Punta Pater (2412 m) - Val Vogna

La Punta Pater è forse uno dei segreti meglio custoditi della frequentata Val Vogna: proprio perché è staccata dalla cresta principale che separa la Val Sesia dalla Valle d'Aosta, è un punto di osservazione privilegiato sulle altre cime della Val Vogna, da cui si è circondati a 360 gradi: dal Corno Bianco al Corno Rosso o Punta Carestia, alla Cima Morticci, il Monte della Meja, la Punta del Cortese e la Punta del Tillio, fino al Palancà...e non mancano il Rosa (la Punta Gnifetti per la precisione) e il Tagliaferro, a completare degnamente uno skyline tutto valsesiano.

L'avvicinamento è un'avventura nel passato della parte più dimenticata della Val Vogna, con l'imboscato e impervio sentiero di carico per il diruto Alpe La Rossa (dopo che una valanga lo ha scoperchiato negli anni '50), sentiero ormai del tutto abbandonato e pressoché fagocitato dalla vegetazione, ed il misterioso rudere solitario "scoperto" per caso nel vallone sotto le repulsive pareti del Corno Rosso, minimale ricovero ignorato da tutte le mappe, vecchie e nuove, realizzato in posizione panoramica ma, almeno questo, al riparo dalle valanghe.

Giunti all'alpetto, per guadagnare la parte sommitale della montagna si tratta di attraversare un ampio fornale puntando inizialmente verso la massima depressione della cresta che unisce la Punta Pater ai Corni del Palone. Poco prima di trovarsi sotto la depressione di cui sopra, che coincide con il tratto più accidentato e affilato della cresta, si sale sulla sinistra su erba ripida e rocce appoggiate (labili tracce di animali, difficoltà max I grado). Il versante è esposto a Nord-Ovest ed è ombroso e umido, fatto questo che rende il percorso sconsigliabile dopo l'arrivo delle prime gelate.
Raggiunta così la cresta SSW a monte della zona frastagliata, senza difficoltà particolari in breve si guadagna la panoramica cima.