Ortstock 2717 m (Prima invernale della stagione)
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Commento di
michea82
L'Ortstock si trova all'estremità orientale della Bisistal, porzione superiore della Muotathal, incantevole vallata svittese. La cima risulta 1.2 km ad est del triplice confine cantonale (Uri, Svitto, Glarona), corrispondente all'adiacente vetta del Schijen.
Raggiungere l'Ortstock implica il superamento di un grande sviluppo. L'escursione attraversa Glattalp, una vasta e iconografica piana posta a 1860 m.
Glattalp e sullo sfondo, a destra del valico, l'Ortstock, la nostra meta

Dopo alcuni mesi di corrispondenza siamo riusciti a coordinarci per un'uscita insieme,
dinu79 ed io. Avevamo diverse idee ma le condizioni si sono nel frattempo complicate (nevicate, meteo incerta nelle Alpi centrali). Alla fine gli ho proposto una montagna che lui non avesse ancora scalato (non è stato semplice trovarla), sufficientemente a nord della cresta principale delle Alpi per sfuggire alle nubi sospinte dalle correnti meridionali, con la neve, ma senza rischio valanghe.
La scelta è ricaduta sull'Ortstock: una montagna panoramica e semplice, adatta allo scopo di conoscerci e di battezzare la stagione, prendendo confidenza con la neve.
Descrizione
Parto prima delle 05.00 da casa. Pausa colazione al Gotthard Raststätte. Alle 07.00 prendo Dinu (sopraggiunto con i mezzi) a Svitto e, insieme, ci spostiamo in fondo alla Bisistal, presso Saali, dove parcheggiamo in uno sterrato. Ci incamminiamo poco prima delle 08.00.
Lui parla un buon inglese, io faccio fatica, ma riusciamo a comunicare.
Risaliamo una strada di terra raccontandoci delle nostre vite. A 1281 m imbocchiamo il sentiero per la Capanna Glattalp, segnalato da un cartello. Il sentiero supera un risalto roccioso intorno ai 1600 m. In quella zona la neve al suolo aumenta ed indossiamo le ciaspole. Sbuchiamo nella sella che ci connette all'Alpe Glatt. Alla nostra sinistra la Capanna risulta leggermente più in alto. Di fronte a noi c'è una vasta piana con la nostra meta visibile all'estremo opposto. Invece di seguire il sentiero a destra (che passa dal Berggausthaus Glattalp) restiamo nel centro della valle, godendoci lo spazio aperto. Attraversiamo alcuni canali parzialmente gelati e risaliamo una piccola collina dotata di una croce (quota 1900 m).
Proseguiamo perdendo quota fino al lago Glattalp che costeggiamo sulla sinistra, nuovamente sul sentiero.
Dopo ben 3 ore di viaggio siamo in fondo al lago e possiamo dire di essere "soltanto all'inizio" della salita.
Glattalpsee - Vista verso ovest Schächentaler Windgällen in primo piano

Dobbiamo affrontare circa 500 m di dislivello fino alla base della cima. Poi altri 300.
Il terreno è dapprima cosparso di massi rocciosi. Cerchiamo il passaggio migliore. Guadiamo poi un corso d'acqua e affrontiamo un traverso di discreta pendenza. La salita prosegue regolare con pendii vieppiù ripidi ma mai difficili. Gli ultimi metri della vallata sono privi di neve. Il terreno è composto da ciottoli e terriccio. Allestiamo un deposito ciaspole. Alla nostra sinistra svetta magnifico l'Höch Turen. Dinu sembra averne già studiato la scalata e mi descrive le possibili linee di salita nel momento in cui entrambi ci perdiamo a contemplarlo.
Furggele (passo alla base nord dell'Ortstock) e Höch Turen

