Il Pizzetto (1879 m) tra le "dune" di neve
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Oggi gita fuori porta......nel senso di.....fuori Regione.....
Voglia di esplorare posti nuovi!
L'idea però non è mia, ma di Lella o Luminita......non so bene, che propongono il Monte Pizzetto, in valle Anzasca.
Soliti accordi:
"A che ora domani mattina?"
"Alle 6:30 se teniamo conto del vecchio orario, alle 7:30 se invece teniamo conto dell'ora legale...."
Io e Mauro usciamo di casa alle 7:00 (ora nuova) per raggiungere gli altri e..... immediatamente squilla il telefono.
Immagino già che cosa sia successo! C'è chi ha caricato la sveglia senza tener conto del cambio dell'ora......e ovviamente si è appena alzato!
Va beh.....aspetteremo.
Ogni anno l'ora legale miete le sue vittime. E' una costante!
Non so bene a che ora arriviamo a Bannio, frazione Fontane.
A quest'altezza non c'è neve e Mauro, non conoscendo bene la zona e non sapendo come sarà la situazione più in alto, lascia gli sci in auto e per la prima volta in vita sua prende le ciaspole.
Saliamo lungo un sentiero nel bosco fino a Balmo e lì rimpiange gli sci, perchè la neve c'è ed è abbondante!
Pazienza!
Saliamo seguendo le tracce degli scialpinisti che ci hanno preceduti, e teniamo sempre d'occhio i vecchi impianti di risalita, che ci indicano la direzione da tenere.
Sento Mauro dietro di me che "litiga" con le ciaspole e non riesco a non biasimarlo.
Gli sci sono sicuramente un'altra cosa, soprattutto su questa neve che tiene poco.....
Dopo aver oltrepassato l'Alpe Loro decide di tornare indietro....mentre noi andiamo avanti!
La neve aumenta via via che saliamo e i solchi lasciati dagli sci a volte sono troppo angusti e costrittivi per noi.
Arrivati nei pressi di Villa Samonini la traccia si divide, noi seguiamo quella più marcata che, a detta della palina segnaletica, dovrebbe portare al Pizzetto in 40 minuti.
Procediamo ancora per una ventina di minuti e poi ci fermiamo.....siamo poco convinti.
Do un'occhiata al GPS, su cui ho caricato il percorso, e mi rendo conto che ci siamo allontanati non poco dalla traccia, che sembra percorrere il crinale, mentre noi lo stiamo costeggiando!
Magari gli scialpinisti hanno scelto una linea più dolce prendendola alla larga, e saliranno sul Pizzetto più avanti......
Procediamo, la direzione è quella del Passo Baranco, ma il GPS ci avverte che ci stiamo staccando troppo dalla cima, che dev'essere una settantina di metri sopra di noi, visto che siamo a 1800 m. di quota.
Ci troviamo nei pressi di Campo Aostano, lo capisco guardando la cartina quando sono a casa, e decidiamo di tornare sui nostri passi.
Una volta ritrovato il bivio ragioniamo sul da farsi.....
Sì, sono un po' stanca.....ma mi piacerebbe arrivare in cima, solo che penso a Mauro che da un bel po' è giù al parcheggio ad aspettare il nostro ritorno e decido di scendere.
Esilde mi fa compagnia, mentre gli altri decidono di fare un secondo tentativo, sapendo ormai di essere sulla strada giusta.
In discesa Io ed Esilde ci fermiamo un attimo all'Alpe Loro, godendoci lo spettacolo delle montagne intorno, che purtroppo non conosciamo...
Giusto il tempo di assaporare fino in fondo questa giornata calda e splendente.....a dir poco fantastica!
In breve arriviamo al parcheggio, dove ritroviamo Mauro che, tutto sommato, non sembra neanche essersi annoiato troppo.....!!!
lumi
Una certezza c’è l’abbiamo, questo weekend torniamo in montagna.. non ce la facciamo più.. basta scatole, IKEA, Leroy Merlin, organizzare armadi da…18 stagioni…mentre Paolo mi guarda stupito perché gli invado anche i suoi (mi spiace, ma se avesse letto “Le donne vengono da Venere, gli uomini da Marte”.. forse capirebbe! )
Già da lunedì guardo le previsioni, sono carica, potrei dire eccitata come una bambina in attesa di ricevere un regalo dai genitori. Sarà bello di domenica, portiamo la Colomba e le uova in montagna. Si potrebbe fare il Piz Tri, in Valcamonica, una meta che ho nel cassetto. Martedì guardo le previsioni.. stanno peggiorando, il Piz Tri rimane nel cassetto, divento ansiosa. Per sabato danno piogge e neve a bassa quota, il Piemonte rimane ancora soleggiato, cerchiamo una meta adatta grandemago ci consiglia il Pizzetto, in valle Anzasca. Ci sta anche Lella, sabato sera il gruppetto cresce, siamo in sei, l’incontro è alle 7 di mattina.
