Anticima del Grand Nomenon (P3342)
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Quest’anno per i Morti c’è un bel ponte, così seguo il consiglio di prendere un appartamento in affitto su Airbnb in Val d’Aosta ed approfittare per fare qualche giro senza dover partire da Milano.
Dopo un’uscita in assetto trail, ieri, al Col Serena insieme a Silvia, oggi decido di andare a fare un punto quotato quello che si potrebbe chiamare Anticima del Grand Nomenon – ma che è così lontano ed inferiore per difficoltà che in realtà è quasi un affronto, ma tant’è: il Grand Nomenon è una bella cima, dalla forma ardita, visibile e riconoscibile da molti luoghi delle valli a sud della VdA, e pensare di poterla vedere un po’ più “da vicino” sembra essere una cosa affascinante, quindi, per una volta, parto avendo come meta non una vetta vera e propria!
Primo giorno di ora solare, faccio un po’ di casino e finisco per arrivare a Degioz che il sole è già sorto, togliendomi così un po’ di tempo da poter salire con la frontale. In aggiunta all’errore di valutazione sull’orario, poco dopo essere partito, quando la luce del sole illumina le vette davanti a me (la Bianca della Bioula, in particolare) mi rendo conto che, nonostante quest’anno sia eccezionalmente secco, neve in quota ce n’è, ed io i ramponi li ho lasciati in macchina, quindi lascio giù lo zaino in un anfratto, scendo di corsa alla macchina, recupero i ramponi e proseguo. Dopodiché, sbaglio strada – mi trovo ad aver preso un sentiero che passa vicino ad una bella cascatella, ma che non porta da nessuna parte, così, nuovamente, scendo e perdo altro tempo. Insomma, oggi sembra non essere proprio giornata! ma non fa nulla, la mia meta dovrebbe essere vicina, nonostante i cartelli diano 5 ore e 15 per il colle di Belleface.
Il sentiero è bello, anche se poco frequentato. Il passaggio attrezzato con un canapone di cui parlavano le relazioni è una banalità. I raggi del sole mi raggiungono poco sotto al colle. Lì lascio ramponi, scarpette e bastoncini: di neve non c’è l’ombra, se non nel versante opposto del colle. La salita alla vetta non presenta alcuna difficoltà, è più un pendio che una cresta. Nell’avvicinarsi, è difficile distinguere quale sia il punto più alto, ma una volta raggiunto è chiaro che il P3342 ha la dignità di una vetta!
Fa freddo in vetta, ed io già ieri ne ho preso ed ho un po’ di raffreddore. Vedo quindi di fermarmi il meno possibile, giusto il tempo di fare le foto ed ammirare il panorama che mi circonda. Il Grand Nomenon è proprio di fronte a me, imponente. Ora non resta che scendere a valle.
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