...e ancora Resegone.
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Oggi è un altro giorno, il vento di ieri ci regala una giornata limpidissima, da non credere! Purtroppo anche oggi danno vento per cui stiamo sul sicuro e andiamo al Resegone.
Giunti al posteggio vediamo che molti hanno fatto la stessa scelta e un pensierino sul cambiare giro ce lo facciamo ma le alternative in zona non pensiamo siano diverse.
Al bar il barista ci conferma la probabile processione verso il rifugio Azzoni.
Beh allora cominciamo con il prendere il sentiero dei contrabbandieri così almeno fino ai Piani d’Erna non troveremo molta gente. Di fatto trovare tre persone su questo sentiero è già molta gente!
Il sentiero è tutto pulito fino al bivio che indica Piani d’Erna a 35 min. Qui noi abbiamo seguito il sentiero bollato che porta a percorrere un lungo traverso da fare con cautela in caso di neve ghiacciata. Abbiamo però visto delle tracce che dal bivio salivano in una sorta di avvallamento a dx, potrebbe essere che così facendo si raggiungano i Piani d’Erna evitando il traverso.
Ai Piani facciamo una sosta alla Chiesetta dopo di che proseguiamo risalendo i pendii nevosi che portano alla strada dove inizia il sentiero per il P.so del Giuff. Da qui tutta neve, si cammina benissimo senza ciaspole o ramponi. Solito percorso e sorprendentemente non incontriamo nessuno, nemmeno qualcuno che sale da Morterone. Le prime persone le troviamo in discesa ai bivi per la Valle Imagna. Ormai siamo in pochi a salire, noi, qualche altro appiedato e un gruppetto di scialpinisti. Poco prima della cima ho il piacere di fare la conoscenza di Rita ed Ermanno, se mi leggono sappiano che difficilmente li riconoscerò la prossima volta coperti com’erano, poi l’ho detto più volte e lo ripeto, non sono per niente fisionomista!
Troviamo miracolosamente posto sotto la croce, ma il vento si fa sentire per cui la sosta non potrà essere troppo lunga, anzi mentre mangio mi rampono prima che mi si ghiaccino completamente le mani.
Rispetto a qualche mese fa c’è più neve sul sentiero di discesa, ma molto più molle. Teniamo i ramponi fino dopo il Pian Serrada. Dopo di che si trovano ancora dei tratti innevati ma non vale più la pena tenere i ramponi, basta prestare un po’ di attenzione se si trova del ghiaccio.
Visto la breve sosta in cima, ne facciamo un’altra al Rifugio Stoppani e poi giù al posteggio. Come al solito questo anello fatto in inverno secondo me è di una bellezza incredibile.
Tra l’altro era stata la nostra prima escursione in invernale nel lontano…
Giunti al posteggio vediamo che molti hanno fatto la stessa scelta e un pensierino sul cambiare giro ce lo facciamo ma le alternative in zona non pensiamo siano diverse.
Al bar il barista ci conferma la probabile processione verso il rifugio Azzoni.
Beh allora cominciamo con il prendere il sentiero dei contrabbandieri così almeno fino ai Piani d’Erna non troveremo molta gente. Di fatto trovare tre persone su questo sentiero è già molta gente!
Il sentiero è tutto pulito fino al bivio che indica Piani d’Erna a 35 min. Qui noi abbiamo seguito il sentiero bollato che porta a percorrere un lungo traverso da fare con cautela in caso di neve ghiacciata. Abbiamo però visto delle tracce che dal bivio salivano in una sorta di avvallamento a dx, potrebbe essere che così facendo si raggiungano i Piani d’Erna evitando il traverso.
Ai Piani facciamo una sosta alla Chiesetta dopo di che proseguiamo risalendo i pendii nevosi che portano alla strada dove inizia il sentiero per il P.so del Giuff. Da qui tutta neve, si cammina benissimo senza ciaspole o ramponi. Solito percorso e sorprendentemente non incontriamo nessuno, nemmeno qualcuno che sale da Morterone. Le prime persone le troviamo in discesa ai bivi per la Valle Imagna. Ormai siamo in pochi a salire, noi, qualche altro appiedato e un gruppetto di scialpinisti. Poco prima della cima ho il piacere di fare la conoscenza di Rita ed Ermanno, se mi leggono sappiano che difficilmente li riconoscerò la prossima volta coperti com’erano, poi l’ho detto più volte e lo ripeto, non sono per niente fisionomista!
Troviamo miracolosamente posto sotto la croce, ma il vento si fa sentire per cui la sosta non potrà essere troppo lunga, anzi mentre mangio mi rampono prima che mi si ghiaccino completamente le mani.
Rispetto a qualche mese fa c’è più neve sul sentiero di discesa, ma molto più molle. Teniamo i ramponi fino dopo il Pian Serrada. Dopo di che si trovano ancora dei tratti innevati ma non vale più la pena tenere i ramponi, basta prestare un po’ di attenzione se si trova del ghiaccio.
Visto la breve sosta in cima, ne facciamo un’altra al Rifugio Stoppani e poi giù al posteggio. Come al solito questo anello fatto in inverno secondo me è di una bellezza incredibile.
Tra l’altro era stata la nostra prima escursione in invernale nel lontano…
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