In cammino nel Parco dei Nebrodi
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In visita ai nostri amici siciliani che in diverse occasioni ho accompagnato sulle Alpi, essi ci rendono il favore guidandoci sulle montagne della loro bella terra e scelgono una facile escursione in un settore del Parco regionale dei Nebrodi che ci regala meravigliosi sguardi su questo inaspettato ambiente in quota, lontano dalle più celebrate località balneari o artistiche dell'isola.
Raggiunta Floresta, il più alto comune della Sicilia, si prosegue in auto sulla strada delle Tholos. Queste sono antichissime costruzioni in pietra, probabilmente ad uso di tomba, adattate in tempi recenti a ricoveri di fortuna dei pastori. Si giunge così alle case Filippelli in località Passo Busica (q. 1234) dove è possibile parcheggiare e dove la strada intercetta la dorsale dei Nebrodi, una larga carrareccia che percorre tutto il parco e che è possibile fruire per un trekking di tre giorni accompagnati da guide locali.
Abbandoniamo quasi subito la dorsale e attraversiamo un brullo vallone portandoci dall'altra parte della costa dove intersechiamo una gippabile che percorriamo in piacevole salita sino a scollinare sul lago Trearie, lo specchio d'acqua naturale più alto dell'isola. Il panorama è di prima classe: il lago è contornato da pascoli molto frequentati da bestiame ed alzando lo sguardo è ben visibile la mole della "muntagna", come viene localmente chiamato l'Etna. La vivace attività eruttiva che caratterizza il vulcano in questi giorni rende la vista ancora più suggestiva, essendo ben visibili le colonne di ceneri che si alzano dai crateri.
Restiamo alti sul lago, incontriamo un casotto in disuso (Casa Cartolari Faranda q. 1466) e volgiamo verso il lago Cartolari. In questo tratto si attraversano con dolci sali scendi splendide praterie sovrastate da cucuzzoli su cui placide pascolano mandrie di bovini, ovini e qualche bel cavallo. Superiamo un piccolo specchio d'acqua a quota 1478 e giungiamo in discesa alla Casa Cartolari Liperni a quota 1411 che sovrasta di pochi metri l'omonimo lago. Questa casa era utilizzata fino agli anni cinquanta da cacciatori locali che la occupavano per un paio di mesi all'anno durante la campagna di caccia atta a rifornire questo o quel principe committente di conigli, fagiani e lepri di cui queste terre sono ricche. Dopo un lungo periodo di abbandono la casa e il suo circondario sono stati ristrutturati dall'Ente Parco ricavandone un'idilliaca area di svago e pic nic a disposizione dei fruitori del territorio. Qui sono presenti anche alcuni pannelli segnavia perché in questa zona passa il Sentiero Italia.
Dopo abbondante pausa, prendiamo dunque la direzione Portella di Testa (da queste part con "Portella" si intende passo, valico) che raggiungiamo con un breve strappo in salita. Alla Portella ci ricongiungiamo con la dorsale che percorriamo a zonzo per qualche minuto in preda a raptus esplorativo per poi tornare sui nostri passi e percorrerla in direzione del Passo Busica dove ritroviamo l'auto. Prima però, superiamo un'ulteriore Portella, quella di Agara che con la sua quota 1497 rappresenta il punto più alto della nostra gita.
Se mi è permesso, consiglio a tutti una visita a questi luoghi dove è possibile camminare senza alcuna difficoltà in ambienti bucolici di strepitosa bellezza sempre dominati dall'Etna e con ampi vedute verso il mare.
I tempi contemplano il passo lento di chi non vuole perdere nemmeno uno scorcio dei luoghi che sta visitando. Il dislivello è relativo e tiene pertanto conto di vari saliscendi, mai ripidi. Può essere utile una mappa o una persona esperta dei luoghi per non perdere tempo alla ricerca della via giusta.
Sviluppo: 13 Km; SE: 16.5 km circa.
Raggiunta Floresta, il più alto comune della Sicilia, si prosegue in auto sulla strada delle Tholos. Queste sono antichissime costruzioni in pietra, probabilmente ad uso di tomba, adattate in tempi recenti a ricoveri di fortuna dei pastori. Si giunge così alle case Filippelli in località Passo Busica (q. 1234) dove è possibile parcheggiare e dove la strada intercetta la dorsale dei Nebrodi, una larga carrareccia che percorre tutto il parco e che è possibile fruire per un trekking di tre giorni accompagnati da guide locali.
Abbandoniamo quasi subito la dorsale e attraversiamo un brullo vallone portandoci dall'altra parte della costa dove intersechiamo una gippabile che percorriamo in piacevole salita sino a scollinare sul lago Trearie, lo specchio d'acqua naturale più alto dell'isola. Il panorama è di prima classe: il lago è contornato da pascoli molto frequentati da bestiame ed alzando lo sguardo è ben visibile la mole della "muntagna", come viene localmente chiamato l'Etna. La vivace attività eruttiva che caratterizza il vulcano in questi giorni rende la vista ancora più suggestiva, essendo ben visibili le colonne di ceneri che si alzano dai crateri.
Restiamo alti sul lago, incontriamo un casotto in disuso (Casa Cartolari Faranda q. 1466) e volgiamo verso il lago Cartolari. In questo tratto si attraversano con dolci sali scendi splendide praterie sovrastate da cucuzzoli su cui placide pascolano mandrie di bovini, ovini e qualche bel cavallo. Superiamo un piccolo specchio d'acqua a quota 1478 e giungiamo in discesa alla Casa Cartolari Liperni a quota 1411 che sovrasta di pochi metri l'omonimo lago. Questa casa era utilizzata fino agli anni cinquanta da cacciatori locali che la occupavano per un paio di mesi all'anno durante la campagna di caccia atta a rifornire questo o quel principe committente di conigli, fagiani e lepri di cui queste terre sono ricche. Dopo un lungo periodo di abbandono la casa e il suo circondario sono stati ristrutturati dall'Ente Parco ricavandone un'idilliaca area di svago e pic nic a disposizione dei fruitori del territorio. Qui sono presenti anche alcuni pannelli segnavia perché in questa zona passa il Sentiero Italia.
Dopo abbondante pausa, prendiamo dunque la direzione Portella di Testa (da queste part con "Portella" si intende passo, valico) che raggiungiamo con un breve strappo in salita. Alla Portella ci ricongiungiamo con la dorsale che percorriamo a zonzo per qualche minuto in preda a raptus esplorativo per poi tornare sui nostri passi e percorrerla in direzione del Passo Busica dove ritroviamo l'auto. Prima però, superiamo un'ulteriore Portella, quella di Agara che con la sua quota 1497 rappresenta il punto più alto della nostra gita.
Se mi è permesso, consiglio a tutti una visita a questi luoghi dove è possibile camminare senza alcuna difficoltà in ambienti bucolici di strepitosa bellezza sempre dominati dall'Etna e con ampi vedute verso il mare.
I tempi contemplano il passo lento di chi non vuole perdere nemmeno uno scorcio dei luoghi che sta visitando. Il dislivello è relativo e tiene pertanto conto di vari saliscendi, mai ripidi. Può essere utile una mappa o una persona esperta dei luoghi per non perdere tempo alla ricerca della via giusta.
Sviluppo: 13 Km; SE: 16.5 km circa.
Tourengänger:
rochi
Communities: Hikr in italiano
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Kommentare (4)