Le cime attorno ad Esino Lario le abbiamo esplorate quasi tutte con gli amici Malnat, ma da tempo mi ero accorto che ne abbiamo saltata una, la Cima di Eghen, poco conosciuta.
Scopro poi che questo desiderio e mancanza non è solo mia, ma anche di
Gabrio.
Si trova sopra il Passo di Calivazzo e centrale tra il Monte Palagia ed il noto Monte Pilastro. E' una cima anonima, poche le relazioni, e rispetto ai vicini che hanno croci o paline ad indicarne la sommità, in vetta non c'è nulla neanche un banale ometto di pietre. Ad aumentare il fascino, per me, è anche la totale mancanza di sentiero che la risale, su quella dorsale corre la TGS Trail Grigne Sud , ma l'Eghen lo ignora, aggirandola sul lato della Valle della Porta.
Oggi obiettivo Eghen, ma non si può andare solo per questo, e considerato che alcuni di noi non sono stati su alcune di queste cime, costruisco una traccia che comprende una bella cavalcata di creste.
Parcheggio con ticket al Vò di Moncodeno, siamo i primi oggi nel largo piazzale.
Prendiamo il sentiero che porta verso la Bogani e la Via della Ganda, tratto di sentiero ben conosciuto, ci soprende trovare un camoscio proprio sul sentiero che poi si apposta sopra un costone poco distante da noi, si lascia fotografare per nulla spaventato.
Proseguiamo ed al bivio prendiamo per la Bocchetta di Prada ed il Rifugio Bietti, con una breve ma ripida salita siamo in bocchetta.
Questo è un crocevia di sentieri, c'è quello che prosegue per la Porta di Prada il il Bietti, quello che sale al Monte Pilastro (17D) e quello che scende in Valle della Porta in direzione della Cascina Calivazzo e proseguendo all'Alpe d'Era e più in basso verso Mandello Lario.
Noi scendiamo di ben 200mt fino al bivio Q1430 verso la bocchetta di Calivazzo. A dire il vero il bivio non era così evidente ed indicato, siamo scesi di ulteriori 20m per accrgerci dell'errore e siamo risaliti per riprendere il sentiero corretto.
Si percorre un lungo traverso nel bosco, sentiero ben visibile che passa sotto torri e pareti rocciose, poco sotto la cima di Eghen c'è una porta simile a quella di Prada, un bell'arco di roccia che si vede dal basso sul sentiero.
Si sbuca infine alla Bocchetta di Calivazzo 1420m, il luogo ci è ben noto, anche questo crocevia di numerosi sentieri, sia da Esino che dalla dorsale dello Zucco di Sileggio e ovviamente verso il Monte Pilastro, tratto della TGS.
Breve pausa al sole, poi proseguiamo ignorando il sentiero indicato TGS, seguiamo una debole traccia nel bosco sul lato sinistro della cima, poi la abbandoniamo per percorrere un centinaio di metri molto ripidi su prato e roccette, niente di così difficile ma è molto verticale e senza appigli, fortuatamente l'erba è verde (non paglione) e tiene bene. In circa 25min dalla bocchetta guadagniamo la cima, quella che per alcuni di noi è l'obiettivo di oggi.
Come ho già detto cima assolutamente anonima, non c'è nulla nemmeno un sasso o un paletto, avevamo pensato che costruire un ometto ma non ci sono pietre solo roccia calcarea che non si stacca.

Foto di rito e scendiamo il ripido versante NE, su debole (molto debole) traccia di sentiero, fino ad incrociare il sentiero di cresta che seguiremo fedelmente in direzione del non vicino Monte Pilastro.
Il sentiero è ben indicato con paline e scritte azzurre TGS, ci sono un paio di tratti attrezzati con catene, uno abbastanza lungo che dal versante di Esino Lario riporta sulla cresta.
Un pò di su e giù poi l'ultimo tratto verso il Pilastro, preceduto dalla bocchetta dove si incrocia il sentiero diretto che sale dalla Bocchetta di Prada, questa è la "via normale" per il Pilastro, la vetta più alta di questa dorsale.

Panorama notevole soprattutto verso le Grigne, la Porta di Prada, il Rifugio Bietti, la Grigna Settentrionale ancora ben innevata sa questo lato, la Piancaformia, verso N i Pizzi di Parlasco, e dietro il Monte di Muggio ed il Legnone.
Manca la vista sul lago che invece avremo dal vicino Monte Croce.
Breve sosta foto quindi scendiamo la bella e tranquilla dorsale verso il Monte Croce, in poco più di 5min siamo alla grande croce di vetta.
Qui facciamo una bella pausa, faccio volare il drone, foto varie e scendiamo al già noto bivacco Baitello dell'Amicizia, 5min sotto la croce.
Pranziamo sul tavolo esterno, con vista magnifica verso il lago di Como da Lenno a Bellagio e Menaggio ed in basso il paese di Esino Lario.
Il bivacco è aperto, ha tavolo con panche e camino, null'altro, ma molto utile in inverno come riparo e per scaldarsi procurandosi all'esterno la legna.
Dopo pranzo risalita alla Croce, sono 40m ma dopo pranzo il "ripido" si fa sentire.
Alla croce prendiamo il sentiero verso NO ben visibile a terra, lo abbiamo percorso quando siamo saliti al Monte Croce con un pò di neve,
A Q1730 il sentiero si biforca, a sinistra scende a zig-zag verso il Passo di Strecc, noi prendiamo a destra verso la dorsale NO del Monte Croce, la percorriamo fino alla quarta ed ultima cima di oggi, il Monte Saetta 1627m, anche questa totalmente anonima.
Sempre lungo la dorsale (sentiero bollato 23B), boschiva a sinistra e prato o strapiobo a sinistra, scendiamo fino Q1520 dove il sentiero devia deciso verso destra.
Compie un lungo traverso, è molto facile perderlo, specialmente con il tappeto di foglie di faggio che lo nasconde, le bollature molto scarse.
Va percorso con cautela, sia per cercare la traccia ma soprattuto per le foglie umide e scivolose.
Lo perdiamo in un atratto poi lo ritroviamo al Prato dell'Oscelera, altra salita di una cinquantina di metri e di nuovo lo riperdiamo, speravamo di passare dalla Sorgente Oscellera sul sentiero 23B, ma seguendo una buona traccia di sentiero restiamo più alti comunque su traccia di passaggio, ed in breve siamo al parcheggio.
Direi tutti soddisfatti, io ho completato la vetta mancante e per tutti una magnifica cavalcata di creste, un bel sole, una grande vista verso il Grignone e verso il nostro lago.
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