Pizzo della Croce o Monte Crocione (1491 m) - Skitour


Publiziert von siso , 24. Januar 2010 um 15:11.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:23 Januar 2010
Ski Schwierigkeit: L
Wegpunkte:
Geo-Tags: Gruppo Monte Generoso   I 
Zeitbedarf: 4:15
Aufstieg: 441 m
Strecke:Cascina la Bolla (1050 m) – Pizzo della Croce (1491 m) – Alpe di Orimento (1275 m) – Rifugio Cristè (1150 m) – Alpe Grande – Cascina La Bolla (1050 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A2 – uscita Bissone – Maroggia – Arogno – Dogana Valmara – Lanzo – Pellio – Casasco – Cascina la Bolla (ca. 15 km dalla Dogana di Valmara).
Unterkunftmöglichkeiten:Baita di Orimento; Rifugio Cristè
Kartennummer:C.N.S. No. 1353 – Lugano – 1:25000; Carta escursionistica transfrontaliera Monte Generoso 1:25000; Carta turistico – escursionistica Basso Ceresio – Lario Comasco (Strade di pietra no. 1) – 1:30000

Classica cima scialpinistica, solitamente abbinata al Monte Generoso, con partenza da Cascina la Bolla (1050 m) nel comune di Casasco d’Intelvi.

 

Inizio dell’escursione: ore 8:45

Fine dell’escursione: ore 13:00

Temperatura alla partenza: -2°C

Temperatura al rientro: 0°C

 

Le belle escursioni a piedi e con le racchette da neve che ho fatto recentemente nella zona dell’Alpe d’Orimento mi hanno indotto a ritornarci con gli sci.

Questa volta ho deciso di partire dalla Valle d’Intelvi, poco sopra l’abitato di Casasco.

Dal centro del paese, di fronte ad una pizzeria, inizia la strada che sale verso la Bocca d’Orimento.

Percorro questa strada per la prima volta: la fitta nebbia mi impedisce di ammirare il paesaggio, che presumo essere molto bello. La strada, pur essendo piuttosto stretta e parzialmente coperta da lastre di ghiaccio, è facilmente percorribile fino alla località Cascina la Bolla (1050 m). Raggiunta l’Azienda Agricola Abate, cerco un parcheggio, girovagando fra le cascine. Incrocio un altro automobilista che rincorre il mio stesso obiettivo. La nebbia e l’assenza di cartelli che segnalano il parcheggio ci fanno vagare per una decina di minuti. Finalmente troviamo l’ampia area per il posteggio, dopo aver imboccato una stradina in discesa. Pochi metri sotto c’è un bel ristorante denominato “La Bolla”; sulla carta da visita si legge: aperto tutto l’anno, sabato e domenica; “cüsina nüstrana”.

 

A una cinquantina di metri ci sono le baracche degli impianti di risalita per lo sci, rimasti in funzione fino al 2005. Data la limitata altitudine e l'assenza di un impianto di innevamento artificiale, il loro funzionamento, entrato in esercizio nei primi anni Sessanta, era mediamente modesto ed in alcuni inverni addirittura nullo.

La presenza di un gatto delle nevi mi induce tuttavia a pensare che venga battuta qualche pista o percorso a beneficio dei rifugi e ristoranti presenti in zona.

La spessa cappa di nebbia non è molto invitante e non promette nulla di buono: l’entusiasmo scema decisamente. Mi faccio forte, calzo gli sci e mi incammino, senza che possa vedere un segnavia. Le carte topografiche in queste condizioni non aiutano molto. Dopo un centinaio di metri trovo una traccia, verso ovest, in direzione del Monte Crocione. La seguo fedelmente, con estrema fiducia. La neve, in questo tratto, è compatta e gelata. Dopo 40 minuti di salita, la felice sorpresa: esco dal mare di nebbia per entrare in uno scenario incantevole, con sole splendente e neve sempre più bella. Ora si scorgono le numerose tracce di sciatori che hanno affrontato il versante, sia in salita che in discesa, nei giorni scorsi. Le stoppie che emergono dalla neve non danno alcun fastidio.

Interrompo frequentemente la salita per scattare delle foto al mare di nebbia e alle bellissime cime innevate che affiorano.

Raggiungo il crinale del Pizzo della Croce dopo circa un’ora dalla partenza. Lo spettacolo che mi si presenta è incantevole. Mi godo il panorama e scatto numerose foto a 360 gradi.

Poco prima della vetta ritrovo lo sciatore con il quale avevo scambiato qualche impressione al parcheggio. È un esperto sci alpinista. Mi confida che la neve oggi non è eccezionale. Riparte per il Monte Generoso; non la vetta principale, bensì quella sciistica, a 1650 m di quota.

Raggiungo in solitaria il Monte Crocione: che bello, la cima è deserta; posso fotografare con la massima libertà senza intromissioni di zaini, indumenti, bastoncini e quant’altro. Lo spettacolo è eccezionale: un mare di nebbia come raramente avevo visto.

                                              La vetta del Monte Crocione

Non me la sento di salire anche al Monte Generoso e mi dispiace pure di scendere subito lungo il versante orientale del Pizzo della Croce, immergendomi nel nebbione.

Decido di raggiungere la Baita Monte d’Orimento, dove mi concedo una breve pausa sorseggiando una birretta alla spina.

Osservando la mappa topografica, rimango attratto da alcune località e rifugi poco lontani da qui. Rinuncio ad imboccare il sentiero rapido verso La Bolla. Mi incammino, sci in spalla, lungo la strada, parzialmente innevata, più lunga e poco sciistica, ma intrigante. In circa mezz’ora raggiungo il Rifugio Cristè, chiuso. Ogni tanto “taglio” i tornanti calzando gli sci. La neve è un po’ “crostosa”, tuttavia sciabile. Riprendo la strada innevata, percorribile in auto solo con catene da neve, e raggiungo l’Alpe Grande, con un ristorante tipico aperto. Mi incuriosisce una notizia: in quest’alpe esiste un quagliodromo. Mi scuso per l’ignoranza in materia, ma sento per la prima volta questo termine. Lo cerco sul vocabolario; il buon Devoto – Oli recita “quagliodromo: esteso campo recintato, adibito all’addestramento dei cani per la caccia alle quaglie oppure allo sport del tiro alla quaglia”.

Dal ristorante Alpe Grande alla Cascina la Bolla dovrò portare gli sci in spalla.

 

Prima di rientrare in Ticino faccio una deviazione per visitare Verna, il paesino che ha dato i natali al grandissimo architetto Santino Solari, (1576 – 1646), del quale, l’anno scorso, ammirai alcune opere a Salisburgo.

Entrando nell'atrio della Chiesa di Sant’Ambrogio, si incontra subito la lapide donata, il 9 aprile 1983, da una delegazione salisburghese, in onore del grande architetto vernese, che fu tanto famoso nella città Austriaca.

 

Tempo di salita: 1 h 30 min

Tempo totale: 4 h 15 min

Dislivello teorico: 441 m

Sviluppo complessivo: 9,8 km

Difficoltà: MS (medio sciatore)

SLF: 1 (debole)

Copertura della rete cellulare: sufficiente/discreta

Tourengänger: siso


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