Monte Fico (267 m) – Bike & Hike

È una giornata grigia con nuvole minacciose e frequenti piovaschi; non mi va comunque di passare la giornata all’interno, quindi decido di compiere l’abituale giretto in bici.

Il Monte Fico è un rilievo boscato situato nei pressi di Rio Marina. Il toponimo fa riferimento alla presenza di fico comune (Ficus carica).

Inizio dell’escursione: ore 8.53

Fine dell’escursione: ore 12.23

Sorgere del sole: 7.06

Tramonto del sole: 19.15

Oggi, incuriosito dal toponimo, scelgo una meta discosta, poco conosciuta, perché non descritta dalle guide turistiche.  

L’escursione inizia alla Spiaggia di Naregno alle 8:53. Salgo in bici e mi avvio con i muscoli ancora freddi sul duro strappo che mi porta al Grand Hôtel Elba International. Scollino e scendo in direzione del Cantiere Navale Golfo di Mola su una ciclopista percorribile nei due sensi. Raggiunta la SP 26 pedalo svelto per superare in fretta il tratto più trafficato. Dopo Porto Azzurro (3 m) i veicoli diminuiscono progressivamente, fino alla tranquillità quasi assoluta: è uno dei vantaggi che si hanno trascorrendo le vacanze a settembre.

In meno di 50 min arrivo al bivio di Padre Eterno (143 m): svolto a destra sulla strada per Ortano e la seguo fino all’inizio di una strada vicinale, che a sinistra conduce al B&B Il Melo Cotogno. La sterrata, che sale con modesta pendenza, passa dall’Azienda Agricola Le Sughere, più in alto dalle vecchie miniere di Ortano, fino ad un vigneto, a circa 220 m di quota, dove termina. Lascio la bici e continuo a piedi in direzione NO dove si apre una zona priva di piante che mi agevola per un pochino la salita. Non ci sono segnavia né sentieri evidenti. Presto mi ritrovo nella macchia fitta e comincia a piovere più intensamente. Le scarpe si riempiono d’acqua, fanno cic ciac. Mi muovo a fatica seguendo percorsi di cinghiali e tracce di sentiero che la folta macchia ha quasi completamente cancellato. Cerco ovviamente di raggiungere il culmine del monte: più in alto non si può…

È un’autentica avventura; mi devo piegare e contorcere per poter passare fra i rami dei cespugli, in parte spinosi. Ho persino la sfrontatezza di registrare un video per immortalare la ravanata. Nella faticosa salita sono accompagnato dal picchiettio della pioggia, dallo strepitio dei rami, dal mio ansimare e dalle sbuffate sibilanti del tutto simili a quelle emesse dagli animali selvatici…

Sulla cima non ci sono né omini di pietra né croci né piante di fico, ma solo cespugli e una sughera. Piove a dirotto, è un violento acquazzone, anzi, un nubifragio!
 

                              Al Monte Fico (267 m) sotto un acquazzone

Cerco una via di discesa un po’ più comoda, ma senza un tangibile successo. Anzi, fatico a ritrovare il vigneto dove ho lasciato la bici: è il “bello” dell’avventura!

Alle 11.05 riesco finalmente a recuperare la bici e a ripartire per Naregno, per una sospirata doccia calda.

Avventurosa salita al Monte Fico, una montagna selvaggia, che non rientra nei classici itinerari elbani descritti dalle guide turistiche.

Tempo totale: 3 h 30 min

Tempo di salita: 1 h 41 min

Tempi parziali

Naregno (4 m) – Porto Azzurro (3 m): 15 min

Porto Azzurro (3 m) – Padre Eterno (143 m): 33 min

Padre Eterno (143 m) – Monte Fico (267 m): 53 min

Dislivello in salita: 656 m

Quota massima: 267 m

Quota minima: 3 m

Sviluppo complessivo: 33,2 km

Consumo batteria da 500 Wh:

Da Naregno a Padre Eterno: 20%

Da Naregno al vigneto Cantine Le Sughere: 27%

Difficoltà: PD / T2

Libro di vetta: no

Copertura della rete cellulare: buona.