Giro Valganna Nord con ravanate varie
Monte Mondonico 807 Monte Scerrè 796 Monte Piambello 1129 Monte Val dè Corni 991-996.
Dopo 4 giorni di pioggia, sono già in crisi di astinenza e appena ha smesso si parte già. Terreno ancora fradicio ed erba bagnata, ma bisogna muoversi.
Dopo aver chiesto informazioni al "luminare della Valganna" ( Emiliano ) parto per l'avventura che dovrà includere necessariamente qualche ravano impestato fuori dai percorsi normali.
Parcheggiato a Ganna 459 m, passo dalla sua famosa Badia e imbocco la strada asfaltata per Mondonico, ma è troppo noioso risalirla tutta e appena passato il tornante più a est ( il primo a destra ) 500 m, si cerca di salire sotto la linea dei tralicci, che è un ripido pendio senza alberi, ma con molte felci infestate di zecche ( come scoprirò dopo ).
Si procede abbastanza agevolmente anche perchè la vegetazione non è ancora al suo massimo sviluppo, poi a un certo punto si può anche stare appena a destra nel bosco , passando da alcune rocce di porfido rosso. Infine quando la linea elettrica piega a sinistra in piano, si continua sul costone ormai pulito e con roccette, arrivando a un punto panoramico con banderuola metallica: è la Punta della Poiana 720 m. Poco sopra si incrocia il sentiero panoramico 760 m che contorna tutto il Monte Mondonico, ma proseguendo per la massima pendenza nel facile bosco si arriva in cima appunto a questo monte 807 m.
Si scende in direzione opposta, poi piegando a sinistra si entra nel borgo di Mondonico 698 m.
Proseguendo lungo la strada asfaltata in piano verso Nord-Ovest si incontra la sterrata che sale verso lo Scerrè, a un bivio svolterò a destra finendo in una vecchia cava e risalendo il bosco arrivo al piazzale del Monte Scerrè 796 m.
Per la discesa vado su sentieri di mountain bike in direzione Nord-Est fino a confluire nel sentiero Cai 477, passando dai ruderi di Cascine Serra 565 m e con ultimo tratto che è praticamente un torrente nel sentiero, arriviamo a Ghirla ( rione Ghetto ) 458 m. Attraversando la strada salgo alla frazione Gerizzo 502 m e dopo un tratto su sentiero nel bosco si sbuca ancora sulla strada all'Alpe Manera 590 m. Poi ancora su sentiero e a un altro attraversamento prendo la sterrata sbagliata, che mi porta a Case Chini 700 m, per ritornare nella traccia prefissata, mi tocca fare un tratto di bosco senza traccia fino ad arrivare al bivio stradale Marzio-Boarezzo in località Pella 744 m.
Proseguo ora su asfalto verso sinistra fin quasi alla Forcorella 767, ma poco prima salgo a destra nel bosco di faggi , intercettando una strada boschiva che termina nei pressi del Sasso di Bol 982 m. Da qui con un sentiero marcato si sale la dorsale nord che porta in vetta al Monte Piambello 1129 m, immerso nella nebbia.
Dopo la pausa pranzo seguo quasi sempre fedelmente la dorsale ( Sud-Ovest ) che passa da alcuni appostamenti di caccia e poi risale alla cima nord del Monte Val dè Corni 991 m e poi anche alla cima sud 996 m.
Memore di una ravanata fatta alcuni anni prima con Emiliano e cioè la risalita di un ripido vallone direttamente alla cima del Val dè Corni, tento l'insana discesa della medesima via.
Ma sbaglio di poco e finisco nel canalone parallelo più a destra e sempre nel versante ovest.
Dopo i primi metri facili, finisco tra alte pareti e con terreno molto sdrucciolevole e anche bagnato, ma con molta pazienza si scende. L'ambiente intorno è comunque molto suggestivo. Fortuna vuole che il temporale previsto per le 16 si è fermato a Varese e riesco a scendere sulla strada asfaltata alle porte di Ganna, e passando tra i vicoli del rione Campubella un amico locale mi disseterà con una buona birra triplo malto.
