Aiguille Dibona (m 3131 )...la guglia perfetta!
|
||||||||||||||||||||
Il rifugio è al completo, non ci perdiamo d'animo...saliremo e scenderemo in giornata (consapevoli che sarà una stironata!)
Mentre il buio della notte è illuminato dalle nostre frontali e il fragore del fiume accompagna la salita noi, come sempre, saliamo in silenzio cadenzando il passo e girovagando nei nostri pensieri...son certa che Matteo sta pensando al letto caldo e comodo che ha lasciato mentre io cerco di immaginare come sarà la via.
A poco a poco si fa giorno e dietro ad una curva, improvvisamente, appare la nostra meta: bellissima e perfetta come da sempre l'immaginavo.
Attorno al rifugio c'è fermento, alcuni ragazzi hanno bivaccato sotto ad alcuni grossi massi...io, al solo vedere le ragnatele tra un sasso e l'altro, rabbrividisco all'idea e, accelerando il passo, raggiungo l'attacco della via Madier che in circa 450 metri di sviluppo e 14 tiri raggiunge la cima.
L' emozione del primo tiro è tanta poi, la concentrazione e l'impegno mi fanno mettere da parte le emozioni fino alla fine della via, dove aspettando Matteo e in completa solitudine, mi beo della bellezza e dell'immensità di questo mondo fatto di roccia e cieli da sognare.
La via, benchè ormai attrezzata con materiale "moderno", ha una chiodatura piuttosto minimalist che richiede un sapiente uso delle protezioni veloci e un'arrampicata in stile decisamente alpino e fisico. Nell'ultimo tiro abbiamo seguito la via sbagliata e siamo finiti in un camino piuttosto ostico e non protetto che ci ha regalato una fatica in più!
Mentre il buio della notte è illuminato dalle nostre frontali e il fragore del fiume accompagna la salita noi, come sempre, saliamo in silenzio cadenzando il passo e girovagando nei nostri pensieri...son certa che Matteo sta pensando al letto caldo e comodo che ha lasciato mentre io cerco di immaginare come sarà la via.
A poco a poco si fa giorno e dietro ad una curva, improvvisamente, appare la nostra meta: bellissima e perfetta come da sempre l'immaginavo.
Attorno al rifugio c'è fermento, alcuni ragazzi hanno bivaccato sotto ad alcuni grossi massi...io, al solo vedere le ragnatele tra un sasso e l'altro, rabbrividisco all'idea e, accelerando il passo, raggiungo l'attacco della via Madier che in circa 450 metri di sviluppo e 14 tiri raggiunge la cima.
L' emozione del primo tiro è tanta poi, la concentrazione e l'impegno mi fanno mettere da parte le emozioni fino alla fine della via, dove aspettando Matteo e in completa solitudine, mi beo della bellezza e dell'immensità di questo mondo fatto di roccia e cieli da sognare.
La via, benchè ormai attrezzata con materiale "moderno", ha una chiodatura piuttosto minimalist che richiede un sapiente uso delle protezioni veloci e un'arrampicata in stile decisamente alpino e fisico. Nell'ultimo tiro abbiamo seguito la via sbagliata e siamo finiti in un camino piuttosto ostico e non protetto che ci ha regalato una fatica in più!
Tourengänger:
Laura.
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (5)