Settimana pessima per le previsioni meteo, giovedì sembra vi sia una finestra con pioggia alla sera, decidiamo di uscire ma perdiamo quasi tutto il gruppo, saremo solo in tre.
Mi affido alla proposta di Francesco, anche se già sulla carta è un giretto impegnativo: 18km e 1300mt di dislivello relativo.
Mi conforta la curva altimetrica è un susseguire di sù e giù, ecco il dislivello relativo. Accetto volentieri la sfida.
Per me e Gimmy posto e zona completamente nuova questa di Viggiù e Porto Ceresio, Francesco è di casa e conosce a memoria i molti sentieri che solcano queste cimette tra gli 800 e 1100mt.
Parcheggiamo alla chiesetta di S.Elia, già qui un bel posto.
Su strada asfaltata scendiamo e saliamo verso il rifugio Pravello, quasi subito si trova il cartello di divieto della VASP.
Proseguiamo su asfalto, un paio di tornati e dopo 3km circa arriviamo in località Monte Croce Saltrio a 829m, abbandoniamo la strada per iniziare il sentiero che ci porta subito alla croce della prima elavazione di oggi il Monte Croce, qui proseguiamo seguendo le opere della Linea Cadorna e raggiungiamo il Rifugio Pravello (chiuso).
Poco oltre deviamo in discesa per vedere le numerose opere militari della linea Cadorna, postazioni, grotte, trincee, punti di appostamento, molto bello ed interessante. Tra l'altro solo in questo frangente riusciremo a vedere il Lago di Lugano, nelle altre cime anche se più panoramiche il paesaggio sarà nebbia e nubi fitte.
Dopo la visita proseguiamo seguendo la trincea, prima su gradini i poi nello scavo della trincea, consigliatissimo.
Arriviamo sotto il Ponte Pravello, Francesco ci invita a deviare alla vicina vetta del Poncione d'Arzo, ci si arriva in pochi minuti e praticamente in piano.
Questa cima ha due vette, la più alta indicata da un cartello, una vecchia garitta di confine ed un monumento con dei grossi zoccoli in metallo, appena poco oltre l'altra probabilmente più panoramica, ma non oggi con la nebbia.
Ritorniamo e saliamo alla vetta del Monte Pravello, sicuramente più aperta e panoramica ma le nuvole nascondono tutto.
Dalla vetta si scende di poco più di 100mt ma ripidissimi con una serie infinita di zig-zag, due cose da notare : la prima è che ci sono due sentieri paralleli che scendono, uno quello italiano e l'altro quello svizzero (tra i due corre la linea di confine), ogni tanto si sfiorano, sono equivalenti partono ed arrivano nello stesso posto, l'altra cosa è che se trovate il sentiero bagnato dalle recenti piogge bisogna fare attenzione a non scivolare, noi lo abbiamo trovato molto bagnato e lo abbiamo disceso con cautela.
Arrivati in basso si rientra in un bel bosco, ora si scende su sentiero che si allarga più avanti, perdendo poco meno di 300mt di dislivello.
Altra annaotazione il sottobosco era letteralmente coperto da aglio orsino, tanto che l'odore di aglio era spesso penetrante.
Si giunge ad una bocchetta con strada asfaltata, siamo in località Crocifisso (o Crocefisso) 670m, raggiungibile in auto da Meride, è il punto di partenza più comodo per salire al Monte San Giorgio.
Non ci restano che gli ultimi 400mt o poco più.
Seguiamo il largo sentiero che sale con pendenza moderata, ottima per il mio poco fiato.
La salita è tranquilla senza strappi, arriviamo in località Forello dove si trova un grosso edificio abbandonato, da qui un ultimo strappo stavolta ripido ma breve ci porta in cima al Monte San Giorgio, dove si trova una chiesetta con annesso un piccolo rifugio, dotato di camino, panche ed anche bibite che si possono consumare pagando nell'apposita cassetta.
Aggiriamo la chiesetta, ho visto da molte foto che il lato opposto si affaccia sul Ceresio con vista sul ponte di Melide e Lugano sullo sfondo, ma oggi si vede solo una coltre di nuvole che avvolge tutto.
Consultiamo le previsioni aggiornate, per scoprire che danno pioggia intensa per le 15:00, quindi ci fermiamo solo 10min, è comunque presto per pranzare e la vista panoramica è prioprio nulla.
Francesco ci propone di pranzare in un rifugetto più in basso, quindi scendiamo verticalmente stando sull'erba, incrociamo divere comitive di camminatori, tutti diretti al S.Giorgio.
Alle 11:10 arriviamo alla bella radura di Cassina 886m, con cappella e rifugetto e poco sopra il rifugio Adenofora (chiuso).
Al momento si sta bene fuori, pranziamo presto un pò preoccupati dai nuvoloni scuri sopra di noi.
A mezzogiorno abbiamo già pranzato e ci mettiamo in cammino, con un bel traverso raggiungiamo il sentiero Crocefisso-Monte San Giorgio e da qui scendiamo al Crocefisso, ci fermiamo solo un attimo, attraversiamo e seguiamo il sentiero discesa in mattinata, ci attendono 200mt di dislivello in salita.
Per una buona parte è un sentiero molto largo, poi si stringe nel bosco, e purtroppo inizia a goggiolare.
La pioggia sempre più intensa ci costringe a kway e/o ombrelli, piuttosto intensa e riesce a penetrare anche nel bosco fitto.
Raggiunta la base del Monte Pravello, dove giungono i due sentieri transfrontalieri, prendiamo a destra per un lungo e bel traverso anche se bagnato e attraversato da numerose pozzanghere e corsi d'acqua.
Ad unc erto punto incrociamo una strada che seguiremo fedelmente, la pioggia piano piano smette (o ci siamo allontanati noi?), passiamo da una grande recinzione dove in alto svetta una bella torre, la Torre Biancardi a Rendemuro.
Magnifica ed imponente vista da sotto.
Proseguiamo ancora sempre su sterrata per poi scendere in direzione della strada asfaltata già percorsa in mattinata, e quindi su asfalto risaliamo al parcheggio.
A dire il vero proprio dove siamo scesi verso l'asfalto si può proseguire in debole salita fino al Monte Sant'Elia, che si trova poco sopra la chiesetta, ma siamo già abbastabnza bagnati preferiamo il percorso poco più lungo ed asciutto.
Il meteo ci ha decisamente fregati, ma alla fine è stato proprio un bel giro, in zone nuove e sconosciute, finalmente sul Monte San Giorgio che ho sempre visto ed immaginato di salirci passando sul ponte di Melide nel ritorno dalle nostre gite domenicali in Svizzera.
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