Monte Gradiccioli (1936 m) da Arosio


Publiziert von siso , 20. März 2011 um 18:00.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Sottoceneri
Tour Datum:19 März 2011
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Schneeshuhtouren Schwierigkeit: WT3 - Anspruchsvolle Schneeschuhwanderung
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Tamaro-Lema 
Zeitbedarf: 7:30
Aufstieg: 1155 m
Strecke:Arosio (859 m) – Azzano (1040 m) – Böscior (1134 m) – La Bassa di Arosio (1367 m) – Q1516 – Q1741 – Monte Gradiccioli (1936 m) – Monte Pola (1742 m) – Passo d’Agario (1552 m) – Alpe Agario (1495 m) – Tossighera (1350 m) – Alpe di Coransù (1130 m) – Vasca antincendio Vezio (780 m) – Mugena (810 m) – Arosio (859 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A2 - uscita Lugano Nord – Manno – Gravesano – Arosio (parcheggio dopo la chiesa).
Unterkunftmöglichkeiten:Albergo “Il Castagno”, Arosio
Kartennummer:C.N.S. No. 1333 – Tesserete - 1:25000

La carta del pericolo di valanghe prevede per la giornata odierna il grado 3 per tutta la Svizzera. Meglio non avventurarsi sulle cime dell’arco alpino, dove la neve soffiata potrebbe aver raggiunto uno spessore elevato. Con il compagno d’escursioni decidiamo di organizzare una ciaspolata in Val Cavargna.

Alle 6 del mattino arriva il messaggino che mi informa che per cause di forza maggiore oggi sarò da solo. Cambio immediatamente itinerario: sostituisco le carte topografiche e parto per un’escursione, parzialmente con le racchette, su una montagna delle Prealpi Luganesi.

Ho compiuto la stessa gita nel mese di aprile del 2010 rincasando molto soddisfatto.

 

Inizio dell’escursione: ore 7:40

Fine dell’escursione: ore 15:50

Temperatura alla partenza: 10°C

Temperatura al rientro: 13°C

 

Parto di buon’ora. Dopo soli 200 m da casa scorgo la cresta orientale del Monte Gradiccioli. Dista circa 27 km, ma posso intuire che la copertura nevosa comincia più o meno a 1450 m di quota. Il fatto mi suggerisce di lasciare nel baule dell’auto pala e sonda; oltretutto sono solo e non saprei proprio chi soccorrere.

Parcheggio poco dopo la chiesa di Arosio (859 m) frazione del Comune Alto Malcantone.

Non c’è in giro nessuno. Per tutta l’escursione, l’ultima dell’inverno 2011, non ho incontrato una sola persona, se non all’interno dei paesi, al ritorno.

Alla partenza sento il “solito” tamburellare del “picchio di Arosio”. Non perde un colpo: è sempre in zona, probabilmente nei castagneti a nord del villaggio.

La giornata non è splendida: qualche nube e un po’ di foschia coprono cime, vallate e pianure, soprattutto a meridione. Anche se la visibilità non è ottimale, si distinguono nettamente il Legnone, Le Grigne, il Resegone nonché, più vicino, il Crocione, il Monte Generoso, il Monte San Giorgio, la Cima di Fojorina, i Denti della Vecchia, il Passo San Lucio, ecc.

Poco dopo il superamento del Riale San Pietro, alla fine di un prato con un bel panorama su Lugano e dintorni, una barriera impedisce ai non autorizzati di proseguire con l’auto.

Anche se il tratto di sentiero sul versante della Val Buia è innevato, raggiungo senza problemi la Bassa di Arosio (1367 m) in meno di un’ora e mezzo.

Bellissima la visione del Monte Magno e del crinale che lo collega al Monte Pola.

Il percorso segue ora una lunga recinzione che sale in direzione NW. Al di là della rete c’è una piantagione di pini cembri.

Così come successo l’anno scorso, il tratto che mi affatica maggiormente è quello che dai 1500 m porta alla Quota 1741. La raggiungo senza calzare le ciaspole, ma con un notevole fiatone!

Mi trovo su una spalla del Monte Gradiccioli. Bellissimo il colpo d’occhio sull’aspra Valle Cusella, a nord della cresta. Il Motto Rotondo e il Monte Tamaro visti da qui hanno veramente un aspetto austero e severo. Non ci sono tracce. Ora è indispensabile calzare le ciaspole, e sollevare l’alzatacchi.

Questa cresta mi piace molto: è affilata e di tanto in tanto è interrotta da cocuzzoli; da qui alla cima ce ne sono una decina. Alcuni paletti sporgono dalle neve, in modo molto irregolare. Il vento ha creato degli accumuli impressionanti di neve con dei bellissimi cornicioni che si protendono sul versante nord.

Il primo tratto presenta ancora alcuni cespugli che rendono un po’ più rassicurante la salita. Nel frattempo arrivano i messaggini di chi non ha potuto partecipare alla gita. Vogliono sapere se c’è neve, se ho calzato le ciaspole, a quale quota mi trovo, se reggo lo sforzo, se ci sono slavine. In effetti, sul ripido versante settentrionale del Gradiccioli qualche slavina è caduta, ma nessuno osa avventurarsi sopra l’Alpe di Pozzo.

