La Cima (1810 m) da Malesco
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Ore 4.00 Dopo 5 ore che sono nel letto a rigirarmi con gli occhi spalancati decido di togliere la sveglia e di rinunciare all'escursione.
Ore 7.45 Mattia inizia a svegliarsi e mi sveglio pure io. Nonostante abbia dormito 3 ore non mi sento stanchissimo quindi decido in un battibaleno: vado!
Ore 9.35 Superstrada del Sempione: in direzione della mia meta (lRifugio Crosta) è coperto, sulla Val Vigezzo invece pare splendere il sole. Ok, cambio immediato di programma, esco a Masera.
Ore 10.05 Per pigrizia non ho mai montato le gomme da neve... quindi per sicurezza lascio l'auto a Malesco e inizio la salita a piedi lungo la stradina asfaltata della Val Loana. Decisione azzeccata, la stradina senza gomme da neve sarebbe stata un calvario!
Fatte queste premesse veniamo al percorso, per la verità molto intuitivo e già descritto da altri.
Poco dopo la Cappella del Sasso Broglio (0 h 50) si stacca a sinistra la stradina per l'Alpe Cortino, dove finalmente abbandono l'asfalto e posso calzare le ciaspole.
L'innevamento è decisamente oltre le attese, e la neve, seppur già pestata da diversi passaggi, non è neanche malaccio; fuori dalla stradina anzi pare essere proprio bella!
Nell'ultimo tratto prima dell'Alpe Cortino lascio l'ampia stradina e taglio per il sentiero, seguendo i segnavia e sfruttando la traccia di alcuni skialper. Già inizio a pregustarmi i bei taglioni da fare al ritorno in questo tratto di bosco!
Raggiunta l'Alpe Cortino (1 h 50), raggiungo per un attimo anche il sole, che per via dell'esposizione sarà poco presente anche nel tratto successivo. Ma d'altronde è proprio questo il motivo per cui la neve si è così ben conservata.
Rimango colpito dalla bellezza dell'Alpe Cortino, quasi mi verrebbe la tentazione di smettere di faticare e restare qui a rilassarmi e godermi il sole.
Ovviamente la tentazione dura giusto un secondo e riprendo subito la salita, seguendo la traccia che sale alle spalle delle baite, risalendo il largo ma ripido crinale.
I faggi ora lasciano spazio ai larici, che a loro volta spariscono nell'ultimissimo tratto di cresta, quando finalmente la salita spiana leggermente.
In pochi minuti, tenendomi a debita distanza dalle cornici sul versante vigezzino, raggiungo quindi la croce di vetta di questa cima dal nome molto fantasioso: La Cima (2 h 30).
Scatto diverse foto al vastissimo panorama, quindi mi stringo scarponi e ciaspole e inizio la discesa.
Affronto con attenzione il primo tratto con neve leggermente più dura, quindi appena inizia la polvere e il crinale si allarga inizia il divertimento. Gli spazi con neve ancora vergine purtroppo sono pochi, comunque anche dove la neve è già tritata è ancora bella morbida e abbastanza farinosa, quindi si scende che è un piacere.
Qualcuno sostiene che le discese con le ciaspole siano una noia mortale, io trovo che con queste condizioni di neve siano invece una goduria.
Poco sopra l'Alpe Cortino mi fermo per una breve pausa: sono le 13 e non mangio nulla da oltre 5 ore! Una banana, qualche uvetta e nocciola, un paio di tazzine di menta calda, quindi riparto godendomi anche questo tratto di discesa.
All'Alpe (2 h 55) faccio ancora diverse foto, quindi mi godo gli ultimi taglioni nel bosco fino a tornare sulla stradina sottostante, che mi riporta in una mezzoretta sulla strada della Val Loana (3 h 35).
Mi tolgo le ciaspole e riprendo il cammino su asfalto, che adesso, con la pancia piena per aver raggiunto la mia meta, mi sembra molto meno noiosa rispetto al mattino!
Tra una foto e l'altra faccio ritorno a Malesco (4 h 30), in enorme anticipo rispetto all'orario che avevo previsto stamattina (essendo partito tardi temevo di dover fare l'ultimo pezzo di strada con la frontale...).
