Pizzo di Corbella (2066 m) dalla Valle d’Orgnana (Valle Verzasca) con Anna Gnesa, Carlo Levi e altri


Publiziert von barbara2 , 14. Mai 2014 um 22:52.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Locarnese
Tour Datum:11 Mai 2014
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Poncione Piancascia 
Zeitbedarf: 5:00
Aufstieg: 1531 m
Kartennummer:CNS 1:25000 Maggia, Locarno, Osogna

Un viaggio verso le civiltà contadine di un tempo con Anna Gnesa, Carlo  Levi, Max Gschwend, Nuto Revelli e Nino Chiovini

A 1015 metri di dislivello da Lavertezzo la prima cascina
 
Il fragore del riale d’Orgnana ti accompagna a lungo mentre risali il sentiero che da Lavertezzo ti porta fino all’imbocco della sospesa Valle d’Orgnana. E’ un sentiero di quelli che ricordi per tutta la vita. Te lo ricordi perché è ripido e interminabile e perché mentre lo percorri pensi a chi – fino a qualche decennio fa – doveva farselo su e giù per il suo mestiere di alpigiano.
Quanti anni riuscivano a resistere quelle ginocchia, caricate di forme di formaggio da portare al piano, prezioso frutto di una stagione all’alpe ripiena di pericoli e di fatiche?
 
Chi tra queste aspre e stupende montagne – del Ticino e del resto delle Alpi – ritrova le tracce degli avi prova sempre commozione. La mia speranza è che anche i cittadini senza radici da queste parti, durante il loro ricreativo girovagare in questa terra partecipino un po’ con la mente e con il cuore alla sua difficile storia. Altrimenti che viaggiare sarebbe se non disumano?
 
La Verzasca di un tempo, con la sua tipica transumanza dai paesi del piano a quelli di valle, è ben narrata da Max Gschwend nel libro “La Val Verzasca – I suoi abitanti, l’economia, gli insediamenti verso il 1940” ( http://www.salvioni.ch/tishop/welcome.asp?idarticolo=3852&categoria=storici).
L’emigrazione ha poi svuotato le valli. Le genti di montagna si sono riversate nelle città o sono emigrate nel mondo, portando ovunque la loro straordinaria forza vitale. Due grandi scrittori hanno narrato questa epopea: Nuto Revelli – http://it.wikipedia.org/wiki/Nuto_Revelli– e Nino Chiovini – http://it.wikipedia.org/wiki/Nino_Chiovini.
La scrittrice verzaschese Anna Gnesa, nei suoi libri Questa valle e Lungo la strada - https://www.editore.ch/shopvm/la-rondine/lungo-la-strada-detail.html  e https://www.editore.ch/shopvm/la-rondine/questa-valle-nuova-edizione-detail.html  - , ha descritto in modo meraviglioso e con grande amore la Val Verzasca di un tempo. Dai suoi scritti emergono valori universali che mantengono la loro attualità nella nostra odierna epoca dallo sfrenato consumismo.
Da segnalare l'uscita di un libro di Giuseppe Brenna dedicato proprio ad Anna Gnesa dal titolo La Valle Verzasca di Anna Gnesa e la Lucania di Carlo Levi, con 12 itinerari escursionistico-letterari sui luoghi dei due autori. Tale libro (definito affascinante sul Giornale del Popolo nell'annesso articolo in pdf dal titolo Griderei di gioia, Anna Gnesa e la sua Verzasca) si legge un legame ("un ponte che sorge dal cuore", come scrive Teresio Valsesia nello stesso articolo) tra Anna Gnesa e Carlo Levi (il medico-scrittore confinato in Lucania e autore del libro Cristo si è fermato a Eboli). Un legame che si trova proprio esaminando la grande cultura contadina delle due terre e "nei valori della civiltà della montagna".
 
Il sentiero per l’Orgnana è evidente e segnalato e il Pizzo Corbella è una facile meta.
Dal Ponte dei Salti di Lavertezzo (535 m) alle prime cascine che si incontrano, quelle dell’Alpe d’Orgnana (1550 m), i metri di dislivello da superare sono 1015.
Al momento la Valle d’Orgnana è ancora immersa nella copiosa neve scesa nello scorso inverno. La neve è comunque compatta e permette di procedere bene.
In hikr il Pizzo Corbella è già stato descritto più volte, con ascese da più parti.
 
Mi godo la valle nella nebbia e sotto la pioggia. E poi, nel tardo pomeriggio, ripulita da un impetuoso vento da nord.
Dalla conca d’Orgnana lo spettacolo verso il Poncione d’Alnasca, la Cresta della Föpia e la Föpia è allora grandioso. A destra della Föpia vedo la Cima di Bri che fa capolino: mi ricorda pure una bella avventura che ho descritto in hikr ( http://www.hikr.org/tour/post43177.html).
  

Tourengänger: barbara2


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Kommentare (2)


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tapio hat gesagt:
Gesendet am 15. Mai 2014 um 09:26
Buongiorno Barbara,
è sempre un piacere leggere le tue relazioni cariche di sapienza e di mistero.
Ero andato a visionare le condizioni del sentiero in pieno inverno (dalla strada di fondovalle), ma specialmente all'inizio mi erano sembrate tutt'altro che buone: mi fa piacere che ora la situazione si sia modificata in positivo.
Un saluto, Fabio

barbara2 hat gesagt: RE:
Gesendet am 15. Mai 2014 um 18:18
Grazie, Fabio. Per me la montagna è anche un mondo di studio e di riflessione. Ciao.
Barbara


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