La pendenza tende piano piano a diminuire, inoltre, la neve, anche se primaverile, regge meglio. Il tratto più infido è sulla penultima punta. Qui entrambi i versanti sono ripidissimi e l’accumulo di neve è notevole. Per maggior sicurezza, visto che manca anche la traccia, sarebbe opportuno percorrere questi 100 m utilizzando una piccozza. Superata l’unica insidia mi rimane la piramide finale del Monte Gradiccioli (1936 m), che raggiungo con molta soddisfazione dopo 3 h e 45 min dalla partenza.


                                                  Monte Gradiccioli (1936 m)

Non c’è libro di vetta: ciò nonostante non rinuncio alla massima del giorno. Lo faccio fotografando il mio nuovo cappellino, acquistato nella recente splendida settimana bianca trascorsa sulle nevi del mio amato Tirolo. La località austriaca quest’anno ha forgiato il seguente messaggio pubblicitario: “Relax if you can!”; messaggio che faccio mio, aggiungendo un punto esclamativo.

 

Proseguo la ciaspolata scendendo sul crinale sud-occidentale, passando dal Monte Pola (1742 m). Qui ci sono delle tracce di racchette da neve lasciate da escursionisti saliti da Monteviasco (Val Veddasca): probabilmente la via più semplice per raggiungere il Monte Gradiccioli.

Sono riarso dalla sete. Al Rifugio Passo d’Agario (1560 m) mi disseto come si deve. Qui posso acquistare delle bibite, messe a disposizione degli escursionisti. Un’iniziativa da dieci e lode!

Dal rifugio (ex casermetta delle guardie di confine) osservo il bel “panettone” del Monte Magno (1636 m). Anche questa è un’ambita meta di ciaspolate, molto meno impegnativa del Gradiccioli.

Dal rifugio all’Alpe Agario (1496 m) la neve tiene ancora bene; più in basso diventa sempre più pesante. A quota 1420 m tolgo le ciaspole. Il sentiero, da lì a poco, si trasforma in una comoda mulattiera che scende in buona parte nel bosco.

Intanto, nel golfo di Lugano stanno regatando. Visto da qui sembrerebbe che la “Porlezzina” oggi si faccia desiderare.

Passo dall’Alpe di Coransù (1130 m), in fase di riattazione. La carrareccia per alcune centinaia di metri diventa un vero pantano.

Raggiunta una delle numerose fontane, a 960 m di quota, mi concedo una sosta per rifocillarmi. La zona presenta rocce silicee, ginestre e rododendri.

Poco oltre, un capriolo mi attraversa la strada: è troppo veloce, non faccio nemmeno in tempo ad afferrare la fotocamera appesa al collo che già si è occultato nel bosco.

Poco oltre scorgo sul fondovalle un bacino colmo d’acqua e un ponticello sulla Magliasina. Incuriosito, lascio la stradina e scendo a valle. Mi trovo casualmente in un bellissimo castagneto, perfettamente curato, con numerosi nidi artificiali appesi ai tronchi di alberi secolari. Raggiunto il bacino scopro che si tratta di una vasca antincendio del comune di Vezio. Supero il ponticello e mi porto sul versante sinistro della valle seguendo il “Sentiero del castagno”.

Di fronte al cartello stradale di Mugena sono sorpreso da un forte tuono: è il primo dell’anno. Dopo alcuni metri comincia a piovere intensamente: il piovasco mi prende di sorpresa. Per la prima volta sono colto all’improvviso da un temporale durante una ciaspolata; non ho né ombrellino pieghevole né mantellina. Percorro così l’ultimo chilometro di strada sotto un bell’acquazzone.

 

Rientro a casa in tempo per vedere gli ultimi chilometri della Milano-Sanremo. Tifo per Fabian Cancellara. Arriva secondo; pazienza, gli rendo comunque omaggio per il suo compleanno con una foto che ho scattato sulla salita della “Rossa” in occasione della sua vittoria ai Campionati del Mondo di ciclismo di Mendrisio il 24.9.2009, nella gara a cronometro.

 

Tempo di salita: 3 h 45 min

Tempo totale: 7 h 30 min

Tempi parziali

Arosio (859 m) – La Bassa di Arosio (1367 m): 1 h 30 min

La Bassa di Arosio (1367 m) – Monte Gradiccioli (1936 m): 2 h 15 min

Monte Gradiccioli (1936 m) – Passo d’Agario (1552 m): 45 min

Passo d’Agario (1552 m) – Mugena (810 m): 2 h 10 min

Mugena (810 m) – Arosio (859 m): 10 min

Dislivello teorico: 1155 m

Sviluppo complessivo: 15,8 km

Difficoltà: T2/WT3

SLF: 3 (marcato)
Coordinate Monte Gradiccioli: 710.395 / 104.645

Copertura della rete cellulare: buona

Libro di vetta: no

Tourengänger: siso


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Kommentare (2)


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gbal hat gesagt:
Gesendet am 22. März 2011 um 15:13
Precisa relazione come tuo solito che ci dà anche un'idea precisa dello "status" della neve con le ottime foto. Concordo con te che il tratto più "tosto" sia quello che va da sopra la Bassa di Arosio ai 1700m; ci ho sofferto molto anch'io e senza neve!
Bravo siso

siso hat gesagt: RE: Monte Gradiccioli
Gesendet am 22. März 2011 um 23:31
Ciao Giulio,
grazie per i complimenti.
È un bel circuito, che in questi giorni permette di passare più o meno da una stagione all'altra. È una sorta di "pizza quattro stagioni". Si passa dalle palme con sotto primule e violette ai cornicioni di neve con metri di spessore.
Alla prossima,
siso


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