Valcamonica - Da Sellero al Bivacco Elto 1734 m

Veloce giro pomeridiano per smaltire la grigliata.

Parcheggio nei pressi dell'area presepe, a Sellero alta.
Salgo per la Via Re e la Via Monte Elto, fino a uscire dal paese verso l'alto.
La stradina chiusa al transito non autorizzato, sale con una pendenza di tutto rispetto, sotto i rattoppi di asfalto si indovina anche l'antica lastricatura, faccio solo un piccolo taglio su sentiero, ma poi dopo alcuni bivi, arrivo al tornante della località Ruch 812 m.  Dove è posta una maestosa fontana, un cartello la indica come "Fonte Celtica".
Proseguendo sulla ripida stradina in salita, appena oltre, si indovina a destra un antica mulattiera ( assente da ogni cartografia ), inizio a percorrerla in salita, più in alto trovo delle bollature in vertice, probabilmente percorsi MTB dowhill. Infine mi affaccio sulla Valle del Dosbò, e poco dopo confluisco in una strada sterrata ( anche questa non mappata ). Salgo passando da alcune belle baite e infine arrivo a una grande radura cion numerose baite. Sopra di me si riconosce l'altopiano con la Malga Tambione. Punto in quella direzione e trovo un sentiero bollato che sale verso nord e arriva ad alcune antenne, poco a est della Malga.  Vado a sinistra, passando da una zona umida, e arrivo al laghetto e alla Malga Tambione 1355 m. Sotto il portico ci sono panche e tavoli e posto griglia.  Funziona anche come rifugio, ma penso che bisogna prendere le chiavi in paese. 
Con la stradina d'accesso, vado verso Ovest al bivio, qui prendo la sterrata che va a destra e poi sale alla Malga Pian Paghera 1463 m, dopo la stalla la sterrata prosegue solo per poco, poi diventa un vero sentiero, e iniziano anche le croste di ghiaccio. Che poi man mano diventa uno strato di neve dura più consistente e comunque portante. Il sentiero ora, è orientato perfettamente a nord, ed era previsto un pò di ambiente innevato, alla fine sbuco nella radura con il Bivacco Elto. Che altro non è che una stalla ancora in piedi, che può servire da ricovero di fortuna. C'è solo da sedersi e segni di fuoco nell'angolo, ma niente comignolo e camino, il fumo deve uscire dalle travi. Niente per dormire.

Proseguendo in salita si potrebbe arrivare al Monte Elto, con il segnavia 159, ma adesso servirebbero i ramponi.

Discesa della parte ghiacciata con molta cautela,  poi pensando di fare una scorciatoia, che mi facesse risparmiare tempo, ( visto la traccia a forma di U ) scendo nell'abetaia a destra, e seguo delle labili tracce di sentiero. Alla fine per via della fascia di alberi caduti per la tempesta, mi tocca piegare a sinistra e riconfluire già alla Malga Pian Paghera. 
Allora seguo la sterrata per  un pò, per poi buttarmi giù a sinistra, su quella che mi sembrava un antico sentiero tra 2 muretti, ma che poi più in basso si rivelerà per quello che è : ho trovato le sorgenti del torrente Dosbò, e infatti sono nel letto di un piccolo rio. Nessun problema, appena sotto c'è la sterrata dell'andata, che stavolta percorro fino alla sua confluenza in quella più ampia, che in ripidissima discesa scende ancora passando dalla Fonte Celtica, fino a Sellero.
Chiaramente arrivo al buio come spesso.

Difficoltà T2 in condizioni estive, se si ha una traccia, per via di molti tratti non marcati.
La parte più alta con il ghiaccio era almeno T3+