Alpe Scima m 1875
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Mi piace questo versante della Mesolcina, in particolare la zona intorno alla Val Bodengo e quella più a Nord, intorno all’Alpe Lendine. Versante solcato da valli solitarie e selvagge, ricoperto da stupendi boschi che in autunno esplodono in un orgasmo cromatico.
Strade e stradette anche qui hanno ferito molto e continuano a ferire, ma fortunatamente sono rimaste intatte antiche mulattiere, capolavori d’ingegneria e architettura d’altri tempi, come quella che da Donadivo sale alle Alpi Orlo e Cermine e che oggi percorreremo.
Sono sentieri poco battuti, almeno a me non è mai capitato di trovare folla da queste parti e non ne capisco il perchè, forse è l’assenza di rifugi gestiti e relative polente!
In discesa troveremo una coppia di svizzeri che salgono con la tenda; un’altra volta trovai una coppia di lingua tedesca, forse anche loro svizzeri......italiani niente!
Và bene cosi....ci siamo già noi a rappresentare la patria e siamo sempre in tanti....e rumorosi!
Vigilia di Pasqua....meteo abbastanza sconfortante, ma occasione imperdibile per andare in Valtellina, o meglio in Valchiavenna, con la certezza di non fare coda nel ritorno.
Partiamo senza che abbia deciso dove andare di preciso....ho due carte in mano, Alpe Scima o Tracciolino, quest’ultimo se si mette a piovere mentre siamo ancora in viaggio, visto che lo si può percorrere anche con l’ombrello. Non sopporto la mantellina.....non sopporto un sacco di cose....è la vecchiaia!
Il tempo regge, perciò superiamo Novate e proseguiamo per la doverosa sosta da Moreschi, dove mi faccio un bel gelato di mattino presto......colazione l’ho già fatta a casa!
Giunti a Gordona prendiamo per la Val Bodengo, fermandoci prima al bar, del quale non ricordo il nome, dove si paga il pedaggio della strada (5,00 € per auto).
Parcheggiamo in località Donadivo, vicino a due belle baite in pietra. Qui si stacca una strada costruita negli ultimi anni che sale fino alle Alpi Orlo e Cermine. La prima volta che venni da queste parti non c’era e gli alpeggi erano serviti da una funivia ad uso esclusivo dei proprietari.....serviva proprio la strada? Fortunatamente la vecchia mulattiera è rimasta e permette di salire ancora a piedi attraverso un bel bosco di castagni.
Superate l’Alpe Orlo e l’Alpe Cermine, saliamo per la dorsale che divide la Valle Pilotera dalla Valle della Forcola lungo un ripido e panoramico sentiero (non oggi purtroppo), e dopo aver lasciato i maestosi faggi delle due Alpi entriamo in un rado bosco misto con betulle, larici e qualche abete. Più in alto diversi vecchi larici rinsecchiti ci fanno pensare che spesso i fulmini fanno visita da queste parti. Quando la pendenza si attenua troviamo neve dove si affonda, ma ormai manca poco, dieci minuti pianeggianti e siamo alle scure baite in pietra a secco dell’Alpe Scima, in netto contrasto con il bianco del campanile e dell’insolita chiesetta rotonda.
Qualche goccia scappa, ma si capisce che non farà sul serio. Ci prendiamo il tempo che ci vuole per la sosta pranzo e poi giù! Lungo la dorsale scorgiamo sul sentiero un gallo forcello, che già in salita avevamo sentito.
A Gordona ci fermiamo a comprare birra artigianale alla Birreria Spluga......hanno solo la Pils, che a me piace molto.....nonostante lasci “l’amaro in bocca”!
Non è finita.....altra sosta da Moreschi e poi a casa.....non prima di aver sbagliato strada due volte prima d’imboccare le gallerie di Colico!
No, non ero ubriaco.....ma immaginatevi con un equipaggio di sole donne che fanno il loro “Talk-show”....
Strade e stradette anche qui hanno ferito molto e continuano a ferire, ma fortunatamente sono rimaste intatte antiche mulattiere, capolavori d’ingegneria e architettura d’altri tempi, come quella che da Donadivo sale alle Alpi Orlo e Cermine e che oggi percorreremo.
Sono sentieri poco battuti, almeno a me non è mai capitato di trovare folla da queste parti e non ne capisco il perchè, forse è l’assenza di rifugi gestiti e relative polente!
In discesa troveremo una coppia di svizzeri che salgono con la tenda; un’altra volta trovai una coppia di lingua tedesca, forse anche loro svizzeri......italiani niente!
Và bene cosi....ci siamo già noi a rappresentare la patria e siamo sempre in tanti....e rumorosi!
Vigilia di Pasqua....meteo abbastanza sconfortante, ma occasione imperdibile per andare in Valtellina, o meglio in Valchiavenna, con la certezza di non fare coda nel ritorno.
Partiamo senza che abbia deciso dove andare di preciso....ho due carte in mano, Alpe Scima o Tracciolino, quest’ultimo se si mette a piovere mentre siamo ancora in viaggio, visto che lo si può percorrere anche con l’ombrello. Non sopporto la mantellina.....non sopporto un sacco di cose....è la vecchiaia!
Il tempo regge, perciò superiamo Novate e proseguiamo per la doverosa sosta da Moreschi, dove mi faccio un bel gelato di mattino presto......colazione l’ho già fatta a casa!
Giunti a Gordona prendiamo per la Val Bodengo, fermandoci prima al bar, del quale non ricordo il nome, dove si paga il pedaggio della strada (5,00 € per auto).
Parcheggiamo in località Donadivo, vicino a due belle baite in pietra. Qui si stacca una strada costruita negli ultimi anni che sale fino alle Alpi Orlo e Cermine. La prima volta che venni da queste parti non c’era e gli alpeggi erano serviti da una funivia ad uso esclusivo dei proprietari.....serviva proprio la strada? Fortunatamente la vecchia mulattiera è rimasta e permette di salire ancora a piedi attraverso un bel bosco di castagni.
Superate l’Alpe Orlo e l’Alpe Cermine, saliamo per la dorsale che divide la Valle Pilotera dalla Valle della Forcola lungo un ripido e panoramico sentiero (non oggi purtroppo), e dopo aver lasciato i maestosi faggi delle due Alpi entriamo in un rado bosco misto con betulle, larici e qualche abete. Più in alto diversi vecchi larici rinsecchiti ci fanno pensare che spesso i fulmini fanno visita da queste parti. Quando la pendenza si attenua troviamo neve dove si affonda, ma ormai manca poco, dieci minuti pianeggianti e siamo alle scure baite in pietra a secco dell’Alpe Scima, in netto contrasto con il bianco del campanile e dell’insolita chiesetta rotonda.
Qualche goccia scappa, ma si capisce che non farà sul serio. Ci prendiamo il tempo che ci vuole per la sosta pranzo e poi giù! Lungo la dorsale scorgiamo sul sentiero un gallo forcello, che già in salita avevamo sentito.
A Gordona ci fermiamo a comprare birra artigianale alla Birreria Spluga......hanno solo la Pils, che a me piace molto.....nonostante lasci “l’amaro in bocca”!
Non è finita.....altra sosta da Moreschi e poi a casa.....non prima di aver sbagliato strada due volte prima d’imboccare le gallerie di Colico!
No, non ero ubriaco.....ma immaginatevi con un equipaggio di sole donne che fanno il loro “Talk-show”....
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