Val Roseg - Lej da Vadret: giornata salvata in extremis
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Dopo oltre 4 anni decido di tornare in Engadina, le previsioni danno qualche nube al mattino e sereno al pomeriggio così parto pieno di entusiasmo e di belle idee.
Arrivato là il tempo è orribile, non c'è uno squarcio di sole e pioviggina.
Naturalmente ho anche alcuni programmi di riserva, e così mi opto per il facile ma sempre bell'anello di Muottas da Schlarigna, modesta elevazione ai magini del bosco sopra il Lej da Staz.
Ovviamente appena mi incammino la pioggerellina si trasforma in un diluvio...
Dopo circa 45 minuti di camminata sotto l'acqua battente, decido di passare un attimo dal Lej da Staz e di ritornare alla macchina, per poi spostarmi sperando che in qualche altro angolo dell'Engadina la situazione sia migliore.
Tornato alla macchina ovviamente smette di piovere così mi incammino lungo il sentiero della Val Roseg, senza alcuna convinzione, giusto per fare quattro passi finchè non piove.
Invece si apre all'improvviso un piccolo squarcio di sole, i raggi illuminano il bellissimo bosco e mi fanno tornare un pò di buon umore e la voglia di camminare. Rinfrancato inizio a scattare foto e aumento il passo.
Raggiungo quindi l'hotel Roseggletscher (1 h 35) posto ai margini della piana glaciale della Val Roseg, con vista spettacolare sul gruppo del Bernina.
A questo punto guardo l'orologio: il parcheggio mi scade tra 2 ore e 45, forse ho il tempo per arrivare fino al Lej da Vadret. Ricordo che da bambino ci mettevo un'ora dall'hotel al lago, quindi ora, penso, ci metterò molto meno.
In realtà il terreno che si fa più accidentato nell'ultimo tratto, il sole che ora è a picco sulla mia testa e un pò di inaspettato mal di gambe mi impediscono di andare troppo veloce e ci impiego ben 50 minuti per arrivare al bellissimo Lej da Vadret (2 h 25).
Poi l'ambiente circostante è talmente spettacolare che è impossibile non fermarsi per ammirarlo e fotografarlo!
Una piccola e triste parentesi su questo lago. Fino a una dozzina di anni fa ogni estate mi recavo qui per ammirare uno spettacolo bellissimo: il lago pieno di "iceberg", ovvero blocchi di ghiaccio che si staccavano in continuazione dal ghiacciaio soprastante, che terminava praticamente dentro il lago.
Ora degli iceberg non c'è più traccia e il ghiacciaio si è ritirato di almeno un centinaio di metri.
Mi fermo giusto il tempo per fare qualche foto, mangiare tre albicocche e bere qualcosa e riparto subito. Ho 1 ora e 50 per tornare a Pontresina, impresa quasi impossibile (secondo i cartelli ci vuole 1 ora e 45 solo dall'hotel Roseg a Pontresina!!)...
Ci metterò 2 ore e 5, per fortuna nessun vigile engadinese è passato in quei 15 minuti in cui avevo il parcheggio scaduto!!
Rientro alla macchina esausto e indolenzito, non per l'escursione in sè che è ridicola ma per averla fatta praticamente di corsa senza mai fermarmi!
Luoghi bellissimi, sentieri perfetti, ma non posso sicuramente dirmi soddisfatto della giornata. Farsi 6 ore totali di macchina (causa mega coda al ritorno da Lecco a Milano...) per fare la Val Roseg, per quanto stupenda, non è proprio il massimo.
Arrivato là il tempo è orribile, non c'è uno squarcio di sole e pioviggina.
Naturalmente ho anche alcuni programmi di riserva, e così mi opto per il facile ma sempre bell'anello di Muottas da Schlarigna, modesta elevazione ai magini del bosco sopra il Lej da Staz.
Ovviamente appena mi incammino la pioggerellina si trasforma in un diluvio...
Dopo circa 45 minuti di camminata sotto l'acqua battente, decido di passare un attimo dal Lej da Staz e di ritornare alla macchina, per poi spostarmi sperando che in qualche altro angolo dell'Engadina la situazione sia migliore.
Tornato alla macchina ovviamente smette di piovere così mi incammino lungo il sentiero della Val Roseg, senza alcuna convinzione, giusto per fare quattro passi finchè non piove.
Invece si apre all'improvviso un piccolo squarcio di sole, i raggi illuminano il bellissimo bosco e mi fanno tornare un pò di buon umore e la voglia di camminare. Rinfrancato inizio a scattare foto e aumento il passo.
Raggiungo quindi l'hotel Roseggletscher (1 h 35) posto ai margini della piana glaciale della Val Roseg, con vista spettacolare sul gruppo del Bernina.
A questo punto guardo l'orologio: il parcheggio mi scade tra 2 ore e 45, forse ho il tempo per arrivare fino al Lej da Vadret. Ricordo che da bambino ci mettevo un'ora dall'hotel al lago, quindi ora, penso, ci metterò molto meno.
In realtà il terreno che si fa più accidentato nell'ultimo tratto, il sole che ora è a picco sulla mia testa e un pò di inaspettato mal di gambe mi impediscono di andare troppo veloce e ci impiego ben 50 minuti per arrivare al bellissimo Lej da Vadret (2 h 25).
Poi l'ambiente circostante è talmente spettacolare che è impossibile non fermarsi per ammirarlo e fotografarlo!
Una piccola e triste parentesi su questo lago. Fino a una dozzina di anni fa ogni estate mi recavo qui per ammirare uno spettacolo bellissimo: il lago pieno di "iceberg", ovvero blocchi di ghiaccio che si staccavano in continuazione dal ghiacciaio soprastante, che terminava praticamente dentro il lago.
Ora degli iceberg non c'è più traccia e il ghiacciaio si è ritirato di almeno un centinaio di metri.
Mi fermo giusto il tempo per fare qualche foto, mangiare tre albicocche e bere qualcosa e riparto subito. Ho 1 ora e 50 per tornare a Pontresina, impresa quasi impossibile (secondo i cartelli ci vuole 1 ora e 45 solo dall'hotel Roseg a Pontresina!!)...
Ci metterò 2 ore e 5, per fortuna nessun vigile engadinese è passato in quei 15 minuti in cui avevo il parcheggio scaduto!!
Rientro alla macchina esausto e indolenzito, non per l'escursione in sè che è ridicola ma per averla fatta praticamente di corsa senza mai fermarmi!
Luoghi bellissimi, sentieri perfetti, ma non posso sicuramente dirmi soddisfatto della giornata. Farsi 6 ore totali di macchina (causa mega coda al ritorno da Lecco a Milano...) per fare la Val Roseg, per quanto stupenda, non è proprio il massimo.
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peter86
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Kommentare (2)