Alpe di Coransù.. da Agno
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Escursione nata un po' per caso: avevo deciso di partire dalla pianura per "macinare" un po' di dislivello, vista anche la neve caduta di recente che impedisce di recarsi troppo in quota.
Parto così da Agno addentrandomi nel Malcantone: tocco Cimo, Cademario fino a Vezio.
Da qui l'idea era recarmi direttamente fino all'Alpe di Coransù; mi accorgo presto di essermi distratto e di aver imboccato un sentiero secondario che porta in direzione dell'Alpe Firinescio: il sentiero sembra ben battuto, nonostante la neve, quindi decido di proseguire.
L'innevamento aumenta e la valle si fa piu' stretta, tuttavia riesco ad arrivare abbastanza agevolmente fino all'Alpe Firinescio, superando alcuni pendii con accumuli di neve che meritano di essere percorsi con attenzione.
All'Alpe inizio a percepire il freddo essendo il versante in ombra: decido di indossare i ramponcini e cerco di sbrigarmi nel raggiungere l'alpe di Coransù, per poi ridiscendere a Vezio solo che..ecco la seconda e piu' "grave" distrazione: sarà la stanchezza ma seguo un sentiero inizialmente già battuto da altre persone e marcato poi da alcuni bolli gialli.
Mi rendo conto che questi bolli gialli portano sempre piu' in quota e le pendenze iniziano ad essere considerevoli, nel contempo spariscono le tracce: riesco a proseguire solo grazie ad un uso non proprio consono dei ramponcini con cui riesco a far presa sullo strato erboso sotto la neve.
Faccio una piccola pausa, rifocillandomi, per fare un punto della situazione, visto che mi rendo conto di essere totalmente fuori sentiero: mi trovo a "mezzacosta" tra il sentiero inferiore che avrei voluto seguire e quello superiore che dall'alpe Coransù porta direttamente a Vezio.
Ho due alternative, scendere mi sembra quella piu' pericolosa per cui decido di perseverare nell'uso sconsiderato dei poveri ramponcini e salgo ulteriormente. Per fortuna trovo alcune tracce di animali che mi permettono di superare un paio di riali e con un ultimo sforzo riesco finalmente a scollinare: finalmente le agognate tracce bianco-rosso-bianco! Da qui fino a Vezio è poi una passeggiata.
Concludo l'escursione a Vezio con quasi 17km e 1300 metri di dislivello, per questa escursione nata e dettata dal caso.
(Ho valutato T5 la "ravanata" fuoritraccia per la pendenza, le condizioni del terreno e l'assenza di riferimenti, non so se sia poi una valutazione esatta, mi scuserete nel caso)
Parto così da Agno addentrandomi nel Malcantone: tocco Cimo, Cademario fino a Vezio.
Da qui l'idea era recarmi direttamente fino all'Alpe di Coransù; mi accorgo presto di essermi distratto e di aver imboccato un sentiero secondario che porta in direzione dell'Alpe Firinescio: il sentiero sembra ben battuto, nonostante la neve, quindi decido di proseguire.
L'innevamento aumenta e la valle si fa piu' stretta, tuttavia riesco ad arrivare abbastanza agevolmente fino all'Alpe Firinescio, superando alcuni pendii con accumuli di neve che meritano di essere percorsi con attenzione.
All'Alpe inizio a percepire il freddo essendo il versante in ombra: decido di indossare i ramponcini e cerco di sbrigarmi nel raggiungere l'alpe di Coransù, per poi ridiscendere a Vezio solo che..ecco la seconda e piu' "grave" distrazione: sarà la stanchezza ma seguo un sentiero inizialmente già battuto da altre persone e marcato poi da alcuni bolli gialli.
Mi rendo conto che questi bolli gialli portano sempre piu' in quota e le pendenze iniziano ad essere considerevoli, nel contempo spariscono le tracce: riesco a proseguire solo grazie ad un uso non proprio consono dei ramponcini con cui riesco a far presa sullo strato erboso sotto la neve.
Faccio una piccola pausa, rifocillandomi, per fare un punto della situazione, visto che mi rendo conto di essere totalmente fuori sentiero: mi trovo a "mezzacosta" tra il sentiero inferiore che avrei voluto seguire e quello superiore che dall'alpe Coransù porta direttamente a Vezio.
Ho due alternative, scendere mi sembra quella piu' pericolosa per cui decido di perseverare nell'uso sconsiderato dei poveri ramponcini e salgo ulteriormente. Per fortuna trovo alcune tracce di animali che mi permettono di superare un paio di riali e con un ultimo sforzo riesco finalmente a scollinare: finalmente le agognate tracce bianco-rosso-bianco! Da qui fino a Vezio è poi una passeggiata.
Concludo l'escursione a Vezio con quasi 17km e 1300 metri di dislivello, per questa escursione nata e dettata dal caso.
(Ho valutato T5 la "ravanata" fuoritraccia per la pendenza, le condizioni del terreno e l'assenza di riferimenti, non so se sia poi una valutazione esatta, mi scuserete nel caso)
Tourengänger:
karll
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Kommentare (4)