Rifugio Gino e Massimo m.1860 (SO): giornata passata sotto una fitta nevicata!


Publiziert von Alberto , 18. Februar 2015 um 13:39.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:15 Februar 2015
Schneeshuhtouren Schwierigkeit: WT3 - Anspruchsvolle Schneeschuhwanderung
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 4:00
Aufstieg: 830 m
Strecke:[p ] quota 1030 - Paiosa m.1135 - [p ] m.1230 km. 2,5 - a quota 1360 prendere a sinistra (visibile la sbarra che blocca il passaggio) - a quota 1430 prendere a sinistra - a quota 1515 si prosegue diritto (a destra si va al rifugio Le Piane) per circa una 20 na di metri e poi si prende a salire a destra km. 5 (la strada principale prosegue diritta in piano ma non la si deve fare) - rifugio Gino e Massimo sito in località all'alpe Grioni m.1860 km.7,5
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Milano - S.S. 36 dello Spluga - Lecco - Colico - S.p. 38 delo Stelvio - Morbegno - Sondrio - Piateda - Sazzo - Albareda m.781 - Tripolo m.804 - Fontaniva - Berniga m.835 - Famlonga m.925 - Prestinè m.956 - bar Dosso del Grillo [p ] - proseguire per altri 500 m.e vi è il secondo parcheggio
Unterkunftmöglichkeiten:rifugio Gino e Massimo sito in località alpe Grioni m.1860, per informazioni: mail: anto-mauro@hotmail.it cel. gestore 349.25.15.925 cel. rifugio 3453854459
Kartennummer:carta Kompass 1:50.000 Bernina - Sondrio

   
   
   
   
 

Volevo dedicarmi una due giorni,immerso nella quiete della natura,una cosa che ogni tanto amo fare per rilassarmi e ricaricarmi positivamente di ciò che la Montagna mette a nostro servizio.

Mi interesso per un nuovo rifugio ma le informazioni,la conoscenza del luogo e le nevicate che si attendono per i prossimi giorni mi fanno desistere,quindi passo alla seconda possibilità salendo in val Tartano.

Parto alle ore 6,00 da casa,la pioggia è incessante e abbondante fino a Briosco dove medito se andare in Valsassina....proseguo e dopo il Barro la pioggia riprende quindi decido di proseguire per portarmi più in alto in modo da evitare l'acqua che persiste anche dopo Morbegno: in valle la neve del giorno precedente si scioglie sotto l'acqua che persiste e pensando alla val Tartano e cosa mi aspetta,rifletto sul proseguire anche per la meteo che sembra essere migliore se si va più a est.

Infatti in zona Sondrio,qualche spiraglio di cielo azzurro si nota,la pioggia è cessata quindi prendo a salire per Briotti: la strada è stata pulita dallo spazza neve ma la neve in stato di poltiglia richiede attenzione sulle curve e arrivo al bivio per Paiosa dove la strada è leggermente più imbiancata e tranquillamente giungo al parcheggio dove non vedo la pista battuta dalla motoslitta di Mauro Berniga che gestisce con la moglie Antonella il rifugio.

Purtroppo non essendo in programma di venire da queste parti non li ho avvisati in anticipo e la sorpresa di non trovare la battuta mi ha fatto meditare: conosco bene il tracciato e la sua lunghezza e il dislivello ma non so cosa mi aspetta man mano che mi alzo di quota....quanta neve troverò da battere?

Alle ore 8,30 parto con le ciaspole,la neve è pesante e dopo un poco sembra di avere l'alza tacco oltre ad avere un po di peso in più ai piedi.

Poco dopo Paiosa qualche fiocco fa la comparsa....ma si infittisce a breve trasformandosi in una fitta nevicata e a quota 1500 la cosa si fa pesante: la traccia è profonda e la fatica è tanta!

Molto probabilmente sono in vari ad essere in giro a ciaspolare possibilmente su tracciati frequentati anche con maltempo per raggiungere un rifugio dove riscaldarsi e pranzare al caldo ma solo pochi si permettono in solitaria di battere poco più di 7 km. di tracciato e più di 800 m. di dislivello.

