monte Solegà

Allego il racconto dell'amico Pier
A volte capita di raggiungere la vetta di una montagna senza avere il piacere di vedere la montagna! Sabato le previsioni erano negative, ma io e Sergio decidiamo di sfidare il meteo confidando in una ”finestra” che il meteo-radar Svizzero ci dava tra le 7,30 e le 11,30. Salendo la Valseriana in auto attraversiamo una vera bufera di acqua che avrebbe fatto desistere qualunque “sano di mente”. Raggiunta la Valle del Vò, aspettiamo una mezz’oretta in auto che si calmi la pioggia e poi partiamo armati di … ombrelli! L’obiettivo è il Solegà, una vetta posta tra il Passo di Belviso e il Passo dei Lupi. Abbiamo come base il rifugio Tagliaferri che contiamo di raggiungere prima che si “scateni l’inferno”! Dopo 5 minuti smette di piovere e si apre la “finestra”! (Santo Meteo-Radar Svizzero!). Senza prendere una goccia di acqua risaliamo la Valle del Vò e prima del rif. Tagliaferri deviamo a sinistra per il Passo di Belviso e più avanti per il Passo dei Lupi. Purtroppo intorno ai 2400 metri entriamo nelle nebbie e raggiungiamo il Passo dei Lupi e poi la vetta del Solegà senza vedere oltre 30 metri. Veloce foto di vetta e presto scendiamo in direzione del rifugio che raggiungiamo giusto qualche minuto prima che si richiuda la “finestra”… Facciamo la piacevole conoscenza del rifugista Francesco Tagliaferri e dei suoi aiutanti. Un’oretta dopo scopriamo di non essere i soli pazzi di giornata ed altri tre più un cane raggiungono il rifugio sotto la tempesta e fra questi l’amica Rosanna. Più tardi altri due ragazzi con due cani arrivano bagnati ed infreddoliti. Aspettiamo la fine delle “ostilità” e tutti insieme scendiamo dalla valle del Vò. Il rischio maggiore sarà l’attraversamento dei numerosi torrentelli carichi di acqua vorticosa, soprattutto per i cani! Arrivati alle auto arriva anche il sole, giusto a prenderci in giro!!!