Arossa 1258 m-Canton dei Bisc 1219 m-Scengin 1359 m
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Da Forno, si sale sino alle ultima baita e alle sue spalle si intercetta il vecchio sentiero nel bosco che sale verso W. Il sentiero anche se non ufficiale e poco mantenuto è quasi sempre evidente ma va seguito con attenzione, soprattutto in prossimità di alcune fasce rocciose. Superata una zona abbastanza aperta si giunge ad un bivio a quota 1160 m circa, con incisioni su di un albero. Si continua a salire verso S e la traccia si fa meno evidente nella faggeta, ma alcuni segni a forma di x sugli alberi aiutano notevolmente nell'orientamento, arrivati ad uno sperone con grossi massi si traversa in lieve discesa sempre verso S raggiungendo cosi i ruderi desolati di Arossa.(T4)
Si torna a ritroso sino al bivio di quota 1160 m circa, si segue il sentiero evidente in direzione N, si entra in un valloncello dove la traccia si perde, ma è sufficiente proseguire alla stessa quota traversando per ritrovarla poco più avanti, si prosegue così sempre in traversata nel bosco in lieve ascesa su traccia sempre abbastanza evidente(alcune scale) sino ai ruderi delle baite di Canton dei Bisc. (T3/T4)
Dai ruderi ci si alza verso W sino ad un muro a secco, dove è presente una X su di un faggio, si individua il sentiero/cengia che conduce in un selvaggio vallone attraversato da un torrente che precipita dalle impressionanti pareti della Föpia. Qui la traccia scompare e il terreno cambia totalmente divenendo molto aperto ma anche molto delicato. Ci si mantiene alla medesima quota di uscita dal bosco, si traversa su terreno ripido e delicato e giunti in prossimità di alcune placche dove scorre l'acqua si superano sfruttando le tacche scavate dai maestri alpigiani di un tempo. Si può comunque trovare un passaggio anche più in basso nel caso l'acqua impedisca il passaggio in quel primo punto, si giunge a una seconda zona di placche, un passaggio pianeggiante ed alcune tacche scavate che risalgono una seconda zona di placche delicata ed esposta. Si raggiunge così un ripido valloncello erboso che va risalito sino al culmine su terreno infido e scivoloso sino ai ruderi dell'alpetto di Scengin datato 1661. (T5)
Il ritorno avviene dal medesimo percorso.
Si torna a ritroso sino al bivio di quota 1160 m circa, si segue il sentiero evidente in direzione N, si entra in un valloncello dove la traccia si perde, ma è sufficiente proseguire alla stessa quota traversando per ritrovarla poco più avanti, si prosegue così sempre in traversata nel bosco in lieve ascesa su traccia sempre abbastanza evidente(alcune scale) sino ai ruderi delle baite di Canton dei Bisc. (T3/T4)
Dai ruderi ci si alza verso W sino ad un muro a secco, dove è presente una X su di un faggio, si individua il sentiero/cengia che conduce in un selvaggio vallone attraversato da un torrente che precipita dalle impressionanti pareti della Föpia. Qui la traccia scompare e il terreno cambia totalmente divenendo molto aperto ma anche molto delicato. Ci si mantiene alla medesima quota di uscita dal bosco, si traversa su terreno ripido e delicato e giunti in prossimità di alcune placche dove scorre l'acqua si superano sfruttando le tacche scavate dai maestri alpigiani di un tempo. Si può comunque trovare un passaggio anche più in basso nel caso l'acqua impedisca il passaggio in quel primo punto, si giunge a una seconda zona di placche, un passaggio pianeggiante ed alcune tacche scavate che risalgono una seconda zona di placche delicata ed esposta. Si raggiunge così un ripido valloncello erboso che va risalito sino al culmine su terreno infido e scivoloso sino ai ruderi dell'alpetto di Scengin datato 1661. (T5)
Il ritorno avviene dal medesimo percorso.
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GM,
froloccone
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