Alpe di Lemna - merenda d'agosto
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Per la serie........ma chi l'ha detto che bisogna x forza macinare chilometri e dislivelli assurdi x scoprire angoli di paradiso.........
Dell' alpe di Lemna mi avevano parlato bene alcuni amici, e avevo visto spesso alla bocchetta, nelle mie frequenti visite al Bolettone e al Palanzone, i sentieri che scendono sul versante verso il lago, proponendomi di percorrerli ed esplorarli prima o poi.
Per sabato vorremmo organizzare con alcuni amici di andare a mangiare all'agriturismo dell'alpe salendo da Faggeto Lario, così oggi, approfitto del fatto di essere già a Como dai miei nel primo pomeriggio x sbrigare alcune faccende, e carico lo zaino in macchina sperando di liberarmi presto e di riuscire a fare una "esplorativa", arrivando però dalla capanna Mara.
In effetti così è, e raggiunta velocemente l'alpe del Vicerè, parcheggio e alle 16.15 sono pronto a partire.
Il clima è caldo, ma non soffocante come nei giorni scorsi, passo il rif. Cacciatori e salgo deciso sul sentiero fin troppo lastricato, per fortuna nel bosco, che in c.ca 40 minuti mi conduce alla Capanna Mara. Una camminata "classica" da queste parti, tipicamente da famiglie, quasi tutti qui hanno a casa una foto della capanna scattata in gita familiare quando erano bambini. Il bello è che la costruzione praticamente è ancora così, tutte le volte rifaccio la stessa foto e sembra sempre uguale a quelle vecchie.
Una passeggiata facile, su una larga carrareccia, con qualche strappo intenso di salita. Arrivato li, non mi fermo nemmeno, giro subito a sx poco prima, e salgo veloce alla bocchetta appena sopra, poi scendo a dx fino alla bocchetta di Lemna, crocevia di vari sentieri. Qui, non prendo la carrozzabile che scende a Lemna, ma decido di percorrere il "sentiero dei Faggi" , indicato con 1 direz. Brunate. E' un sentiero che ho già percorso, molto fresco aggira in costa tutto il versante del Bolettone che da verso il lago, arrivando fino alla bocchetta di Molina. Oggi il fatto di essere tutto all'ombra si fa molto apprezzare, e rende piacevole la camminata. Corre quasi pianeggiante e più o meno a metà strada, c'è la deviazione ben segnata che scende all'alpe; da qui il sentiero si fa ripido, l'escursione meriterebbe una T2 x questo tratto, ed è ben segnalato dagli evidenti segni rossi sugli alberi. Scoprirò poi parlando con la simpatica ragazza che gestisce l'alpeggio, che praticamente sono loro che lo tengono segnato e battuto anche d'inverno.
Si scende veloci nella bella faggeta ( da cui evidente il nome "Faggeto Lario" ) e si arriva ad un primo pianoro con un grande prato verde, dove c'è una bolla e pascolano in libertà alcuni cavalli, che appartengono all' agriturismo. Da qui c'è una bella vista sul lago sottostante e anche verso il centro lago, Argegno e Sala Comacina, con le belle montagne circostanti. Due minuti di discesa e si arriva al vasto pianoro dell'alpe, un bellissimo prato verde con alcuni alberi secolari enormi a fare una vasta ombra. Quasi non ti aspetti che in mezzo a tutti questi fitti boschi ci possa essere un prato così. Davvero un posto da cartolina!
L'agriturismo è una bella baita molto caratteristica, tutta in legno, con molti fiori colorati. Fuori, tutto intorno, gli animali, soprattutto capre e cavalli, girano liberi ed indisturbati.
Sono le 17.25 (1h e 10 dalla partenza). Mi concedo una lunga pausa, assaggio un paio di torte (ottime), e approfitto x chiacchierare con la ragazza (Elena mi pare) che gestisce, con il marito e i figli, l'agriturismo, chiedendo informazioni x il pranzo di domani.
