Giro "fallito" con allegria, in Val D' AMBRA per Rifugio Ai Tör
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Eccoci all’ ultima relazione del 2011.
Non volevo proprio pubblicarla, è una mezza escursione, un obiettivo mancato, ma anche da queste cose c’e’ da imparare , ed in fin dei conti è stata una simpatica esperienza, una quasi avventura.
La ragione principale è la condizione meteo, ma un po’ di “colpa” è anche nella nostra ostinazione di vedere sempre posti nuovi, visitare rifugi e vette dove non siamo mai stati.
Certo, aiutano molto le relazioni di chi vi è passato, la tecnologia che ci accompagna e che ci permette di correggere gli errori, ma ogni escursione diventa una piccola esplorazione, una scoperta, in fondo è proprio quello che cerchiamo.
Il non conoscere un percorso, ci obbliga a seguire le tracce, a cercare i segnavia sulle piante e sui sassi, quando ci sono e sono visibili.
Visto il marcato rischio valanghe, pensiamo a qualcosa di “basso”, magari con le ciasplole nello zaino, ma con percorsi nei boschi.
Il giro che avevamo pensato “sulla mappa” era di partire dal bacino della Val d’ Ambra (ci siamo stati nell’ inverno del 2010 al Tecc Stevan), salire per alpeggi poi scendere al rifugio ai Tor, e completare il ritorno con un bel giro ad anello.
Partiamo con i soliti orari, buio pesto ma a Como il cielo sembra pulito , ed in effetti da noi sarà una giornata fredda ma soleggiata.
Dopo il Ceneri, un messaggio in autostrada avvisa che a Faido c’e’ neve ….
A Biasca piove, e guardando ai lati nelle vallate si capisce che poco sopra le nostre teste sta nevicando.
Raggiungiamo il parcheggio prima del lago artificiale della Val d’Ambra, e ci prepariamo mentre sta fioccando alla grande, stupendo …
Ciaspole appese allo zaino ci incamminiamo, iniziando a pestare neve.
Il primo tratto del sentiero è sul lato sud del laghetto, lo abbiamo percorso nel 2010, poi un bivio, si abbandona il sentiero principale, che si inoltra nella vallata, per salire verso le baite di Badresc, e quindi le baite di Monda.
Fino a qui sentiero ben segnalato e riconoscibile, anche se la neve è immacolata.
Lasciandoci alle spalle Monda, ci dovrebbe essere un bivio, che da un lato sale verso Laghetto e poi Spruch per poi raggiungere Malsegro (la massima elevazione che avevamo previsto a 1513mt) e scendere infine al rifugio Tor.
La seconda opzione è di proseguire in costa tenendo i 900mt circa di quota, per un lungo sentiero che collega la Val d’ Ambra con Pon in Valle Iragna.
Viste le condizioni meteo e la neve che si fa via via più alta, decidiamo di provare il percorso al contrario, cioè seguendo il sentiero in costa e salire al rifugio ai Tor.
Iniziamo il lungo traverso, da Monda ai Monti di Sopra (dove si inizia a salire per il rifugio) sono 2,5Km.
Indicazioni e marcature totalmente assenti, almeno sulle piante, sui sassi non posso confermare.
Si intuisce che il sentiero c’e’, a volte rami tagliati indicano l’ intento di tener pulito il percorso, ma difficile da individuare.
Tutto tranquillo fino a quando si resta nei boschi, qualche canalone da superare, ma le piante intorno offrono la sicurezza necessaria, incontriamo anche tratti rocciosi con pietre coperte dalla neve, un paio di bei scivoloni ci obbligano a proseguire con prudenza, ci sono pietre ghiacciate sotto la neve, il piede si muove a saggiare la tenuta del prossimo passo.
Tutto bene fino ad un tratto totalmente esposto, probabilmente roccioso, niente piante a monte né a valle, il traverso è ripido, scivolare sarebbe … decisamente spiacevole.
Come sempre piccolo “consiglio di guerra” per decidere che fare, Brown va avanti un pezzo per capire come procedere, ma a maggioranza decidiamo di desistere.
Ma è presto … che si fa?
In ogni caso si deve tornare indietro fino a Monda, proviamo a calcolare una eventuale salita al Tecc Stevan, che sappiamo aperto ed accogliente, ma il ritorno fino a sopra il bacino ed la successiva salita è eccessiva per giornate così corte.
