Rifugio Alpe Costa (1941 m) e Laghetto (2050 m)


Publiziert von siso , 24. September 2014 um 23:20.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Locarnese
Tour Datum:21 September 2014
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Madöm Gross 
Zeitbedarf: 6:45
Aufstieg: 1185 m
Strecke:Parcheggio (865 m) - Frasco (885 m) - Sèrt (1301 m) - A coo der Prèda (1440 m) - Sciüres - Rifugio Alpe Costa (1941 m) – Laghetto (2050 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A2 – uscita Bellinzona Sud – Gordola – Valle Verzasca – Frasco.
Unterkunftmöglichkeiten:Rifugio Alpe Costa.
Kartennummer:C.N.S. .N.S. No. 1272 – Pizzo Campo Tencia - 1:25000; C.N.S. No. 1292 – Maggia - 1:25000.

Ultima escursione dell’estate 2014 in Val Verzasca con partenza da Frasco.

La meta odierna è raggiungibile salendo il ripido versante a NE di Frasco, fino all’ampio terrazzo ai piedi del Madom Gröss (2741 m) e del Pizzo Cramosino (2718 m).

 

Inizio dell’escursione: ore 8:00

Fine dell’escursione: ore 14:45

Pressione atmosferica, ore 9.00: 1018 hPa

Temperatura alla partenza da Frasco: 12°C

Isoterma di 0°C, ore 9.00: 3400 m

Temperatura al rientro a Frasco: 22°C

Velocità media del vento: 0 km/h

Sorgere del sole: 7.10

Tramonto del sole: 19.25

 

Percorro i 25 km della valle a partire dalle 7.30: mi sembra un luogo deserto. Incrocio, infatti, solo tre auto per tutto il tragitto. Ben diverso è il discorso al rientro; ma andiamo con ordine.

Già dal viaggio in auto si rimane rapiti dalla bellezza degli agglomerati costituiti soprattutto da abitazioni in pietra. I versanti sono molto ripidi, inoltre, il dislivello tra il fondovalle e le cime è notevole; sono quindi numerose le frane, le cascate e i valloni scavati dai torrenti.

Già nel 1934, il geografo Fritz Gygax (Herzogenbuchsee, 12.1.1908 - 25.3.1987) nel suo lavoro di dottorato sulla morfologia della Val Verzasca, così scriveva:

 

Charakteristisch für das Verzascagebiet ist die einheitliche, geschlossene Kammlinie der Berge. In etwa 2450 m Höhe liegt hier eine Gipfelflur vor, auf die schon L. Rütimeyer aufmerksam gemacht hat. Er sagt: in der Schweiz ist es nicht möglich, ein zweites Gebiet von solcher Ausdehnung ausfindig zu machen, wo zerrissene und tief durchfurchte Hochgebirge eine so auffallende Gleichheit des Niveaus, und zwar nicht nur für die Gipfel, sondern auch für die Kämme und Passe aufweist ...”. Das ganze,  stark verzweigte Verzascatalgebiet ist über 1500 m in diese Höhenzone eingetieft, so dass eine überaus grosse Steilheit der Talböschungen ihm das wesentliche Gepräge gibt. Nach Liez beträgt der Zahlenwert der mittleren Höhe des gesamten Areals 1350 m; wogegen, wie oben erwähnt, die allgemeine Gipfelflur in 2450 m Höhe liegt. Die intensive Durchtalung und Gliederung dieser Gipfelflur kommt demnach in den angeführten Zalhen deutlich zum Ausdruck.

 

Da “Beitrag zur Morphologie der Valle Verzasca”, Fritz Gygax, Diplomarbeit Universität Bern, 1934.

 

Al cimitero di Frasco vedo una lapide che commemora le cinque vittime della valanga caduta l’11 febbraio 1951. La sciagura ha preceduto di un giorno quella di Airolo, che fece 10 morti. In tutto l’inverno, in Svizzera, più di 1500 valanghe uccisero 98 persone e causarono danni per parecchi milioni di franchi. A seguito di tali eventi, si intrapresero in tutto il Paese misure di protezione su larga scala, che continuano ancora oggi.

 

Parto poco dopo le otto dalla chiesa parrocchiale dedicata a San Bernardo d’Aosta. Superata la scalinata iniziale, raggiungo un bivio con due cartelloni pubblicitari: a destra si sale verso la Capanna Efra (2039 m – 3:40 h), a sinistra verso il Rifugio Costa (1941 m). Oltre a queste due mete, gli escursionisti possono scegliere uno dei diversi percorsi tematici.

Il sentiero è in buonissimo stato: segnaletica perfetta, gradini di pietra per facilitare l’ascesa, traversine per limitare l’erosione, erbe e felci invadenti falciate.

