Klein Furkahorn (3026 m) - Skitour
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Dopo aver già conquistato due volte questo tremila, oggi provo a raggiungerlo con gli sci.
Inizio dell’escursione: ore 6.10
Fine dell’escursione: ore 9.05
Pressione atmosferica, ore 6.00: 1024 hPa
Isoterma di 0°C, ore 6.00: 3800 m
Temperatura alla partenza: 6,5°C
Temperatura al rientro: 12°C
Velocità media del vento: 12 km/h
Sorgere del sole: 5.38
Tramonto del sole: 21.10
Sveglia alle 2:55, partenza da casa alle 3:55, arrivo al Galenbödmen (2428 m) alle 5:51, dopo 145 km d’auto.
Oggi nella regione del Passo della Furka la temperatura dell’aria è molto elevata per la stagione. Basti pensare che alle sei del mattino l’isoterma di 0°C si situa a 3800 m di quota.
Parecchi scialpinisti hanno trascorso la notte nei Camper, nei Minivan o nei Suv.
Riesco a parcheggiare a Galenbödmen (2428 m) nei pressi delle baracche militari.
Alle 6:10 calzo gli sci e inizio l’escursione sul pendio già completamente illuminato dal sole. La neve rigelata è ancora compatta e permette una buona progressione. Man mano mi alzo di quota il panorama si allarga e mi permette di ammirare delle cime che ho già raggiunto con gli sci o a piedi. È un vero piacere sciare con queste condizioni meteo in un paesaggio allo stato naturale.
La meta odierna sarebbe un “tremila facile”, così leggo su alcuni rapporti. Qualcuno ha scritto che si tratta di un tremila “per escursionisti della terza età”, un tremila “Pro-Senectute”. Per dirla tutta, anche se il dislivello complessivo è contenuto, alcuni tratti sono decisamente ripidi e con la neve gelata richiedono buona tecnica, soprattutto nelle inversioni. A circa 2900 m di quota decido di applicare i rampanti; anche se non indispensabili, sono comunque d’aiuto.
Alla base della rampa sommitale deposito gli sci e proseguo a piedi, cercando di evitare le buche nascoste presenti nei pressi dei macigni. Dopo 1 h e 50 min dalla partenza pervengo alla croce di vetta: Klein Furkahorn (3026 m) geschafft!

Non ho avuto la percezione di essere stato così veloce. Il libro di vetta non ha più un centimetro di spazio per i saluti. A malapena riesco comunque a trovare una riga libera ad una data non recente.
Il panorama è a 360°. Si ha pure la visione della lunga lingua del Ghiacciaio del Rodano che si incunea fra le montagne urane e bernesi. Scruto il ghiacciaio per cercare di individuare Karlo e Kevin, impegnati nella salita al Dammastock. No, a quest’ora saranno già in vetta.
Alle 8:20 inizio la discesa verso il deposito sci. Nel frattempo arrivano altri scialpinisti: suppongo che sia una meta molto gettonata. Nel breve tempo tra la salita e la discesa, la neve si è notevolmente riscaldata. La crosta portante si è trasformata in neve primaverile, bagnata e pesante. Non c’è confronto con la discesa che ho effettuato sei giorni fa al Monte Prosa. Pazienza, cerco di evitare le curve a corto raggio e non mi incaponisco nei tratti dove è molto umida.
Poco dopo le nove sono già di ritorno a Galenbödmen. Nel frattempo il traffico sulla strada del valico si è notevolmente intensificato. Oltre alle auto si contano decine e decine di ciclisti e motociclisti, che approfittano del bel tempo per i classici tour del passi alpini.
Breve ma interessantissima sciata fino ad un tremila particolarmente panoramico. L’itinerario si presterebbe anche ad una ciaspolata.
Tempo trascorso: 2 h 55 min
Tempo di salita: 1 h 50 min
Dislivello in salita: 638 m
Sviluppo complessivo: 5,3 km
Difficoltà: PD
SLF: 3-/2 (marcato/moderato)
Copertura della rete cellulare: Swisscom buona.

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