Dopo una breve pausa intraprendiamo la salita lungo l'ampia cresta nord. C'è un sentiero che conduce in vetta. A metà percorso bisogna scalare una paretina di 3 metri dotata di catena. Si tratta di un passaggio chiave. In presenza di neve e ghiaccio, come nel nostro caso, occorre tenersi bene.
Dopo ben 5 ore e mezza tocchiamo la cima.
Meritata pausa durante la quale guardiamo i nostri telefoni mangiando. Non ci scordiamo di ammirare il panorama faticosamente ottenuto prima di intraprendere la discesa dalla stessa via.
Vista verso nord dalla cima dell'Ortstock

Il ritorno sarà molto lungo: 11 chilometri, di cui la maggior parte in neve.
Di diverso rispetto all'andata è il percorso lungo la Glattalp: restiamo sul sentiero principale il quale non sale sulla collina con la croce (quota 1900 m), ma, dopo aver costeggiato il lago, rimane nel lato sud della vallata fino alla sella da cui inizia poi la discesa a valle.
Con calma ci abbassiamo, ci fermiamo per il cambio assetto e chiudiamo dopo nove ore e mezza il bel tour.
Passaggio chiave sulla cresta nord dell'Ortstock

Ergänzungen von
dinu79
In diesem Jahr habe ich mir vorgenommen mit einzelnen Community-Gspändlis auf Tour zu gehen um nicht nur von ihnen zu lesen, sondern endlich auch mal persönlich kennen zu lernen. Zudem habe ich nach möglichen Skitourenpartnern/-innen Aussicht gehalten. Einer davon welcher ganz Tolle Touren im Tessin unternimmt ist
michea82. Seine Berichte sind inspirierend und immer wieder sehr interessant zu lesen. Kein wunder schiebe ich meinen Beitrag zum Bericht an den Schluss, da ich eher der Schreibmuffel bin und bedanke mich herzlich bei
michea82 für seinen grandiosen Teil von diesem Bericht :-) Zum Beitrag von
michea82 habe ich nur drei Ergänzungen:
Die Tour mit
michea82 hat sehr viel Spass gemacht, die grösste Herausforderung war wie vorgängig befürchtet die Kommunikation in unterschiedlichen Sprachen, ich denke aber, dass wir das ganz gut hingekriegt haben :-)
L'Ortstock si trova all'estremità orientale della Bisistal, porzione superiore della Muotathal, incantevole vallata svittese. La cima risulta 1.2 km ad est del triplice confine cantonale (Uri, Svitto, Glarona), corrispondente all'adiacente vetta del Schijen.
Raggiungere l'Ortstock implica il superamento di un grande sviluppo. L'escursione attraversa Glattalp, una vasta e iconografica piana posta a 1860 m.
Glattalp e sullo sfondo, a destra del valico, l'Ortstock, la nostra meta

Dopo alcuni mesi di corrispondenza siamo riusciti a coordinarci per un'uscita insieme,
La scelta è ricaduta sull'Ortstock: una montagna panoramica e semplice, adatta allo scopo di conoscerci e di battezzare la stagione, prendendo confidenza con la neve.
Descrizione
Parto prima delle 05.00 da casa. Pausa colazione al Gotthard Raststätte. Alle 07.00 prendo Dinu (sopraggiunto con i mezzi) a Svitto e, insieme, ci spostiamo in fondo alla Bisistal, presso Saali, dove parcheggiamo in uno sterrato. Ci incamminiamo poco prima delle 08.00.
Lui parla un buon inglese, io faccio fatica, ma riusciamo a comunicare.
Risaliamo una strada di terra raccontandoci delle nostre vite. A 1281 m imbocchiamo il sentiero per la Capanna Glattalp, segnalato da un cartello. Il sentiero supera un risalto roccioso intorno ai 1600 m. In quella zona la neve al suolo aumenta ed indossiamo le ciaspole. Sbuchiamo nella sella che ci connette all'Alpe Glatt. Alla nostra sinistra la Capanna risulta leggermente più in alto. Di fronte a noi c'è una vasta piana con la nostra meta visibile all'estremo opposto. Invece di seguire il sentiero a destra (che passa dal Berggausthaus Glattalp) restiamo nel centro della valle, godendoci lo spazio aperto. Attraversiamo alcuni canali parzialmente gelati e risaliamo una piccola collina dotata di una croce (quota 1900 m).
Proseguiamo perdendo quota fino al lago Glattalp che costeggiamo sulla sinistra, nuovamente sul sentiero.
Dopo ben 3 ore di viaggio siamo in fondo al lago e possiamo dire di essere "soltanto all'inizio" della salita.
Glattalpsee - Vista verso ovest Schächentaler Windgällen in primo piano