 

Vi sono momenti di sconforto che assillano la mente e che ti fanno riflettere se,nel proseguire o fare ritorno....

Ma il Bradipo delle Alpi ripensa a quelle sfaticate in solitaria dove non si è mai perso d'animo e l'unica via per riuscire a non "soccombere" alla rinuncia è "modificarsi",adattandosi alle circostanze: riducendo il passo (già di norma lento) si riesce a procedere su i lunghi traversi che la strada compie fino a giungere al bivio dove si stacca la piccola stradetta che conduce al rifugio.

Qui la pendenza aumenta come lo spessore della neve che supera le ginocchia: a volte è più facile essere stimolati nel proseguire quando non si è a conoscenza di quanto manca,altre volte sapendo quanto percorso ti resta,sei più consapevole e prosegui perché sai dove giungerai!

E' dura....le soste si fanno frequenti e il preventivo ore è stimato di 4 ore: non è robetta da poco!

Salire 1200/1400 m. di dislivello su traccia battuta è decisamente più facile (anche in solitaria) rispetto la metà di dislivello ma,da tracciare (sia in gruppo ma ancor di più in solitaria) in abbondante neve fresca che in alcuni casi ti costringe a fare dietro front mettendo la coda fra le gambe battendo in ritirata!

Pian piano proseguo sotto la fitta neve che scende aumentando lo spessore di coltre bianca che mi rallenta non poco il mio andare: poi,ecco il rifugio che raggiungo alle ore 12,30 immerso nella neve e nel silenzio che questa giornata offre all'unico umano che ne fa visita.

Entro nel locale invernale,qualcuno ha tentato di accendere la stufa che era intasata di legna leggermente bruciata e alcuni mozziconi di sigarette (pure quassù qualcuno non "digiuna" da questo vizio poco salubre) ma senza esservi riusciti.

Ma il Bradipo delle Alpi anche soprannominato "capanatt" è in grado con la torcia a fuoco di accendere la stufa che gli permette di asciugarsi gli indumenti mentre la fitta nevicata ricopriva le impronte fatte: se vi fossero materassi e coperte oltre a qualche pentolino,forse mi sarei fermato quassù dato che avevo con me le provviste da cucinare.

Alle ore 14,45 decido di rimettermi in cammino: si sfonda nella neve che ha ricoperto in buona parte le tracce con neve polverosa che non forma lo zoccolo, poi a quota 1500 circa,dove vi è una sbarra,vedo le impronte di qualcuno che è salito senza ciaspole e quindi,nonostante batteva la traccia che ho fatto,ha pensato bene di rientrare.

In alcuni posti anche se si vede la traccia di chi è passato prima,è sempre meglio non rischiare,cercando di attrezzarsi con i dovuti mezzi che aiutano a procedere su terreno innevato un po più agevolmente.

Arrivo all'auto che fiocca alla grande,neve pesante che si accumula ma che non crea problema nella guida: fino a quota 700 nevicava poi qualche goccia di acqua fino arrivare alla statale dove non piove più mentre a causa della meteo avversa,rende il viaggio di ritorno bello scorrevole.

 

Ciao a tutti e alla prossima!

 

   
   
   
   
   
   

Tourengänger: Alberto


Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden

Galerie


In einem neuen Fenster öffnen · Im gleichen Fenster öffnen


Kommentare (4)


Kommentar hinzufügen

maxcross1 hat gesagt:
Gesendet am 19. Februar 2015 um 08:47
complimenti. bella avventura

Alberto hat gesagt: RE:
Gesendet am 25. Februar 2015 um 09:54
basta essere predisposti e non avere problemi che costringano ad una ritirata.
Ciao e grazie

Menek hat gesagt:
Gesendet am 19. Februar 2015 um 16:23
Orca che sbatta pesante... complimenti x la tenacia!

Alberto hat gesagt: RE:
Gesendet am 25. Februar 2015 um 09:55
La tenacia va bene,ma se non si ha la resistenza fisica...che poc de fà.
Ciao e grazie


Kommentar hinzufügen»