Col Santo 2112 m e Rifugio Lancia 1825 m
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Liguria, Trentino, Liguria, Trentino, Liguria, Trentino, Liguria, Trentino…abbiamo un ponte lungo da passare e vorremmo proprio andarcene e avendo la fortuna del doppio appoggio il dilemma su dove è meglio andare c’è, che problema!!!!!!!!
Alla fine vince il Trentino, sabato non sarà una giornatona come in Riviera ma va bene lo stesso.
Raggiungiamo Giazzera, fa freddino ma è stato anche peggio e viene giù qualche fiocco di neve, confidiamo nel miglioramento e dopo aver posteggiato nei pressi dell’ultimo posteggio disponibile, imbocchiamo la strada per il Rifugio Lancia.
Poco dopo deviamo a sx, calziamo le ciaspole e saliamo un breve tratto ripido che ci porta fuori dal bosco in campo aperto. A nord è tutto nero e sembra che il miglioramento sia lungi dall’arrivare mentre a sud qualche speranza sembra esserci.
Risaliamo i pratoni innevati seguendo la traccia di uno sci che più in alto sparirà a causa del vento.
Rientriamo per poco nel bosco e poi nuovamente all’aperto si prende a risalire la lunga dorsale, alla nostra dx è visibile il tondo panettone del Col Santo. Il vento comincia a mazzolarci e le nebbie a coprire e scoprire tutto quanto abbiamo attorno.
Breve discesa e ultimo strappo per la cima. S’intravvede a tratti il sole dietro le nebbie ma non ha la forza di bucarle completamente, in quest’ambiente un poco fatiscente raggiungiamo la croce di vetta.
Dalla cima ci sarebbe la possibilità di scendere sul versante opposto e imboccare un canale arrivando così direttamente al Rifugio Lancia (aperto sabato e domenica). Oggi le condizioni non lo rendono sicuro, oltre a non aver ancora scaricato la nebbia che avvolge la cima rende difficoltoso anche il suo ritrovamento per cui torniamo sui nostri passi con l’intenzione di raggiungere il rifugio lungo il sentiero che era indicato su una casa più in basso.
Poco prima di raggiungerla però controlliamo la traccia che abbiamo sul GPS e ci accorgiamo che non corrisponde a quella che stavamo cercando. La traccia parte più in alto.
Risaliamo quindi, passiamo dalle baite gemelle, riconoscibili solo perché dalla neve spunta un piccolo pannello solare. All’Alpe Alba il cartello segnavia ci trae in inganno e ci portiamo troppo a destra arriviamo così sì al Rifugio Lancia ma sopra! Pochi metri ci separano ma pochi metri impossibili da scendere. Muble muble muble che fare? Altro dietrofront, risaliamo e tenendoci più a sinistra passiamo sopra questa fascia di rocce, al di là una bella discesa, ripida ma fattibile ci porta al rifugio. Missione compiuta!
Durante la sosta riprende a nevischiare ma dura poco e nel momento di scendere pian piano il tempo comincia a volgere al bello e ora speriamo per i prossimi giorni!
La ciaspolata al Col Santo è sempre fattibile con sicurezza. La discesa al rifugio per il canale è da valutare a seconda delle condizioni, quella che abbiamo fatto noi è un poco più sicura ma anche questa da valutare.
Dislivello 1242 e km 19.60
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