Dobbiamo affrontare circa 500 m di dislivello fino alla base della cima. Poi altri 300.
Il terreno è dapprima cosparso di massi rocciosi. Cerchiamo il passaggio migliore. Guadiamo poi un corso d'acqua e affrontiamo un traverso di discreta pendenza. La salita prosegue regolare con pendii vieppiù ripidi ma mai difficili. Gli ultimi metri della vallata sono privi di neve. Il terreno è composto da ciottoli e terriccio. Allestiamo un deposito ciaspole. Alla nostra sinistra svetta magnifico l'Höch Turen. Dinu sembra averne già studiato la scalata e mi descrive le possibili linee di salita nel momento in cui entrambi ci perdiamo a contemplarlo.
Furggele (passo alla base nord dell'Ortstock) e Höch Turen

Dopo una breve pausa intraprendiamo la salita lungo l'ampia cresta nord. C'è un sentiero che conduce in vetta. A metà percorso bisogna scalare una paretina di 3 metri dotata di catena. Si tratta di un passaggio chiave. In presenza di neve e ghiaccio, come nel nostro caso, occorre tenersi bene.
Dopo ben 5 ore e mezza tocchiamo la cima.
Meritata pausa durante la quale guardiamo i nostri telefoni mangiando. Non ci scordiamo di ammirare il panorama faticosamente ottenuto prima di intraprendere la discesa dalla stessa via.
Vista verso nord dalla cima dell'Ortstock

Il ritorno sarà molto lungo: 11 chilometri, di cui la maggior parte in neve.
Di diverso rispetto all'andata è il percorso lungo la Glattalp: restiamo sul sentiero principale il quale non sale sulla collina con la croce (quota 1900 m), ma, dopo aver costeggiato il lago, rimane nel lato sud della vallata fino alla sella da cui inizia poi la discesa a valle.
Con calma ci abbassiamo, ci fermiamo per il cambio assetto e chiudiamo dopo nove ore e mezza il bel tour.
Passaggio chiave sulla cresta nord dell'Ortstock

Ergänzungen von
In diesem Jahr habe ich mir vorgenommen mit einzelnen Community-Gspändlis auf Tour zu gehen um nicht nur von ihnen zu lesen, sondern endlich auch mal persönlich kennen zu lernen. Zudem habe ich nach möglichen Skitourenpartnern/-innen Aussicht gehalten. Einer davon welcher ganz Tolle Touren im Tessin unternimmt ist
- Der Weg durch die Glattalp ist lang und zeitintensiv. Man muss somit bei warmen Wintertagen mit "faulem" Schnee auf dem Rückweg rechnen, was ziemlich viel Energie kosten kann.
- Bei "hinter den Steinen" gibt es tatsächlich viele Steinbrocken und es ist fast nicht zu verhindern, dass man in dieser Etappe ein paar Schneeeinbrüche macht. Am tiefsten Versank ich dabei bis zum Bauchnabel. Da es unter dem Schnee auch Steine hat ist die Verletzungsgefahr bei solchen Einstürzen relativ gross.
- Im Aufstieg zur Furggele braucht es eine solide Lawinensituation, einzelne Hänge sind vermutlich sehr anfällig.
Die Tour mit
Communities: Schneeschuhtouren, Hikr in italiano
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