Punta della Cinquegna 2275 dalla cresta sud e Croce del Cavallo 1904 grande ravanata da Antrogna
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Prima ascensione su Hikr per la cresta sud della Punta Cinquegna e soprattutto record di raccolta zecche 41 solo io, con questo l'Ossola supera anche la Valsesia tra i miei record personali :-)) sull'infido acaro succhiasangue.
Partiamo da Antrogna 634 m, capoluogo del comune di Calasca-Castiglione, il parcheggio della chiesa è molto ampio. Risaliamo tra i vicoli, ma imbocchiamo per sbaglio un sentiero basso che va a un ponte, saliamo a prendere il sentiero più in alto che passando dalle case di Brigale va al ponte sul Rio Antrogna, la mulattiera sull'altro lato non è frequentata e sovente ci imbattiamo in zone cespugliate con ginestre e felci. Ma noi ingenui siamo fiduciosi nel nostro spray repellente, invano però. In molti punti il sentiero non è riconoscibile, seppure riporta un numero Cai, e dopo aver lottato ancora con i cespugli, arriviamo finalmente alla radura con baite dell'Alpe Cascinolo 1070 m. Qui ne abbiamo davvero abbastanza del percorso che doveva essere facile e tranquillo qui in basso, abbandoniamo quindi il sentiero in mappa per prenderne un altro non ancora presente sulle carte, ma ben tenuto, che va quasi in piano verso sinistra ( Sud-Ovest ), nella speranza che arrivi sulla sterrata, infatti così sarà, e arriviamo nella parte alta dell'alpe Incino 1130 m. Qui fiduciosi cerchiamo di riprendere un sentiero che ci farà salire direttamente all'Alpe Bobbio 1376 m. Andando a intuito saliamo su un buon sentiero ( sbagliando ), quello marcato stà più a sinistra. Ma comunque arriviamo alle baite inferiori dell'Alpe La Piana e poco dopo anche a quelle superiori 1500 m. Qui siamo già bene inzuppati dall'erba bagnata, e incontriamo due giovani cacciatori in missione censimento selvatici.
Qualche consiglio da parte loro servirà a darci fiducia sulla cresta sud da percorrere, in quanto finora è stata descritta solo la cresta est, più corta.
Adesso abbandonando ogni traccia in cartografia, saliamo un tratto nel bosco di faggi. Inizialmente sembra addirittura di riconoscere delle tracce. La cresta diventa erbosa e si percorre abbastanza agevolmente, ogni ostacolo che da lontano sembra insormontabile si lascia aggirare a volte a destra e altre a sinistra. Si passa sotto un becco di roccia sporgente e con un ultimo tratto si arriva alla quota 2244 m della Carta Nazionale Svizzera, che fà da nodo orografico, posto alla giunzione tra la cresta sud e quella est.
Adesso andiamo a sinistra lungo la linea spartiacque con la Valle Antrona, scendiamo a una sella e dopo aver aggirato un "dado" di roccia a sinistra, risaliamo sul costone per un canalino erboso, per poi andare senza difficoltà alla vetta principale della Cinquegna 2275 m dove rinveniamo una banderuola metallica, ma poche decine di metri oltre si vede una cimetta di pari altezza con un grande ometto, andiamo anche su questa, che per essere raggiunta avrà bisogno di una scalata di secondo grado+ su di un muretto di circa due metri.
Dopo la pausa pranzo, ritorniamo a saliscendi all'anticima di quota 2244 m nodo orografico, e dopo aver calzato i ramponi, iniziamo la sconosciuta per noi, discesa della cresta est, che sembra inizialmente ben più ripida della sud.
Infatti dopo aver perso solo 50 metri di dislivello, ci ritroviamo al di sopra di una parete di 30 metri circa, ma pochi metri sopra, una cengia erbosa verso destra ci porterà a imboccare un canale erboso ( il secondo, perchè il primo sembrava inizialmente più impegnativo ).
Ovviamente la nostra intenzione era di non allontanarci troppo dalla cresta est, avendo come meta il Passo Salarioli, quindi ogni volta che è possibile si traversa a sinistra e si prende un altro canale erboso, ma alla fine ne abbiamo abbastanza di camminare con i ramponi sull'erba e anche in traverso, puntiamo quindi un albero isolato e con un ultimo traverso in leggera salita, ritorniamo sulla cresta est finalmente. Tolti i ramponi, scendiamo questo tratto di facile cresta ma senza traccia e con zone di rododendri, arrivando al Passo Salarioli 1774 m.
Adesso la via più rapida per tornare ad Antrogna ci sembra risalire con facilità alla Croce del Cavallo 1904 m per poi ridiscendere l'erboso costone sud che col sentiero B6 lascia ben sperare un rapido rientro.
Passiamo dai ruderi dell'Alpe Cimalbosco 1424 m e dell'Alpe Camurè 1187 m e poi all'ingresso dell'Alpe Quaggiù perdiamo i segni ed entriamo in una giungla di ginestre alte 3 metri, completando il raccolto di zecche.
Attraversati i prati della bella alpe, scendiamo tagliando un paio di volte la strada per poi al tornante di quota 870 m prendere definitivamente il sentiero e arrivare ad Antrogna al fare del buio.