Fauna incontrata: 2 caprioli ( sfuggenti ) 6 zecche ( appiccicose ).
Dopo 4 giorni di pioggia, sono già in crisi di astinenza e appena ha smesso si parte già. Terreno ancora fradicio ed erba bagnata, ma bisogna muoversi.
Dopo aver chiesto informazioni al "luminare della Valganna" ( Emiliano ) parto per l'avventura che dovrà includere necessariamente qualche ravano impestato fuori dai percorsi normali.
Parcheggiato a Ganna 459 m, passo dalla sua famosa Badia e imbocco la strada asfaltata per Mondonico, ma è troppo noioso risalirla tutta e appena passato il tornante più a est ( il primo a destra ) 500 m, si cerca di salire sotto la linea dei tralicci, che è un ripido pendio senza alberi, ma con molte felci infestate di zecche ( come scoprirò dopo ).
Si procede abbastanza agevolmente anche perchè la vegetazione non è ancora al suo massimo sviluppo, poi a un certo punto si può anche stare appena a destra nel bosco , passando da alcune rocce di porfido rosso. Infine quando la linea elettrica piega a sinistra in piano, si continua sul costone ormai pulito e con roccette, arrivando a un punto panoramico con banderuola metallica: è la Punta della Poiana 720 m. Poco sopra si incrocia il sentiero panoramico 760 m che contorna tutto il Monte Mondonico, ma proseguendo per la massima pendenza nel facile bosco si arriva in cima appunto a questo monte 807 m.
Si scende in direzione opposta, poi piegando a sinistra si entra nel borgo di Mondonico 698 m.
Proseguendo lungo la strada asfaltata in piano verso Nord-Ovest si incontra la sterrata che sale verso lo Scerrè, a un bivio svolterò a destra finendo in una vecchia cava e risalendo il bosco arrivo al piazzale del Monte Scerrè 796 m.
Per la discesa vado su sentieri di mountain bike in direzione Nord-Est fino a confluire nel sentiero Cai 477, passando dai ruderi di Cascine Serra 565 m e con ultimo tratto che è praticamente un torrente nel sentiero, arriviamo a Ghirla ( rione Ghetto ) 458 m. Attraversando la strada salgo alla frazione Gerizzo 502 m e dopo un tratto su sentiero nel bosco si sbuca ancora sulla strada all'Alpe Manera 590 m. Poi ancora su sentiero e a un altro attraversamento prendo la sterrata sbagliata, che mi porta a Case Chini 700 m, per ritornare nella traccia prefissata, mi tocca fare un tratto di bosco senza traccia fino ad arrivare al bivio stradale Marzio-Boarezzo in località Pella 744 m.
Proseguo ora su asfalto verso sinistra fin quasi alla Forcorella 767, ma poco prima salgo a destra nel bosco di faggi , intercettando una strada boschiva che termina nei pressi del Sasso di Bol 982 m. Da qui con un sentiero marcato si sale la dorsale nord che porta in vetta al Monte Piambello 1129 m, immerso nella nebbia.
Dopo la pausa pranzo seguo quasi sempre fedelmente la dorsale ( Sud-Ovest ) che passa da alcuni appostamenti di caccia e poi risale alla cima nord del Monte Val dè Corni 991 m e poi anche alla cima sud 996 m.
Memore di una ravanata fatta alcuni anni prima con Emiliano e cioè la risalita di un ripido vallone direttamente alla cima del Val dè Corni, tento l'insana discesa della medesima via.
Ma sbaglio di poco e finisco nel canalone parallelo più a destra e sempre nel versante ovest.
Dopo i primi metri facili, finisco tra alte pareti e con terreno molto sdrucciolevole e anche bagnato, ma con molta pazienza si scende. L'ambiente intorno è comunque molto suggestivo. Fortuna vuole che il temporale previsto per le 16 si è fermato a Varese e riesco a scendere sulla strada asfaltata alle porte di Ganna, e passando tra i vicoli del rione Campubella un amico locale mi disseterà con una buona birra triplo malto.
Fauna incontrata: 2 caprioli ( sfuggenti ) 6 zecche ( appiccicose ).
Hike partners:
Antonio59 !

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