Rifugio Alpe Costa
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zar...siamo vicini al S.Natale ed, ostacolati da impegni e/o impicci vari che ci hanno tenuti un po' lontani in questo ultimo scorcio d'anno, malgrado le non confortanti previsioni meteo, abbiamo voglia di vederci per un brindisi augurale.
Non vogliamo farci trovare scoperti e non vogliamo "ciabattare" e quindi, copiamo ed incolliamo la recentissima escursione ed idea della mitica "Girovagando band" (ciao carissimi!!!).
Nulla di più e di meglio da aggiungere rispetto la relazione di giorgio59m...non è una gita da arditi ma un fantastico modo per vivere una giornata di natura, amicizia e montagna.
Sicuramente diverse, in peggio, le condizioni climatiche ed ambientali ma, almeno, non ci siamo bagnati.
Sicuramente diversi i fisici...non ci siamo potuti permettere il torso nudo.
Neve pochissima e bella gelata...praticamente, fino a quota 1600 assente!!!
Addirittura accaldati in discesa...
Ottima, non è novità, la compagnia di Francesco e Chiara e, con loro, gradita e bis-gustata anche la minestrina biologica ed il panettone vegano!!!
Non penso di pubblicare altro prima di Natale e quindi ne approfitto per abbracciarvi tutte/i, amiche/i di Hikr, e per augurarvi tanta, tanta e poi tanta ancora Serenità...
...tutto il resto, come diceva il mitico Califano, è noia...
Vogliatevi bene, preferiate donare e non aspettatevi più di quel che in cuor vs. sapete di potervi aspettare (almeno non resterete delusi!!!)...
Viva la Vita, sempre, Viva l'Italia, Viva la Famiglia...
Ciao Luca
Francesco ..... parole profonde quelle di Luca......belle,chiare e , detto da me che lo frequento da qualche anno......sincere.
Grazie amico mio, altre ardite montagne ci aspettano, nel frattempo auguro a te e la tua famiglia tutto il bene che meriti.
Nella gita di oggi,anche Chiara ha donato il suo contributo:la sua presenza,la minestra ed il panettone vegano,grazie.
Francesco.
Chiara: bhè, che dire di più!?! Francesco e Luca qui sopra hanno già detto tutto....
Comunque un buone feste a tutti anche da parte mia.
QUASI
Ancor peggio della convinzione del no,l’incertezza del forse è la disillusione di un ”quasi”.
E’ il quasi che mi disturba, che mi intristisce, che mi ammazza portando tutto quello che poteva essere stato e non è stato.
Chi ha quasi vinto gioca ancora, chi è quasi passato studia ancora, chi è quasi morto è vivo, chi ha quasi amato non ha amato.
Basta pensare alle opportunità che sono scappate tra le dita, alle opportunità che si perdono per paura, alle idee che non usciranno mai dalla carta per questa maledetta mania di vivere in autunno.
Mi chiedo, a volte, cosa ci porta a scegliere una vita piatta; o meglio, non mi chiedo, contesto.
La risposta la so a memoria, è stampata nella distanza e freddezza dei sorrisi, nella debolezza degli abbracci, nell’indifferenza dei “buongiorno” quasi sussurrati.
Avanza vigliaccheria e manca coraggio perfino per essere felice.
La passione brucia, l’amore fa impazzire, il desiderio tradisce.
Forse questi possono essere motivi per decidere tra allegria e dolore, sentire il niente, ma non lo sono.
Se la virtù stesse proprio nei mezzi termini, il mare non avrebbe le onde, i giorni sarebbero nuvolosi e l’arcobaleno in toni di grigio.
Il niente non illumina, non ispira, non affligge, nè calma, amplia solamente il vuoto che ognuno porta dentro di sè.
Non è che la fede muova le montagne, nè che tutte le stelle siano raggiungibili, per le cose che non possono essere cambiate ci resta solamente la pazienza.
Però, preferire la sconfitta anticipata al dubbio della vittoria è sprecare l’opportunità di meritare.
Per gli errori esiste perdono; per gli insuccessi, opportunità; per gli amori impossibili, tempo.
A niente serve assediare un cuore vuoto o risparmiare l’anima.
Un romanzo la cui fine è istantanea o indolore non è un romanzo.
Non lasciare che la nostalgia soffochi, che la routine ti abitui, che la paura ti impedisca di tentare.
Dubita del destino e credi a te stesso.