Ovviamente le pizzerie in valle chiudono presto e ci toccherà tornare a Varese nella pizzeria dei nottambuli, dove anche a mezzanotte si è ancora ben accetti.
Partiamo da Antrogna 634 m, capoluogo del comune di Calasca-Castiglione, il parcheggio della chiesa è molto ampio. Risaliamo tra i vicoli, ma imbocchiamo per sbaglio un sentiero basso che va a un ponte, saliamo a prendere il sentiero più in alto che passando dalle case di Brigale va al ponte sul Rio Antrogna, la mulattiera sull'altro lato non è frequentata e sovente ci imbattiamo in zone cespugliate con ginestre e felci. Ma noi ingenui siamo fiduciosi nel nostro spray repellente, invano però. In molti punti il sentiero non è riconoscibile, seppure riporta un numero Cai, e dopo aver lottato ancora con i cespugli, arriviamo finalmente alla radura con baite dell'Alpe Cascinolo 1070 m. Qui ne abbiamo davvero abbastanza del percorso che doveva essere facile e tranquillo qui in basso, abbandoniamo quindi il sentiero in mappa per prenderne un altro non ancora presente sulle carte, ma ben tenuto, che va quasi in piano verso sinistra ( Sud-Ovest ), nella speranza che arrivi sulla sterrata, infatti così sarà, e arriviamo nella parte alta dell'alpe Incino 1130 m. Qui fiduciosi cerchiamo di riprendere un sentiero che ci farà salire direttamente all'Alpe Bobbio 1376 m. Andando a intuito saliamo su un buon sentiero ( sbagliando ), quello marcato stà più a sinistra. Ma comunque arriviamo alle baite inferiori dell'Alpe La Piana e poco dopo anche a quelle superiori 1500 m. Qui siamo già bene inzuppati dall'erba bagnata, e incontriamo due giovani cacciatori in missione censimento selvatici.
Qualche consiglio da parte loro servirà a darci fiducia sulla cresta sud da percorrere, in quanto finora è stata descritta solo la cresta est, più corta.
Adesso abbandonando ogni traccia in cartografia, saliamo un tratto nel bosco di faggi. Inizialmente sembra addirittura di riconoscere delle tracce. La cresta diventa erbosa e si percorre abbastanza agevolmente, ogni ostacolo che da lontano sembra insormontabile si lascia aggirare a volte a destra e altre a sinistra. Si passa sotto un becco di roccia sporgente e con un ultimo tratto si arriva alla quota 2244 m della Carta Nazionale Svizzera, che fà da nodo orografico, posto alla giunzione tra la cresta sud e quella est.
Adesso andiamo a sinistra lungo la linea spartiacque con la Valle Antrona, scendiamo a una sella e dopo aver aggirato un "dado" di roccia a sinistra, risaliamo sul costone per un canalino erboso, per poi andare senza difficoltà alla vetta principale della Cinquegna 2275 m dove rinveniamo una banderuola metallica, ma poche decine di metri oltre si vede una cimetta di pari altezza con un grande ometto, andiamo anche su questa, che per essere raggiunta avrà bisogno di una scalata di secondo grado+ su di un muretto di circa due metri.
Dopo la pausa pranzo, ritorniamo a saliscendi all'anticima di quota 2244 m nodo orografico, e dopo aver calzato i ramponi, iniziamo la sconosciuta per noi, discesa della cresta est, che sembra inizialmente ben più ripida della sud.
Infatti dopo aver perso solo 50 metri di dislivello, ci ritroviamo al di sopra di una parete di 30 metri circa, ma pochi metri sopra, una cengia erbosa verso destra ci porterà a imboccare un canale erboso ( il secondo, perchè il primo sembrava inizialmente più impegnativo ).
Ovviamente la nostra intenzione era di non allontanarci troppo dalla cresta est, avendo come meta il Passo Salarioli, quindi ogni volta che è possibile si traversa a sinistra e si prende un altro canale erboso, ma alla fine ne abbiamo abbastanza di camminare con i ramponi sull'erba e anche in traverso, puntiamo quindi un albero isolato e con un ultimo traverso in leggera salita, ritorniamo sulla cresta est finalmente. Tolti i ramponi, scendiamo questo tratto di facile cresta ma senza traccia e con zone di rododendri, arrivando al Passo Salarioli 1774 m.
Adesso la via più rapida per tornare ad Antrogna ci sembra risalire con facilità alla Croce del Cavallo 1904 m per poi ridiscendere l'erboso costone sud che col sentiero B6 lascia ben sperare un rapido rientro.
Passiamo dai ruderi dell'Alpe Cimalbosco 1424 m e dell'Alpe Camurè 1187 m e poi all'ingresso dell'Alpe Quaggiù perdiamo i segni ed entriamo in una giungla di ginestre alte 3 metri, completando il raccolto di zecche.
Attraversati i prati della bella alpe, scendiamo tagliando un paio di volte la strada per poi al tornante di quota 870 m prendere definitivamente il sentiero e arrivare ad Antrogna al fare del buio.
Ovviamente le pizzerie in valle chiudono presto e ci toccherà tornare a Varese nella pizzeria dei nottambuli, dove anche a mezzanotte si è ancora ben accetti.
Hike partners:
Antonio59 !,
Sam61


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