Prima di andare a letto ripasso tutto…le ghette, lo scalda mani, le racchette, i guanti, la radio-sveglia alle 6, mi sa che ho perso un po’ di dimestichezza con lo zaino o forse sono emozionata. Mi sento come una bambina, piena di curiosità e aperta a percepire…il “nuovo” della montagna. Di mattina, le notizie mi fanno esplodere….”Buongiorno, sono le 7!!!!!!!!!!!!!!!!!! Come???, appena prendo il cellulare in mano, Lella mi sta chiamando…”Scusaci, abbiamo fatto una cazz…, abbiamo dimenticato di portare avanti l’orologio, dacci per favore 20 min., e ci siamo”. Un caffè al volo e fuori di casa, “Mi sono dimenticato il prosciutto”, Paolo rientra mentre io continuo a correre. Dopo circa 30 min. raggiungiamo Lella a Esilde, baci e abbracci e via per incontrare il resto del gruppo.
Arrivati a Fontane, ci incamminammo sulla comoda ma pendente mulattiera, la neve in questo primo tratto è quasi assente, nonostante ieri abbia nevicano abbastanza in queste zone. Le gambe non sono più abituate a salire, ma conoscono la strada, hanno bisogno di un attimo per riabituarsi a sentire il tocco della terra e trovare il ritmo.
Superate le prime baite di Balmo, raggiungiamo il pianoro di Provaccio. La neve ora aumenta considerevolmente e decidiamo di calzare le ciaspole. Qualcuno non è per niente contento. La nevicata di ieri è stata abbondante, c’è solo la traccia di qualche sciatore, ma è troppo stretta per le ciaspole. Paolo apre la pista, la neve aumenta ogni passo e la polvere fresca bianca rende la salita abbastanza faticosa. Il sole caldo accarezza i nostri corpi, i bei panorami si aprono sulla Valle Anzasca, l’ambiente diventa sempre più affascinante e ci dà l’energia per superare l’Alpe Loro e arrivare a Villa Samonini.
Dopo una breve pausa, seguendo il cartello che indica 40 min., proseguiamo dritto, tenendoci a destra rispetto al crinale. La direzione è chiara grazie al segnavia e alla traccia fresca degli sciatori. Dopo...più di 40 min. ci guardiamo un po’ confusi, i segni ci sono ma nessuna indicazione del Pizzetto. Patrizia guarda il GPS, siamo a 1800 m ma lontani dalla traccia data del mezzo tecnologico....Si cerca di capire dove sia il Pizzetto, alla nostra sinistra tra le dune di neve. Scartata la possibilità di fare una direttissima, decidiamo di tornare in dietro, all’ultimo cartello Pizzetto, vicino alla Villa Samonini (Uff.. Il nostro grandemago sarebbe tornato subito).
Una sosta più lunga, benvenuta, si mangia e si ragiona. Alla sinistra del crinale, appena s’intravede una traccia che sale il ripido pendio, Lella e Patrizia verificano con il GPS, evviva ...è il sentiero giusto, allora l’indicazione del cartello??? Oggi non c’è bisogno della logica. Patrizia ed Esilde decidono di tornare, Lella ed io andiamo a trovare il Pizzetto e Paolo approfitta del caldo sole e rimane alla Villa Samonini.
Guadagniamo quota subito, dopo qualche tornante ripido raggiungiamo la cresta. La fatica è tantissima, il fiato corto, il cuore impazzito, ma niente ci può fermare. Passiamo un traverso più lungo ma meno esposto, manco poco, il tratto finale della cresta con una pendenza da invidiare e con un ultimo sforzo arriviamo alla panoramica cima. Non so come spiegare, ti trovi in quest’angolo di Paradiso, e in un attimo la fatica diventa soddisfazione, hai solo la sensazione di appartenere a qualcosa di immenso.
Per un po’ rimango spaesata, sospesa nel tempo e nello spazio, le imponenti montagne sono cosi vicine che si chiudono intorno a me in un caldo abbraccio per salutare il ritorno. La magica montagna riesce sempre a sorprendermi ed emozionarmi come fossi una bambina.
Ora i miei occhi spaziano, da un pezzo di cielo blu cristallino, ai profili maestosi innevati, un quadro dipinto da qualche mano divina. Respiro la perfezione, gusto il silenzio, lascio i pensieri girovagare all’infinito. Le mie fantasie galleggiano, le mie poesie prendono vita. Sono nella mia “tana” e la sarò anche lontano da qui se lascio questa meraviglia scivolare dentro di me e mi porterò nel cuore la forza, la serenità e l’energia delle montagne.
Oggi ho condiviso l’avventura al Pizzetto con Esilde, Lella, Patrizia, Mauro, Paolo.
Communities: Hikr in italiano, Carpathians Mountains
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