Walking the line: da Bré alla Fojorina
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Notevole sviluppo e buon dislivello, sensazione esplorativa, qualche errore nella scelta della giusta via, brume diffuse: la mia gita ideale, quella di oggi con partenza da Brè e lunghissima cavalcata sulla linea di confine tra Svizzera e Italia.
Rochi is back!
Da Brè, al parcheggio della zona svago risalgo il costone ovest del monta Boglia su ottima mulattiera e, alla Carbonera, in presenza di un bivio, prendo per l'alpe Bolla. Il traverso è pianeggiante e lunghissimo, completamente a mezza costa e in bosco superbo, d'autunno tinto.
Giunto all'alpe Bolla, ormai chiusa, proseguo diritto, attraverso un bel pianoro erboso e,con indicazioni, mi dirigo verso i Denti della Vecchia. Percorso con numerosi saliscendi, sino a stabilizzarsi un po' proprio in zona Denti della Vecchia: Come è bello camminare su questa cresta boschiva saltando ora in Italia, ora in Svizzera. Mi son sempre piaciuti i luoghi di confini: arricchiscono. Poi questo confine, è il mio confine: di qui il sud, di là il nord, di qui il mare, di là i monti, di qui pomodoro e olio, di là burro e raclette, di qui Sofia Loren, di là Heidi.
In questa zona l'ambiente è intimo, chiuso dalle foschie, non così aperto e sfacciato come in altri luoghi, per esempio la dorsale del Malcantone. In questa riservatezza, tuttavia, ogni tanto spunta, quasi a sorpresa, una cattedrale bianche. Sono il Sasso Castello, Grande e Palazzo, le cime dei Denti della Vecchia.
Il percorso a giungere alla capanna Pairolo è lungo e a volte faticoso, dati i su e giù. La capanna è all'ultimo giorno di apertura della stagione e sono fortunato così posso chiedere lumi sul percorso verso la Fojorina,visto che i numerosi segnavia non la riportano. Salgo dunque all'alpe sopra la capanna ma nemmeno qui ci sono indicazioni. Vado ad occhio e giro a destra verso una panchina. Sono di nuovo dentro al bosco, rosso, marrone, verde, umido, profumato e fangoso. In alcuni tratti la salita è tosta e i piedi scivolano sotto le foglie secche ma, per mia fortuna, un nuovo segnavia mi indica che sono sulla via giusta.
Intanto la nebbia cancella ogni possibilità di orientamento a vista e procedo.
Ad un ulteriore bivio giro a destra e comincio a risalire una costa erbosa che poi discendo perchè non trovo il sentiero. I crampi intanto si annunciano e con essi un po' di demoralizzazione. Provo su una traccia che secondo me non va nella giusta direzione ma questa si fa sentiero e sale deciso. Ho capito, sto risalendo e aggirando la montagna dal suo versante nord est, così provo a farmi coraggio e continuo. Superate alcune importanti pendenze, ecco finalmente in vista la croce di vetta, raggiunta dopo oltre 4 ore e non senza qualche parolaccia.
Dopo pausa pranzo, continuo sul versante opposto che riporta al bivio di partenza: adesso so qual è il sentiero giusto e più rapido! In buona sostanza, salendo, dopo il bivio con segnavia, occorre puntare ad un grande smottamento, anche con percorso libero. Da quel punto, la via è evidentissima.
Chiuso questo mini anello, mi incammino sulla via del ritorno identica a quella dell'andata che provo a camminare a tutta per non farmi cogliere dalle tenebre. Ce la faccio: sono all'auto alle 16.00, come sempre stanco e felice dopo una giornata in montagna.
Sviluppo: 33 km circa; SE: 43 km circa.
Tempi comprensivi di un'ora totale di pausa.
Il dislivello non tiene conto dei numerosissimi sali scendi. La lunghezza del percorso mitiga il dislivello che risulta piuttosto spalmato.
Rochi is back!
Da Brè, al parcheggio della zona svago risalgo il costone ovest del monta Boglia su ottima mulattiera e, alla Carbonera, in presenza di un bivio, prendo per l'alpe Bolla. Il traverso è pianeggiante e lunghissimo, completamente a mezza costa e in bosco superbo, d'autunno tinto.
Giunto all'alpe Bolla, ormai chiusa, proseguo diritto, attraverso un bel pianoro erboso e,con indicazioni, mi dirigo verso i Denti della Vecchia. Percorso con numerosi saliscendi, sino a stabilizzarsi un po' proprio in zona Denti della Vecchia: Come è bello camminare su questa cresta boschiva saltando ora in Italia, ora in Svizzera. Mi son sempre piaciuti i luoghi di confini: arricchiscono. Poi questo confine, è il mio confine: di qui il sud, di là il nord, di qui il mare, di là i monti, di qui pomodoro e olio, di là burro e raclette, di qui Sofia Loren, di là Heidi.
In questa zona l'ambiente è intimo, chiuso dalle foschie, non così aperto e sfacciato come in altri luoghi, per esempio la dorsale del Malcantone. In questa riservatezza, tuttavia, ogni tanto spunta, quasi a sorpresa, una cattedrale bianche. Sono il Sasso Castello, Grande e Palazzo, le cime dei Denti della Vecchia.
Il percorso a giungere alla capanna Pairolo è lungo e a volte faticoso, dati i su e giù. La capanna è all'ultimo giorno di apertura della stagione e sono fortunato così posso chiedere lumi sul percorso verso la Fojorina,visto che i numerosi segnavia non la riportano. Salgo dunque all'alpe sopra la capanna ma nemmeno qui ci sono indicazioni. Vado ad occhio e giro a destra verso una panchina. Sono di nuovo dentro al bosco, rosso, marrone, verde, umido, profumato e fangoso. In alcuni tratti la salita è tosta e i piedi scivolano sotto le foglie secche ma, per mia fortuna, un nuovo segnavia mi indica che sono sulla via giusta.
Intanto la nebbia cancella ogni possibilità di orientamento a vista e procedo.
Ad un ulteriore bivio giro a destra e comincio a risalire una costa erbosa che poi discendo perchè non trovo il sentiero. I crampi intanto si annunciano e con essi un po' di demoralizzazione. Provo su una traccia che secondo me non va nella giusta direzione ma questa si fa sentiero e sale deciso. Ho capito, sto risalendo e aggirando la montagna dal suo versante nord est, così provo a farmi coraggio e continuo. Superate alcune importanti pendenze, ecco finalmente in vista la croce di vetta, raggiunta dopo oltre 4 ore e non senza qualche parolaccia.
Dopo pausa pranzo, continuo sul versante opposto che riporta al bivio di partenza: adesso so qual è il sentiero giusto e più rapido! In buona sostanza, salendo, dopo il bivio con segnavia, occorre puntare ad un grande smottamento, anche con percorso libero. Da quel punto, la via è evidentissima.
Chiuso questo mini anello, mi incammino sulla via del ritorno identica a quella dell'andata che provo a camminare a tutta per non farmi cogliere dalle tenebre. Ce la faccio: sono all'auto alle 16.00, come sempre stanco e felice dopo una giornata in montagna.
Sviluppo: 33 km circa; SE: 43 km circa.
Tempi comprensivi di un'ora totale di pausa.
Il dislivello non tiene conto dei numerosissimi sali scendi. La lunghezza del percorso mitiga il dislivello che risulta piuttosto spalmato.
Tourengänger:
rochi
Communities: Hikr in italiano
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Kommentare (4)