Tagliaferro(2964m) per la cresta NNO
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Facciamo la cresta NNO del Tagliaferro? L'idea era nell'aria già da tanto tempo, ma ora che ho l'ok dell'ortopedico è arrivato il momento di andare a vedere di che cosa si tratta.
Poco dopo le otto partiamo da Rima e a passo spedito (help) iniziamo a percorrere il comodo sentiero che ci porta al Colle Mud. La giornata è splendida e la cresta che dovremo salire si staglia imponente contro il cielo blu...sembra lunga!
Al Colle ci copriamo (la via di salita è in ombra) e ci assicuriamo. Il primo tratto è abbastanza semplice (II, III°) e a tratti erboso, lo percorriamo in conserva, commentando sul fatto che il vero pericolo è dato dal fatto che le rocce sono spesso viscide a causa dell'esposizione.Salgo bene, per cui proseguo fiduciosa. In prossimità della cengia Eida Weg, che attraversa la bella parete nord, la cresta si fa più impegnativa e aerea (passaggi di IV e un passaggio di V-). all'attacco del tratto di cresta dove si trova il tiro di V- ci fermiamo per alcune foto e vediamo gente che ci saluta dalla vetta...è ancora lontana...Per superare la placca facciamo tre tiri, poi ci fermiamo a riprendere fiato prima di affrontare l'ultimo tratto, da questo punto la cresta continua sempre sul filo ma le difficoltà, mai superiori al III°, rendono piacevole e veloce l'arrampicata. In vetta ci accolgono la Madonnina e un panorama grandioso. Sono contenta: a cinque mesi dall'infortunio sono tornata ad arrampicare e la gamba mi da solo un pò fastidio. Mangiamo qualcosa e ci rilassiamo per mezz'oretta: alle 16.00 cominciamo a scendere per la via normale: il sentiero è ben visibile e in ottime condizioni, segnalato sia da ometti che da vernice rossa e bianca, il primo tratto è puttosto ripido, ma dalla Bocchetta della Moanda in poi la pendenza diminuisce e la discesa si fa più semplice...incontriamo un gruppo di camosci che, per nulla intimoriti dal nostro passaggio, continuano a pascolare come se niente fosse. La discesa per la normale è comoda ma lunga...Arrivati all'alpe Scarpia di Sotto ci teniamo sulla sinistra (sentiero 318), ritornando, dopo un pò, sul sentiero percorso al mattino. Pochi minuti dopo le 19.00 siamo all'auto...guardo la cresta: è stata una gran bella tirata!
Ps. Lungo la via ci sono solo tre o quattro chiodi e nessun punto attrezzato per la sosta il dislivello di è 640 metri su circa 800 metri di sviluppo.
Poco dopo le otto partiamo da Rima e a passo spedito (help) iniziamo a percorrere il comodo sentiero che ci porta al Colle Mud. La giornata è splendida e la cresta che dovremo salire si staglia imponente contro il cielo blu...sembra lunga!
Al Colle ci copriamo (la via di salita è in ombra) e ci assicuriamo. Il primo tratto è abbastanza semplice (II, III°) e a tratti erboso, lo percorriamo in conserva, commentando sul fatto che il vero pericolo è dato dal fatto che le rocce sono spesso viscide a causa dell'esposizione.Salgo bene, per cui proseguo fiduciosa. In prossimità della cengia Eida Weg, che attraversa la bella parete nord, la cresta si fa più impegnativa e aerea (passaggi di IV e un passaggio di V-). all'attacco del tratto di cresta dove si trova il tiro di V- ci fermiamo per alcune foto e vediamo gente che ci saluta dalla vetta...è ancora lontana...Per superare la placca facciamo tre tiri, poi ci fermiamo a riprendere fiato prima di affrontare l'ultimo tratto, da questo punto la cresta continua sempre sul filo ma le difficoltà, mai superiori al III°, rendono piacevole e veloce l'arrampicata. In vetta ci accolgono la Madonnina e un panorama grandioso. Sono contenta: a cinque mesi dall'infortunio sono tornata ad arrampicare e la gamba mi da solo un pò fastidio. Mangiamo qualcosa e ci rilassiamo per mezz'oretta: alle 16.00 cominciamo a scendere per la via normale: il sentiero è ben visibile e in ottime condizioni, segnalato sia da ometti che da vernice rossa e bianca, il primo tratto è puttosto ripido, ma dalla Bocchetta della Moanda in poi la pendenza diminuisce e la discesa si fa più semplice...incontriamo un gruppo di camosci che, per nulla intimoriti dal nostro passaggio, continuano a pascolare come se niente fosse. La discesa per la normale è comoda ma lunga...Arrivati all'alpe Scarpia di Sotto ci teniamo sulla sinistra (sentiero 318), ritornando, dopo un pò, sul sentiero percorso al mattino. Pochi minuti dopo le 19.00 siamo all'auto...guardo la cresta: è stata una gran bella tirata!
Ps. Lungo la via ci sono solo tre o quattro chiodi e nessun punto attrezzato per la sosta il dislivello di è 640 metri su circa 800 metri di sviluppo.
Tourengänger:
Laura.
Communities: Hikr in italiano
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Kommentare (21)