Il bosco misto di latifoglie si apre in diversi tratti offrendo delle radure o dei pascoli occupati da rustici di ottima fattura. In località “A coo der Prèda” (1440 m) rimango incantato! Una fontana e tre rustici sono di una bellezza unica. Mi soffermo a lungo ad ammirare e fotografare questa meraviglia dell’architettura alpestre; opere non datate, pensate e costruite probabilmente da alpigiani e non da architetti diplomati. Poco dopo il sentiero attraversa un ambiente straordinario: dei ciclopici macigni coprono il margine del pascolo; fra gli anfratti degli stessi gli alpigiani hanno costruito dei ripari per il bestiame o dei ripostigli. Una teleferica permette il trasporto del materiale dal fondovalle. Un alpigiano mi informa che il mezzo più usato è comunque l’elicottero. Diverse imprese di elicotteri ticinesi offrono infatti dei servizi a prezzi sempre più contenuti.

Alla baita “Dal Galina” osservo dei trofei di caccia: un cervo, un camoscio, un capriolo, una volpe e un bellissimo palco vellutato.

Il sentiero passa ai piedi di un affioramento di roccia ricco di appigli e chiodi: si tratta di una specie di parete di arrampicata, decisamente fuori mano…

Dai 1750 m di quota il sentiero si addentra in un bellissimo lariceto: il paesaggio diventa incantevole. Poco dopo mi raggiunge un giovane sportivo: Reto, con un passo insostenibile per le mie possibilità. Dopo qualche scambio di impressioni, parte in tromba: mi aspetterà al rifugio con il caffè pronto.

                                           Rifugio Alpe Costa (1941 m)

 In prossimità del rifugio le piante piano piano spariscono. È un luogo del quale ci si potrebbe innamorare immediatamente. La piccola capanna è veramente seducente: uno stupendo tavolo di pietra naturale invita ad una sosta all’esterno. Poco più in là si trova un’originale panca di legno “double face”: geniale! All’interno, acqua corrente, un moderno fornello a gas e una stufa a legna offrono il necessario confort. Ottima la scelta di vini, di birre e di bibite analcoliche messi a disposizione degli escursionisti. In un localino piastrellato, di fianco al rifugio, è posto il bagno, con doccia e lavabo da far invidia a tante abitazioni del fondovalle. 

Sorseggiamo il caffè moka gentilmente preparato da Reto, quindi continuiamo la camminata. Reto intende affrontare la traversata alla Capanna Efra; io mi accontento di raggiungere la località Laghetto (2050 m), il corte superiore dell’Alpe della Costa. Si tratta di un pianoro con alcune baite diroccate, ad un quarto d’ora dal rifugio. Del laghetto non rimane che il toponimo.

Dopo circa 3 h di cammino e 1185 m di dislivello posso affermare: geschafft!

Il Madom Gröss (2741 m), a meno di due km di distanza, chiude la corona delle montagne a Nord.

La discesa non mi pone nessun problema: seguo lo stesso itinerario di salita, con una prolungata sosta al Ranch del Giott, per un caffè offerto dal cortese proprietario. Giott mi mostra orgoglioso la sua bellissima baita, che ha costruito con le proprie mani pur non essendo muratore. La chiacchierata che ne è scaturita mi ha permesso di conoscere meglio alcune caratteristiche e abitudini dell’alta Verzasca, valle conosciuta soprattutto per le meravigliose pozze balneabili, di un verde smeraldo, presso Lavertezzo. I turisti, anche oggi, si sono ammassati in questa incantevole porzione di valle, degna dei più blasonati parchi naturalistici.

 

Escursione nell’alta Val Verzasca alla scoperta di una delle numerose piccole capanne private: poco frequentate in confronto ai mastodontici rifugi e più godibili. Sono un inno alla discrezione, al silenzio, alla semplicità e alla serenità; ideali per staccare la spina e rigenerarsi con momenti di profondo benessere.

 

Tempo di salita: 3:05 h

Tempo totale: 6 h 45  min

Tempi parziali

Parcheggio Frasco (865 m) A coo der Prèda (1440 m): 1:30 h

A coo der Prèda (1440 m) Rifugio Alpe Costa (1941 m): 1:20 h

Rifugio Alpe Costa (1941 m) – Laghetto (2050 m): 15 min

Dislivello in salita: 1185 m

Sviluppo complessivo: 9,0 km

Difficoltà: T2+

Coordinate Rifugio Alpe Costa: 706'750 / 134'175

Copertura della rete cellulare: buona

Tourengänger: siso


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Kommentare (3)


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Francesco hat gesagt:
Gesendet am 25. September 2014 um 08:41
...Oramai son passati 4 anni da mio ultimo passaggio in quei luoghi,ci devo ritornare,magari in quest'autunno.
Ciao Amis, sempre al top.

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 25. September 2014 um 11:14
Ciao Francesco,
la stagione ideale è proprio l'autunno; fra due o tre settimane i larici si saranno colorati: spettacolo assicurato!
A presto Amis!
siso

froloccone hat gesagt:
Gesendet am 26. September 2014 um 17:35
Un posto davvero incantevole!!! Ciao ALE


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