Spreca più ore realizzando piuttosto che sognando, facendo piuttosto che pianificando, vivendo piuttosto che aspettando perchè, già che chi quasi muore è vivo, chi quasi vive è già morto!!!
Non vogliamo farci trovare scoperti e non vogliamo "ciabattare" e quindi, copiamo ed incolliamo la recentissima escursione ed idea della mitica "Girovagando band" (ciao carissimi!!!).
Nulla di più e di meglio da aggiungere rispetto la relazione di giorgio59m...non è una gita da arditi ma un fantastico modo per vivere una giornata di natura, amicizia e montagna.
Sicuramente diverse, in peggio, le condizioni climatiche ed ambientali ma, almeno, non ci siamo bagnati.
Sicuramente diversi i fisici...non ci siamo potuti permettere il torso nudo.
Neve pochissima e bella gelata...praticamente, fino a quota 1600 assente!!!
Addirittura accaldati in discesa...
Ottima, non è novità, la compagnia di Francesco e Chiara e, con loro, gradita e bis-gustata anche la minestrina biologica ed il panettone vegano!!!
Non penso di pubblicare altro prima di Natale e quindi ne approfitto per abbracciarvi tutte/i, amiche/i di Hikr, e per augurarvi tanta, tanta e poi tanta ancora Serenità...
...tutto il resto, come diceva il mitico Califano, è noia...
Vogliatevi bene, preferiate donare e non aspettatevi più di quel che in cuor vs. sapete di potervi aspettare (almeno non resterete delusi!!!)...
Viva la Vita, sempre, Viva l'Italia, Viva la Famiglia...
Ciao Luca
Francesco ..... parole profonde quelle di Luca......belle,chiare e , detto da me che lo frequento da qualche anno......sincere.
Grazie amico mio, altre ardite montagne ci aspettano, nel frattempo auguro a te e la tua famiglia tutto il bene che meriti.
Nella gita di oggi,anche Chiara ha donato il suo contributo:la sua presenza,la minestra ed il panettone vegano,grazie.
Francesco.
Chiara: bhè, che dire di più!?! Francesco e Luca qui sopra hanno già detto tutto....
Comunque un buone feste a tutti anche da parte mia.
QUASI
Ancor peggio della convinzione del no,l’incertezza del forse è la disillusione di un ”quasi”.
E’ il quasi che mi disturba, che mi intristisce, che mi ammazza portando tutto quello che poteva essere stato e non è stato.
Chi ha quasi vinto gioca ancora, chi è quasi passato studia ancora, chi è quasi morto è vivo, chi ha quasi amato non ha amato.
Basta pensare alle opportunità che sono scappate tra le dita, alle opportunità che si perdono per paura, alle idee che non usciranno mai dalla carta per questa maledetta mania di vivere in autunno.
Mi chiedo, a volte, cosa ci porta a scegliere una vita piatta; o meglio, non mi chiedo, contesto.
La risposta la so a memoria, è stampata nella distanza e freddezza dei sorrisi, nella debolezza degli abbracci, nell’indifferenza dei “buongiorno” quasi sussurrati.
Avanza vigliaccheria e manca coraggio perfino per essere felice.
La passione brucia, l’amore fa impazzire, il desiderio tradisce.
Forse questi possono essere motivi per decidere tra allegria e dolore, sentire il niente, ma non lo sono.
Se la virtù stesse proprio nei mezzi termini, il mare non avrebbe le onde, i giorni sarebbero nuvolosi e l’arcobaleno in toni di grigio.
Il niente non illumina, non ispira, non affligge, nè calma, amplia solamente il vuoto che ognuno porta dentro di sè.
Non è che la fede muova le montagne, nè che tutte le stelle siano raggiungibili, per le cose che non possono essere cambiate ci resta solamente la pazienza.
Però, preferire la sconfitta anticipata al dubbio della vittoria è sprecare l’opportunità di meritare.
Per gli errori esiste perdono; per gli insuccessi, opportunità; per gli amori impossibili, tempo.
A niente serve assediare un cuore vuoto o risparmiare l’anima.
Un romanzo la cui fine è istantanea o indolore non è un romanzo.
Non lasciare che la nostalgia soffochi, che la routine ti abitui, che la paura ti impedisca di tentare.
Dubita del destino e credi a te stesso.
Spreca più ore realizzando piuttosto che sognando, facendo piuttosto che pianificando, vivendo piuttosto che aspettando perchè, già che chi quasi muore è vivo, chi quasi vive è già morto!!!
(Louis Fernando Verissimo)
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