Il menu si compome di salumi e alcuni antipasti con verdure e formaggini, poi pizzoccheri e polenta uncia e per chi resiste i secondi a scelta tra brasato e stinco, oppure i formaggi (producono quelli di capra!!!), poi i dolci e le ottime grappe fatte da loro. Mi è praticamente già venuta l'acquolina in bocca.............
Sono sicuro però che non arriveremo ai secondi!
Mi racconta anche un po com'è la loro vita qui, con le difficoltà del lungo inverno, che qui in questo alpeggio che rimane sul "versante nord" del Bolettone, come lo chiama Lei appassionata di montagna, e che d'inverno non vede quasi il sole x c.ca 2 mesi, non deve essere affatto facile e semplice.
Ma la bellezza del posto, il suo sorriso sincero e la sua serenità quando ti racconta le peripezie x raggiungere la "civiltà" al matttino quando c'è la neve, o x "sghiacciare" l'acqua delle cisterne d'inverno (qui non c'è ovviamente acqua corrente...) ti fanno intuire che la scelta di vita non è affatto casuale e che la qualità qui ripaga ampiamente i disagi!!!
Resterei volentieri a chiacchierare ancora un po, ma si è fatto tardi (sono le 18.30), così mi incammino, decido di rimandare l'esplorazione della variante che va a incrociare la carrozzabile che scende a Lemna dalla bocchetta (sentiero con bolli blu poco segnato), e risalgo per il sentiero dell'andata. Passo la Bocchetta, la "Mara" ormai deserta, e alle 19.45 sono al Vicerè e alla macchina.
Mi cambio e mi incammino soddisfatto verso casa.
I piccoli monti del mio amato lago mi hanno regalato una perla anche oggi!
A volte le scoperte migliori le fai proprio dietro casa.
Domani nuova avventura, si torna dal versante del lago.
Alla prossima.
P.s. a proposito: gita di sabato 10.8 = giornata magnifica, nemmeno una nuvola, salita da Lemna piacevole, quasi tutta all'ombra, pranzo "Spettacolare", pennica all'ombra "mitica". Da rifare!!! (anche x assaggiare i secondi xchè, come pensavo, non ce l'abbiamo fatta!)
Allego qualche foto.
Dell' alpe di Lemna mi avevano parlato bene alcuni amici, e avevo visto spesso alla bocchetta, nelle mie frequenti visite al Bolettone e al Palanzone, i sentieri che scendono sul versante verso il lago, proponendomi di percorrerli ed esplorarli prima o poi.
Per sabato vorremmo organizzare con alcuni amici di andare a mangiare all'agriturismo dell'alpe salendo da Faggeto Lario, così oggi, approfitto del fatto di essere già a Como dai miei nel primo pomeriggio x sbrigare alcune faccende, e carico lo zaino in macchina sperando di liberarmi presto e di riuscire a fare una "esplorativa", arrivando però dalla capanna Mara.
In effetti così è, e raggiunta velocemente l'alpe del Vicerè, parcheggio e alle 16.15 sono pronto a partire.
Il clima è caldo, ma non soffocante come nei giorni scorsi, passo il rif. Cacciatori e salgo deciso sul sentiero fin troppo lastricato, per fortuna nel bosco, che in c.ca 40 minuti mi conduce alla Capanna Mara. Una camminata "classica" da queste parti, tipicamente da famiglie, quasi tutti qui hanno a casa una foto della capanna scattata in gita familiare quando erano bambini. Il bello è che la costruzione praticamente è ancora così, tutte le volte rifaccio la stessa foto e sembra sempre uguale a quelle vecchie.
