo il bivio per il rifugio Menaggio e proseguiamo per la cima. Seconda tappa in prossimità del ripetitore, nuove spiegazioni di Roberto sull'uso della bussola, certo se si vedesse un po' più in la della cinquantina di metri che si vedono tutto sarebbe più semplice.
Proseguiamo fino a raggiungere la cappelletta di Sant'Amate ed il suo pronao. Non piove ma lo stare al coperto da una buona sensazione. La spiegazione di Roberto su come determinare la propria posizione richiede una buona dose di immaginazione: tanto il Monte Grona che il Passo di San Lucio sono invisibili...! Vabbè per oggi si impara la teoria, alla prima occasione passeremo alla pratica.
Proseguiamo lungo il largo crinale, vi sono vistose tracce dell'incendio di qualche settimana fa, per un lungo tratto il sentiero sembra fare da confine fra la parte arsa e quella intattta.
Siamo al grande ometto che segnala la cima del Bregagnino, visto che ha iniziato a piovere un po' più forte decidiamo che per oggi possiamo accontentarci, torniamo alla capppella e da qui ci dirigiamo alla Forcoletta da cui si diparte il sentiero per il rifugio. Qualcuno sogna già la polenta ed un camino acceso ma, chiaramente vista la giornata e la conseguente frequentazione inesistente, il rifugio è chiuso.
Ha comunque smesso di piovere e così possiamo mangiare all'asciutto.
Ripartiamo alla volta delle auto, qui ritiro le bussole distribuite stamane e, come consuetudine appaiono prosecco e dolci, oggi portati da Veronica, ad allietare la fine della gita.
Dal punto di vista delle conoscenze di cartografia occorrerà riprendere il discorso nel corso di un'uscita con un po' più di visibilità. La gita è stata comunque piacevole, e dopotutto neppure troppo bagnata, è cresciuto l'affiatamento fra allievi ed accompagnatori e le facce erano tutte sorridenti. Peccato per chi ha dato forfait spaventato dalle previsioni meteo.
Tourengänger:
paoloski
Communities: Hikr in italiano
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Kommentare (3)