Alp del Mea (Val Leggia)
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Quando, sentendo Angelo, mi ha proposto un’escursione nella Val Leggia, ho semplicemente risposto “andiamo !”.
La ValLeggia, si trova in Svizzera subito prima della Valdi Cama (partenza da Leggia, dopo Roveredo) e, rispetto a quest’ultima, è molto meno frequentata.
Subito dopo la partenza, ci siamo resi conto infatti di questa caratteristica, in quanto il sentiero, ben segnalato all’inizio e con requisiti di comoda mulattiera, si presenta in discreta misura invaso da felci e rovi.
Il sentiero sale con pendenza costante e si mantiene sempre nel bosco, le cui essenze cambiano in funzione della quota; quando inizia il bosco di faggi, le pendenze aumentano e il tracciato si restringe gradualmente.
Dopo circa 3h e 10 min., si arriva al primo alpeggio, l’Alp de Comun, dove si trova un edificio dotato di stufa, generi alimentari, vino, ecc., attrezzato anche con soppalco e materassi per dormire; questo alpeggio si trova proprio la limite del bosco di faggi, ma è stato fagocitato nel tempo dai larici che si stanno riprendendo i pascoli che l’uomo aveva strappato al bosco.
Dopo l’Alp de Comun, il sentiero diventa più selvaggio, con numerosi alberi caduti che lo intralciano e con erba abbastanza alta, cosa che lo rendono di difficile individuazione prima dell’Alp de Mea, la nostra meta finale, raggiunta dopo 1.500 m di salita.
Dall’Alp de Mea, io ho poi proseguito per un altro tratto, cercando di orientarmi tra i radi e sbiaditi segnavia presenti sui massi, per individuare la giusta direzione da seguire per giungere alla Bocchetta di Vazzola, che permette il collegamento con la Val di Cama: molto bella questa zona tra placconate rocciose e praterie alpine.
Ritornato all’Alp de Mea dove mi aspettava Angelo, abbiamo poi mangiato, concedendoci un giusto riposo prima di riprendere la lunga discesa per il sentiero percorso al mattino, con una piccola deviazione per raggiungere anche l’Alp de Dara.
In Val Leggia ho percepito in maniera molto evidente l’abbandono della montagna: non sembrava vero di essere tra questi alpeggi bellissimi e di non sentire il suono dei campanacci delle mucche o il belato delle pecore e delle capre.
Con questa escursione ho completato la conoscenza degli itinerari da percorrere per effettuare la traversata Val di Cama – Val Leggia – Val Grono partendo dalla Val Mesolcina, mi mancano solo i tratti più alti (che sono anche i più belli) da percorrere con un pernottamento in una della Capanne attrezzate.
Durante l’escursione abbiamo visto una bella femmina di cervo e un camoscio nel bosco.
C’è da dire che tra qualche anno, la percorribilità di questi sentieri (soprattutto nelle parti più alte) potrebbe essere compromessa proprio per la mancanza dell’uomo, che fino a qualche anno fa era ancora presente: da un lato si può gioire perché la natura sta ritornando padrona di questi territori, ma dall’altro lato è un vero peccato vedere la lenta agonia di tutte queste opere realizzate con grande tenacia e fatica dalle generazioni passate.
La ValLeggia, si trova in Svizzera subito prima della Valdi Cama (partenza da Leggia, dopo Roveredo) e, rispetto a quest’ultima, è molto meno frequentata.
Subito dopo la partenza, ci siamo resi conto infatti di questa caratteristica, in quanto il sentiero, ben segnalato all’inizio e con requisiti di comoda mulattiera, si presenta in discreta misura invaso da felci e rovi.
Il sentiero sale con pendenza costante e si mantiene sempre nel bosco, le cui essenze cambiano in funzione della quota; quando inizia il bosco di faggi, le pendenze aumentano e il tracciato si restringe gradualmente.
Dopo circa 3h e 10 min., si arriva al primo alpeggio, l’Alp de Comun, dove si trova un edificio dotato di stufa, generi alimentari, vino, ecc., attrezzato anche con soppalco e materassi per dormire; questo alpeggio si trova proprio la limite del bosco di faggi, ma è stato fagocitato nel tempo dai larici che si stanno riprendendo i pascoli che l’uomo aveva strappato al bosco.
Dopo l’Alp de Comun, il sentiero diventa più selvaggio, con numerosi alberi caduti che lo intralciano e con erba abbastanza alta, cosa che lo rendono di difficile individuazione prima dell’Alp de Mea, la nostra meta finale, raggiunta dopo 1.500 m di salita.
Dall’Alp de Mea, io ho poi proseguito per un altro tratto, cercando di orientarmi tra i radi e sbiaditi segnavia presenti sui massi, per individuare la giusta direzione da seguire per giungere alla Bocchetta di Vazzola, che permette il collegamento con la Val di Cama: molto bella questa zona tra placconate rocciose e praterie alpine.
Ritornato all’Alp de Mea dove mi aspettava Angelo, abbiamo poi mangiato, concedendoci un giusto riposo prima di riprendere la lunga discesa per il sentiero percorso al mattino, con una piccola deviazione per raggiungere anche l’Alp de Dara.
In Val Leggia ho percepito in maniera molto evidente l’abbandono della montagna: non sembrava vero di essere tra questi alpeggi bellissimi e di non sentire il suono dei campanacci delle mucche o il belato delle pecore e delle capre.
Con questa escursione ho completato la conoscenza degli itinerari da percorrere per effettuare la traversata Val di Cama – Val Leggia – Val Grono partendo dalla Val Mesolcina, mi mancano solo i tratti più alti (che sono anche i più belli) da percorrere con un pernottamento in una della Capanne attrezzate.
Durante l’escursione abbiamo visto una bella femmina di cervo e un camoscio nel bosco.
C’è da dire che tra qualche anno, la percorribilità di questi sentieri (soprattutto nelle parti più alte) potrebbe essere compromessa proprio per la mancanza dell’uomo, che fino a qualche anno fa era ancora presente: da un lato si può gioire perché la natura sta ritornando padrona di questi territori, ma dall’altro lato è un vero peccato vedere la lenta agonia di tutte queste opere realizzate con grande tenacia e fatica dalle generazioni passate.
Tourengänger:
imerio
Communities: Hikr in italiano
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