Campo dei Fiori di grotta in grotta fino alla Punta di Mezzo 1227 m


Publiziert von Antonio59 ! , 28. April 2021 um 17:12.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:28 April 2021
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 4:00
Aufstieg: 805 m
Abstieg: 805 m
Strecke:10,7 km Sentieri e lunghi tratti nel bosco senza tracce e vallette.
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Varese verso Ovest a Casciago e alla località Poggio.
Zufahrt zum Ankunftspunkt:Idem
Kartennummer:Carta Parco Campo dei Fiori

Come spesso mi capita, decido per questa uscita last minute, in mattinata. Voglio essere a casa a pranzo. Quindi appuntamento al Poggio con Marco che incredibilmente è libero e abita nei paraggi. 
Dal parcheggio sterrato prima dell'omonimo residence, 500 m, si discende alla curva dove parte la stradina terrosa col segnavia 310 che passa da un rudere, nei pressi della Cascina Zambella si sale a destra per il sentiero Dal Zotto, si passa vicino una piccola sorgente ( Sorgente del Piano ), e più sopra c'è un altro bivio a destra per l'altra estremità del sentiero delle sorgenti. Appena oltre a destra parte un sentiero inizialmente anonimo che poi diventa ben evidente , passa un piccolo impluvio ( enormi castagne nella stagione giusta qui ) e si affaccia sulla incassata Valle della Stretta, qui il bel sentiero termina e scendo nell'alveo del torrente in secca ma che dopo l'incendio è soggetto a delle ondate di piena paurose. Arrivato alle placconate di fondovalle, ora ben dilavate dall'acqua. Si tratta di trovare la Grotta Nuovi Orizzonti che una volta era la più lunga della provincia con i suoi 7384 metri di sviluppo molto tentacolare e - 233 di dislivello. Risaliamo le rocce bianchissime del fondo fino ad arrivare all'ingresso a quota 619 m, ora protetto da tronchi e rete per evitare che si riempia durante le piene. Il  pesante disboscamento qui intorno ha cambiato completamente l'ambiente , prima molto buio. Saliamo la costa a sinistra alla selvaggia verso nord fino a risbucare sul Dal Zotto già oltre i 700 metri e in breve salendo siamo al Sass dul Signur 780m. Lasciato a destra il sentiero per Sant'Uberto, si prosegue a sinistra dove il sentiero passa tra belle bancate di roccia e sbuca in Val Stradella ( tributaria della Val Barassina ) inizialmente alto su questa valle , pian piano si abbassa al suo livello, poco prima di ciò a destra una traccia parallela si mantiene alta sulla valle ed è più libera da sassi e fogliame si vede appena sotto la grotta dell'Ultimo Arioso a quota 900 m  e più in alto si vede un muretto, qui il percorso gara stava a sinistra, ma noi andiamo a destra sul sentiero che poi sbuca sulla strada militare proprio di fronte al sentiero con il corrimano ( Per la Punta di Mezzo ). Qui preso a sinistra sulla S.Militare  e in breve siamo davanti alla Grotta Shangai o secondo pozzo ( 516 metri di sviluppo e -109 profonda ). Ma la salita in pineta è impossibile, solo alberi abbattuti, quindi a ritroso fino al sentiero col corrimano che ci porta al bivio del sentiero nord e poco prima della baracca su fino alla Punta di Mezzo ( che un tempo era nota come Cima Trigonometrica ). I primi narcisi selvatici cominciano a fiorire. Scesi quindi ancora, mi viene in mente del motore dello skilift/manovia che giace nel noccioleto. Alè, si ritorna sù per una foto : esso giace in un buco terroso che si vede a destra salendo, dentro una cassa metallica sfondata, ormai in completo abbandono da decenni, memore di tempi passati felici. Alla fine scesi ancora alla baracca ormai semidistrutta e ahime è impossibile scendere nel bosco sotto. Piegato a destra nel prato ( faccia a valle ) stando appena a destra della costina  appena oltre gli alberi collassati si scende sulla Miltare proprio dove sotto parte Costa Matta ( che è quella che poi costeggia sulla destra la Val Stradella ). Scesi quindi sulla Costa Matta, ma chi è che mi ruba il mestiere ?, è tutta piena di ometti che non c'erano prima. Arrivati sui 1020 m, scesi a sinistra per poco a fare visita alla Grotta Mattarelli, una new entry che in  4 anni ha portato il suo sviluppo a 5 chilometri con -417 in profondità, tutta piena di pozzi cascate e fossili, ma è solo per super esperti. Ancora giù lungo la costa fino a che si vede il Pino Silvestre ( l'unico ) che eroico, sopporta le strusciate di intere tribù e generazioni di cinghiali desiderosi di lasciare incollati alla sua resina zecche e pulci. Orbene questo pino solitario e anonimo è il segnale per affacciarsi a sinistra e vedere la voragine del Bus Laveno a quota 882. Scesi ancora per poco lungo la costa vado alla ricerca del mio ometto di svolta. Ma qualcuno ha utilizzato i sassi per costruirne uno più  a valle ( teppisti ). Fortuna che ricordavo il punto, e in piano deviando a sinistra entriamo in Val Stradella ad agganciare il sentiero dal Zotto, che subito dopo abbandona la valle e scende al Sass dul Signur e alla Zambella , come all'andata traversato poi a sinistra al Poggio. Pioggia scansata per poco. Qualche goccia in cima.

Tourengänger: Antonio59 !


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