Costiera dei Cech: anello del Vallone


Publiziert von Alberto C. , 6. Juni 2022 um 21:19.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:12 Februar 2022
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Zeitbedarf: 3:45
Aufstieg: 605 m
Abstieg: 605 m
Strecke:Percorso ad anello con partenza ed arrivo a Traona.
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Arrivando da Lecco si abbandona la SS 38 (superstrada) a Morbegno. Alla rotatoria al termine della rampa di uscita, si esce alla terza uscita e, dopo una curva a gomito si supera il ponte sul fiume Adda e si prosegue fino ad immettersi sulla Via Valeriana imboccandola svoltando a destra. Dopo un breve tratto, superato un ponte, si svolta a sinistra per la via Vallone. Oltrepassata la Latteria del Vallone, si svolta a sinistra e poi immediatamente a destra, dove si trova un parcheggio.

      La "Costiera dei Cech", in bassa Valtellina, versante orografico destro. È una sorta di terrazzamento soleggiato che va dall’imbocco della Valchiavenna, fino al solco della Valmasino.
     Da dove derivi il nome “Costiera dei Cech” non è ancora noto con certezza. L’ipotesi più accreditata lo farebbe derivare da “cech”, cioè Franchi; un popolo di origine germanica che colonizzò quel territorio nell’alto medioevo influenzandone i costumi locali. L’altra ipotesi farebbe derivare il termine “cech” dal suo significato di ciechi; cioè ciechi al cristianesimo, in quanto le sue popolazioni si convertirono in ritardo alla nuova religione, rimando per diverso tempo ancora praticanti del paganesimo.
 
     L’escursione di questa relazione descrive un anello intorno al Vallone di San Giovanni, solcato dal torrente Vallone che viene giù dai ripidi versanti e divide la Costiera quasi a metà.
 

 
LOCALITA' DI PARTENZA.  Traona (m 275).
 
ATTREZZATURADa escursionismo leggero.
 
DIFFICOLTÀ.    L’escursione si svolge su mulattiere e sentieri con tracciato evidente e salite regolari.
Classificabile, secondo la scala svizzera, T2.
 
QUOTA MASSIMA:  m 793, a Bioggio.
 
QUOTA MINIMA:  m 256, a Traona.
 
SVILUPPO:  km 8,3.
 
TEMPO DI CAMMINO EFFETTIVO: 3 ore 50’.
 
DESCRIZIONE PERCORSO.
     Parcheggiata l’auto, si ripassa il ponte sul torrente Vallone e si percorre un breve tratto della SP6, si svolta a sinistra sulla stradina che percorre l’argine sinistro (orografico) del torrente percorrendola fino al suo termine. Si imbocca il sentiero che si stacca sulla destra inoltrandosi in un bosco di castagni per un breve tratto; poi si sbuca su un dosso terrazzato. Giunti ad una baita si svolta a sinistra passando per un gruppo di baite e poi, sempre tenendo la sinistra si risale il bosco fino a giungere alla località Castello, dove si ritrova la strada che sale a Mello. Si attraverso il piccolo borgo per un sentiero che porta in una valletta con i ruderi delle abitazioni che circondavano il castello, che si raggiunge in breve (m 537, 50 minuti dal parcheggio).
     Il Catello di Domofole (probabilmente risalente al XI/XII secolo), si ergeva su un panoramico poggio. Oggi non rimangono che pochi resti e un torrione, recentemente restaurato, e la chiesetta di Santa Maria Maddalena. Secondo una locale leggenda, nel castello avrebbe dimorato la regina Teodolinda, ma è più probabile che via stata imprigionata un’altra regina longobarda, una certa Gundeberga, accusata di avere tramato per fare morire il marito, re Arioaldo.
     La nostra escursione prosegue percorrendo il sentiero alle spalle del castello che, risalendo il bosco in direzione nord, in circa 25 minuti, ci porta a sbucare su una stradina sterrata in corrispondenza del tempietto di Sant’Antonio (m 673), che ricorda i partigiani caduti nel corso degli scontri bellici del 1944.
       Si continua percorrendo la stradina in direzione ovest, prima in leggera discesa poi, con una breve salita, si giunge alla chiesa prepositurale di San Giovanni di Bioggio (m 691, poco più di ¾ d’ora dalla Torre di Domofole), posta in una bella radura. Al limite inferiore della radura sono visibili i resti di alcune fortificazioni. La chiesa è di origine medioevale, ma l’attuale edificio si può fare risalire al XVI e XVII secolo.
     Terminata la visita, facciamo ritorno sulla stradina dove imbocchiamo una deviazione che si stacca sulla destra che, con piacevole salita in mezzo al bosco, in circa mezz’ora ci porta al piccolo borgo di Bioggio (m 771), al cui ingresso si trova la piccola chiesa di Santa Maria.
      Un giretto per il borgo, che presenta tipiche architetture montane, per poi imboccare, subito a valle della chiesetta, la mulattiera che si stacca sulla destra della carrareccia e che ci porterà a Pianezzo (m 471, 30 minuti da Bioggio). Attraversata la frazione si prosegue percorrendo la bella mulattiera fra terrazzamenti coltivati a vigneto, che si immette sulla strada asfaltata poco sopra la chiesa arcipretale di Sant’Alessandro che sovrasta Traona. Da qui percorrendo le strette viuzze di Traona, in brevi si arriva la parcheggio dove ha avuto inizio l’escursione.
   
METEO.  Cielo sereno; calma di vento.  Temperatura alla partenza 12°; a Bioggio 11°, al termine 14°.
 
FREQUENTAZIONEScarsa.  
 
COMPAGNI: Andrea, Manuela e Paolo. 

Tourengänger: Alberto C.


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