Nel frattempo continua incessantemente a nevicare, l’ atmosfera è veramente bella, e non ci sentiamo né sconfitti né amareggiati.
Prima delle baite di Monda ci ripariamo sotto una tettoia per animali, almeno evitiamo di bagnarci, riusciamo anche ad accendere un fuoco di fortuna con pezzi di legno recuperati sul posto.
Il fuocherello ci scalda, ci permette di cucinare le salamelle che il Barba ha portato con sé nella speranza di trovare il rifugio aperto.
Ci scaldano anche il vino, le grappe, il Braulio ed un liquore al cioccolato.
Una vera escursione eno-gastronomica !
Nonostante la scarsa camminata, il morale è alto (sarà l’ alcool?) … e concluso il pranzo, ed i dettagli alcolici … ci prepariamo al rientro, che sarà breve.
A parte il nostro e tutto personale divertimento, la morale utile è che il sentiero Monda – Monte Gip – Monte di Sopra è da evitare in inverno con neve o ghiaccio, e che certamente non è segnato sulle piante.
Breve riassunto di viaggio:
percorso totale : 6,4 Km
dislivello relativo: 560mt
tempo di cammino: 2h:50m
Vista da roberto59
I miei compagni di avventura odierna, mi hanno preceduto e hanno esternato e scritto tutto gia' nelle loro relazioni, confermo la bella giornata trascorsa in allegria sotto una neve che cadeva copiosa e soffice.
Colgo l'occasione per ribadire il mio migliore augurio per il 2012, che davvero porti ad ognuno di noi quello che desideriamo e soddisfi il piu' possibile i ns. sogni, e aldila' della nostra situazione economica che e' disastrosa e allarmante, auguro a tutti tanta SALUTE, senza quella siamo poca cosa, per cui di cuore TANTA SALUTE a tutti, e conseguentemente questa affermazione mi porta ad augurare anche tanta montagna a tutti.
Ciao, forza a tutti per tante escursioni ........
Roberto
Vista da brown
Le cammiante sotto la neve hanno il loro fascino,ma purtroppo i sentieri spariscono .
Con questo preambolo si e' cosi' articolata la nostra escursione che non ha avuto una meta raggiunta bensi' tentativi, prove e poi l'ardua decisione di desistere.
Fortunatamente la compagnia ha evaporato la delusione del fallimento; quattro risate, il nostro pranzetto ormai diventato un rito, e la giornata magica contornata dal manto bianco sono stati gli elementi che hanno comunque reso gradevole questa nuova esperienza invernale.
Abbiamo avvistato due aquile che si sono lasciate guardare per parecchio tempo disegnando i loro cerchi nel cielo e uno sparviero ha fatto una breve apparizione con il classico volo radente prima di sparire tra le piante.
Auguro a tutti un anno ricco di escursioni con tante nuove vette e soprattutto tante soddisfazioni.
Paolo
Vista da barba43
Mai fatta una camminata come quest' oggi sotto la neve, dalla partenza al ritorno non ha mai smesso di nevicare, sembrava di essere come Indiana Jones in mezzo alle rocce in certi punti coperte di neve.
Abbiamo assaporato scivolando sulle stesse i fondoschiena, il mio sembrava addirittura quello di Super Bottom.
Poi abbiamo trovato un riparo, quarda caso, c'era a fianco un grill, come non pensare di portare le nostre leccornie, innaffiate di Bonarda, ed anche di scaldarsi un pò riparati dai fiocchi di neve, che non avevano intenzione di smettere di cadere.
Terminato il nostro succulento pranzo, e sistemando tutto come abbiamo trovato, siamo ridiscesi sempre
sotto la neve.
Evviva alla prossima !
ciao a tutti/e belli/e e brutti/e e Buon 2012
Tempo di bilanci ….
Permettemi di fare un piccolo bilancio del 2011, come gruppo (i bilanci alla siso che tanto mi piacciono):
Un anno escursionistico grandioso per Girovagando, ben 37 escursioni totali, 5 tremilametri.
Possiamo solo sperare che il 2012 sia almeno come l’ anno precedente.
Abbiamo già una lunga lista di cime e destinazioni tra le prossime ambizioni, alcune dovranno aspettare l’ estate per portarci sopra i fatidici 3K, che come diceva un caro amico scomparso di Hikr: “dopo il primo tremila … diventa un vizietto ….”
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