Bellissima escursione davvero, stranamente poco frequentata dai ciaspolatori (almeno oggi, ne ho incontrato uno solo!), mentre gli scialpinisti in giro non mancavano!
Ore 7.45 Mattia inizia a svegliarsi e mi sveglio pure io. Nonostante abbia dormito 3 ore non mi sento stanchissimo quindi decido in un battibaleno: vado!
Ore 9.35 Superstrada del Sempione: in direzione della mia meta (lRifugio Crosta) è coperto, sulla Val Vigezzo invece pare splendere il sole. Ok, cambio immediato di programma, esco a Masera.
Ore 10.05 Per pigrizia non ho mai montato le gomme da neve... quindi per sicurezza lascio l'auto a Malesco e inizio la salita a piedi lungo la stradina asfaltata della Val Loana. Decisione azzeccata, la stradina senza gomme da neve sarebbe stata un calvario!
Fatte queste premesse veniamo al percorso, per la verità molto intuitivo e già descritto da altri.
Poco dopo la Cappella del Sasso Broglio (0 h 50) si stacca a sinistra la stradina per l'Alpe Cortino, dove finalmente abbandono l'asfalto e posso calzare le ciaspole.
L'innevamento è decisamente oltre le attese, e la neve, seppur già pestata da diversi passaggi, non è neanche malaccio; fuori dalla stradina anzi pare essere proprio bella!
Nell'ultimo tratto prima dell'Alpe Cortino lascio l'ampia stradina e taglio per il sentiero, seguendo i segnavia e sfruttando la traccia di alcuni skialper. Già inizio a pregustarmi i bei taglioni da fare al ritorno in questo tratto di bosco!
Raggiunta l'Alpe Cortino (1 h 50), raggiungo per un attimo anche il sole, che per via dell'esposizione sarà poco presente anche nel tratto successivo. Ma d'altronde è proprio questo il motivo per cui la neve si è così ben conservata.
Rimango colpito dalla bellezza dell'Alpe Cortino, quasi mi verrebbe la tentazione di smettere di faticare e restare qui a rilassarmi e godermi il sole.
Ovviamente la tentazione dura giusto un secondo e riprendo subito la salita, seguendo la traccia che sale alle spalle delle baite, risalendo il largo ma ripido crinale.
I faggi ora lasciano spazio ai larici, che a loro volta spariscono nell'ultimissimo tratto di cresta, quando finalmente la salita spiana leggermente.
In pochi minuti, tenendomi a debita distanza dalle cornici sul versante vigezzino, raggiungo quindi la croce di vetta di questa cima dal nome molto fantasioso: La Cima (2 h 30).
Scatto diverse foto al vastissimo panorama, quindi mi stringo scarponi e ciaspole e inizio la discesa.
Affronto con attenzione il primo tratto con neve leggermente più dura, quindi appena inizia la polvere e il crinale si allarga inizia il divertimento. Gli spazi con neve ancora vergine purtroppo sono pochi, comunque anche dove la neve è già tritata è ancora bella morbida e abbastanza farinosa, quindi si scende che è un piacere.
Qualcuno sostiene che le discese con le ciaspole siano una noia mortale, io trovo che con queste condizioni di neve siano invece una goduria.
Poco sopra l'Alpe Cortino mi fermo per una breve pausa: sono le 13 e non mangio nulla da oltre 5 ore! Una banana, qualche uvetta e nocciola, un paio di tazzine di menta calda, quindi riparto godendomi anche questo tratto di discesa.
All'Alpe (2 h 55) faccio ancora diverse foto, quindi mi godo gli ultimi taglioni nel bosco fino a tornare sulla stradina sottostante, che mi riporta in una mezzoretta sulla strada della Val Loana (3 h 35).
Mi tolgo le ciaspole e riprendo il cammino su asfalto, che adesso, con la pancia piena per aver raggiunto la mia meta, mi sembra molto meno noiosa rispetto al mattino!
Tra una foto e l'altra faccio ritorno a Malesco (4 h 30), in enorme anticipo rispetto all'orario che avevo previsto stamattina (essendo partito tardi temevo di dover fare l'ultimo pezzo di strada con la frontale...).
Bellissima escursione davvero, stranamente poco frequentata dai ciaspolatori (almeno oggi, ne ho incontrato uno solo!), mentre gli scialpinisti in giro non mancavano!
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peter86
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