Prime luci al Chiusarella

Anche oggi niente montagna, è un periodo così: impegni su impegni, però un paio d'ore per andare almeno a farmi un giro in Chiusarella, alzandomi presto, le trovo.
Parto, raggiungo l'inizio della Strada Militare, la seguo fino al bivio per il Roccolo, risalgo a fianco della recinzione e poi mi dirigo verso l'Alpe Ravetta, nel bosco sotto di me sento un gran rumore di rami spezzati, non un capriolo, troppo pesante, sento più che vedere una massa scura spostarsi e poi, all'improvviso eccolo: un grosso cinghiale maschio che è risalito fino al sentiero che sto percorrendo e mi osserva da una decina di metri. Sto fermo in attesa di una sua mossa , dopo qualche secondo riparte in salita. La mia idea era di prendere il sentiero più alto e raggiungere il ripetitore ma, non avendo voglia di reincontrare il suino, decido di raggiungere l'Alpe Ravetta e seguire la strada. In fondo sono anni che non la percorro. Sarà per l'ora antelucana ma c'è una gran pace,non c'è nessuno in giro, vabbè cinghiali a parte, e le luci radenti del sole sorto da poco sono veramente suggestive. Raggiungo la cima del Chiusarella, mangio una barretta, scatto qualche foto ed inizio la discesa. Una ventina di minuti e sono a casa, gita breve ma sempre soddisfacente.
Certo che il numero di cinghiali che frequentano queste zone sta divenendo decisamente eccessivo. Speriamo che si decidano ad abbatterne un buon numero, al di là di ogni altra considerazione questi suini stanno distruggendo l'habitat così peculiare, e già ampiamente compromesso, dei prati magri, fanno scomparire piante rare e sono un flagello per rettili, anfibi, uccelli, piccoli mammiferi ed insetti.