Monte Piaz e Madonna di Bondo
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Questa escursione può essere affrontata in due modi: seguendo il "Sentiero del Viandante" (bellissima mulattiera acciottolata e talora scavata nella roccia) e una parte dell'intreccio di piste forestali che attraversano questi boschi; oppure andando ad unire il "Sentiero del Viandante" con la pista più alta attraverso quanto resta - poco e nulla - di un antico sentiero di cacciatori e carbonai. Verrà descritta, per quanto possibile, quest'ultima alternativa, facendo presente che si va a procedere lungo tracce di animali, rocce e cenge muschiose con brevi tratti di arrampicata fino al III°.
Dal tornante di Q 520m circa si accorcia il monotono percorso lungo la cementata entrando subito nel bosco all'esterno della curva stessa (sbarra di ferro); si tratta di un segmento di pista franato e abbandonato che in breve va a confluire con quella in uso. Al primo bivio (a sinistra la via di ritorno) si seguono a destra i segnavia del "Sentiero del Viandante" che conducono in discesa al Monte Sparesèe (monte = alpeggio) dove la pista termina; proseguendo lungo la splendida mulattiera che la sostituisce, si oltrepassa il Monte Perdonasco 601m e - con ampi saliscendi fra belle vedute sul lago e la penisola di Piona - si raggiunge il terrazzo panoramico con la chiesetta di San Rocco 480m. Una ripida discesa acciottolata a tornanti e brevi traversi conduce a guadare un ruscello (crotto privato) appena prima delle poche case diroccate di Mandonico 310m. Ammirato l'ampio panorama sul Lago di Como, si ritorna per pochi passi lungo la strada di arrivo fino al bivio segnalato: si sale a destra su di una traccia che - benché ben segnalata - appare da subito poco frequentata. Dopo una ripida salita, il sentierino assume un carattere pianeggiante e si riporta in traverso a nord; all'incirca sulla verticale della chiesa di S.Rocco, si vedrà sulla destra una freccia dipinta su di un sasso: indica una labilissima traccia che sale per la linea di massima pendenza. Subito alcuni tronchi schiantati e il fitto cespugliame di quercia ed erica arborea fanno intendere che solo le tracce di passaggio degli ungulati daranno la possibilità di proseguire. Non è possibile dare una descrizione dettagliata del percorso: è necessario salire cercando i punti deboli delle barriere rocciose che si incontrano alternate a ripiani fittamente alberati. Lungo tutta la salita confermeranno la logica del percorso tre tratti di vernice e i ruderi perimetrali di una baita. L'avventura termina in prossimità dei tralicci di un elettrodotto, dove si incontra un piccolo sentiero che, seguito in piano verso sinistra, conduce al Monte Piaz 751m. L'alpe è raggiunta anche da una pista sterrata: seguendola per alcune centinaia di metri verso destra è possibile andare a visitare la chiesa della Madonna di Bondo 746m. Tornati al Monte Piaz si prosegue lungo la strada forestale: al bivio si continua a sinistra e, ben presto, si passa in quota al Monte Rinelda 661m; la discesa non si attenua poi fino al bivio iniziale, dal quale si prosegue lungo la via di andata.
Dal tornante di Q 520m circa si accorcia il monotono percorso lungo la cementata entrando subito nel bosco all'esterno della curva stessa (sbarra di ferro); si tratta di un segmento di pista franato e abbandonato che in breve va a confluire con quella in uso. Al primo bivio (a sinistra la via di ritorno) si seguono a destra i segnavia del "Sentiero del Viandante" che conducono in discesa al Monte Sparesèe (monte = alpeggio) dove la pista termina; proseguendo lungo la splendida mulattiera che la sostituisce, si oltrepassa il Monte Perdonasco 601m e - con ampi saliscendi fra belle vedute sul lago e la penisola di Piona - si raggiunge il terrazzo panoramico con la chiesetta di San Rocco 480m. Una ripida discesa acciottolata a tornanti e brevi traversi conduce a guadare un ruscello (crotto privato) appena prima delle poche case diroccate di Mandonico 310m. Ammirato l'ampio panorama sul Lago di Como, si ritorna per pochi passi lungo la strada di arrivo fino al bivio segnalato: si sale a destra su di una traccia che - benché ben segnalata - appare da subito poco frequentata. Dopo una ripida salita, il sentierino assume un carattere pianeggiante e si riporta in traverso a nord; all'incirca sulla verticale della chiesa di S.Rocco, si vedrà sulla destra una freccia dipinta su di un sasso: indica una labilissima traccia che sale per la linea di massima pendenza. Subito alcuni tronchi schiantati e il fitto cespugliame di quercia ed erica arborea fanno intendere che solo le tracce di passaggio degli ungulati daranno la possibilità di proseguire. Non è possibile dare una descrizione dettagliata del percorso: è necessario salire cercando i punti deboli delle barriere rocciose che si incontrano alternate a ripiani fittamente alberati. Lungo tutta la salita confermeranno la logica del percorso tre tratti di vernice e i ruderi perimetrali di una baita. L'avventura termina in prossimità dei tralicci di un elettrodotto, dove si incontra un piccolo sentiero che, seguito in piano verso sinistra, conduce al Monte Piaz 751m. L'alpe è raggiunta anche da una pista sterrata: seguendola per alcune centinaia di metri verso destra è possibile andare a visitare la chiesa della Madonna di Bondo 746m. Tornati al Monte Piaz si prosegue lungo la strada forestale: al bivio si continua a sinistra e, ben presto, si passa in quota al Monte Rinelda 661m; la discesa non si attenua poi fino al bivio iniziale, dal quale si prosegue lungo la via di andata.
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