Rocca di Calascio


Publiziert von paoloski , 4. Februar 2014 um 15:05.

Region: Welt » Italien » Abruzzen
Tour Datum: 8 August 2002
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Zeitbedarf: 4:00
Aufstieg: 260 m
Abstieg: 260 m

Quest'anno le nostre vacanze le trascorreremo in Abruzzo, l'occasione è data dal trasferimento per lavoro di uno dei miei migliori amici ad Ortona, così avremo modo di conoscere questa parte d'Italia e passare qualche giorno con lui. Anna è comunque reduce da un'operazione chirurgica e quindi di andare in montagna non se ne parla. In una decina di giorni non è possibile certo conoscere una regione che, oltretutto, presenta una moltitudine di luoghi interessanti da visitare: città, paesi, siti archeologici, un parco nazionale senza dimenticare il mare e le montagne. Decidiamo di concentrarci su pochi luoghi, i più rappresentativi e i più consoni alle condizioni di Anna.
Dopo aver visitato un buon numero di magnifiche chiese romaniche, rinascimentali e barocche, il Museo Archeologico di Chieti (che da solo vale il viaggio) e molte altre località (da Lanciano a Vasto, da Atri a Penne, da Rocca Scalegna a Guardiagrele...) decidiamo di andare a vedere la Rocca di Calascio, un luogo divenuto famoso anche per essere stato il set cinematografico di due film di successo: "Il nome della rosa" e "Ladyhawke".
Arriviamo a Calascio, il paese "nuovo" sorto ai piedi della Collina dei Mandorli sulla cui sommità si trovano sia il vecchio nucleo abitato che il castello.
Anna si sente bene per cui, nonostante non si abbia con noi gli scarponi ma solo delle scarpe da trekking, decidiamo di lasciare l'auto all'inizio di via alla Rocca e risalire i circa 200 metri che ci separano dalla nostra meta, vi sono diversi sentieri che risalgono la montagna, alcuni intersecano la strada, un altro si tiene più a destra senza toccarla, decidiamo per uno dei primi che, circa a metà salita, passa per una macchia boscata: non è che faccia un gran caldo ma il vento è piuttosto freddo e fastidioso.
La salita per quanto breve offre dei begli scorci sul panorama intorno, ci troviamo al limite meridionale della vasta piana di Campo Imperatore e le montagne là in fondo dovrebbero essere quelle del massiccio del Gran Sasso, la vegetazione è piuttosto brulla ma vi sono diversi fiori blu che sono letteralmente ricoperti di farfalle che si alzano in volo quando passiamo loro vicino.
Arriviamo al centro abitato di Calascio, questo è il nucleo sorto intorno al castello e come questo risalente probabilmente all'anno 1000 (anche se le prime attestazioni sono del 1380).
La rocca sorge a 1460 metri, è una delle più elevate d'Italia, domina la valle del Tirino e l'altipiano di Navelli.
La costruzione consta di un corpo centrale, probabilmente una torre d'avvistamento a cui nel tempo si sono aggiunti quattro possenti torrioni collegati da mura a farle da corona.
Il castello, in pietra bianca, è stato molto danneggiato dal terremoto del 1703, cosiccome il borgo vicino che venne quasi interamente abbandonato, la popolazione si trasferì quindi nel nuovo paese di Calascio posto alla base della collina.
Tanto il castello che il paese, abbandonati per anni ed in rovina, sono stati comunque oggetto di importanti lavori di restauro, lavori eseguiti tanto dallo Stato che da privati cosicchè oggi a Rocca di Calascio vi è un ristorante - albergo e il luogo è divenuto una delle maggiori attrazioni turistiche della regione.
Poco distante dal castello si trova un altro autentico gioiello architettonico: la chiesa di Santa Maria della Pietà: un piccolo tempio a pianta ottagonale con una costruzione adibita a sacrestia su uno dei lati, probabilmente sorto dove si ergeva una cappella rinascimentale, e costruito a cavallo fra il XVI ed il XVII secolo.
La chiesa colpisce tanto per le forme armoniose che per il luogo in cui sorge e da cui la vista spazia a perdita d'occhio tutt'intorno.
Ci soffermiamo un po' sulla vetta poi iniziamo il percorso di discesa ripercorrendo il sentiero percorso in salita.

È un luogo decisamente suggestivo che vale la pena di visitare tanto per le costruzioni che per il panorama.
Il luogo può essere raggiunto anche in auto ma l'affollamento, almeno all'epoca della nostra visita, non è tale da togliere fascino al posto.

Tourengänger: paoloski, annna


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