Una passeggiata facile, su una larga carrareccia, con qualche strappo intenso di salita. Arrivato li, non mi fermo nemmeno, giro subito a sx poco prima, e salgo veloce alla bocchetta appena sopra, poi scendo a dx fino alla bocchetta di Lemna, crocevia di vari sentieri. Qui, non prendo la carrozzabile che scende a Lemna, ma decido di percorrere il "sentiero dei Faggi" , indicato con 1 direz. Brunate. E' un sentiero che ho già percorso, molto fresco aggira in costa tutto il versante del Bolettone che da verso il lago, arrivando fino alla bocchetta di Molina. Oggi il fatto di essere tutto all'ombra si fa molto apprezzare, e rende piacevole la camminata. Corre quasi pianeggiante e più o meno a metà strada, c'è la deviazione ben segnata che scende all'alpe; da qui il sentiero si fa ripido, l'escursione meriterebbe una T2 x questo tratto, ed è ben segnalato dagli evidenti segni rossi sugli alberi. Scoprirò poi parlando con la simpatica ragazza che gestisce l'alpeggio, che praticamente sono loro che lo tengono segnato e battuto anche d'inverno.
Si scende veloci nella bella faggeta ( da cui evidente il nome "Faggeto Lario" ) e si arriva ad un primo pianoro con un grande prato verde, dove c'è una bolla e pascolano in libertà alcuni cavalli, che appartengono all' agriturismo. Da qui c'è una bella vista sul lago sottostante e anche verso il centro lago, Argegno e Sala Comacina, con le belle montagne circostanti. Due minuti di discesa e si arriva al vasto pianoro dell'alpe, un bellissimo prato verde con alcuni alberi secolari enormi a fare una vasta ombra. Quasi non ti aspetti che in mezzo a tutti questi fitti boschi ci possa essere un prato così. Davvero un posto da cartolina!
L'agriturismo è una bella baita molto caratteristica, tutta in legno, con molti fiori colorati. Fuori, tutto intorno, gli animali, soprattutto capre e cavalli, girano liberi ed indisturbati.
Sono le 17.25 (1h e 10 dalla partenza). Mi concedo una lunga pausa, assaggio un paio di torte (ottime), e approfitto x chiacchierare con la ragazza (Elena mi pare) che gestisce, con il marito e i figli, l'agriturismo, chiedendo informazioni x il pranzo di domani.
Il menu si compome di salumi e alcuni antipasti con verdure e formaggini, poi pizzoccheri e polenta uncia e per chi resiste i secondi a scelta tra brasato e stinco, oppure i formaggi (producono quelli di capra!!!), poi i dolci e le ottime grappe fatte da loro. Mi è praticamente già venuta l'acquolina in bocca.............
Sono sicuro però che non arriveremo ai secondi!
Mi racconta anche un po com'è la loro vita qui, con le difficoltà del lungo inverno, che qui in questo alpeggio che rimane sul "versante nord" del Bolettone, come lo chiama Lei appassionata di montagna, e che d'inverno non vede quasi il sole x c.ca 2 mesi, non deve essere affatto facile e semplice.
Ma la bellezza del posto, il suo sorriso sincero e la sua serenità quando ti racconta le peripezie x raggiungere la "civiltà" al matttino quando c'è la neve, o x "sghiacciare" l'acqua delle cisterne d'inverno (qui non c'è ovviamente acqua corrente...) ti fanno intuire che la scelta di vita non è affatto casuale e che la qualità qui ripaga ampiamente i disagi!!!
Resterei volentieri a chiacchierare ancora un po, ma si è fatto tardi (sono le 18.30), così mi incammino, decido di rimandare l'esplorazione della variante che va a incrociare la carrozzabile che scende a Lemna dalla bocchetta (sentiero con bolli blu poco segnato), e risalgo per il sentiero dell'andata. Passo la Bocchetta, la "Mara" ormai deserta, e alle 19.45 sono al Vicerè e alla macchina.
Mi cambio e mi incammino soddisfatto verso casa.
I piccoli monti del mio amato lago mi hanno regalato una perla anche oggi!
A volte le scoperte migliori le fai proprio dietro casa.
Domani nuova avventura, si torna dal versante del lago.
Alla prossima.
P.s. a proposito: gita di sabato 10.8 = giornata magnifica, nemmeno una nuvola, salita da Lemna piacevole, quasi tutta all'ombra, pranzo "Spettacolare", pennica all'ombra "mitica". Da rifare!!! (anche x assaggiare i secondi xchè, come pensavo, non ce l'abbiamo fatta!)
Allego qualche foto.
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