Capanna Quarnéi (2108 m) – Bike & Hike
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Prima escursione estiva del 2020 nella selvaggia Val Malvaglia, in un pregevole contesto naturale. Oggi è la giornata più calda dell’anno, ma con sorpresa, in barba alle previsioni meteo, il cielo rimarrà nuvoloso fino alle 9:15.
La meta odierna è l’Alpe Quarnéi o Quarnaio, una palude situata a 2046 m di quota, in una conca di origine glaciale ai piedi della parete sud dell’Adula.
Inizio dell’escursione: ore 7:25
Fine dell’escursione: ore 11:50
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1019 hPa
Temperatura alla partenza: 13,5°C
Isoterma di 0°C, ore 9.00: 3900 m
Temperatura al rientro: 29°C
Velocità media del vento: 10 km/h
Sorgere del sole: 5.32
Sveglia alle 4:58, partenza da casa alle 5:50, arrivo a Scòna di sotto (1003 m), all’estremità orientale del Bacino di Val Malvaglia, alle 7:05, dopo 83,1 km d’auto.
Uno slargo prima del Ponte di Caslóu permette di parcheggiare l’auto comodamente. C’è pure un distributore automatico di biglietti per pagare il pedaggio richiesto dal Patriziato di Malvaglia: 5.- CHF al giorno, oppure 10.- CHF alla settimana o 20.- CHF al mese. Le biciclette sono esenti dalla tassa d’uso della strada forestale.
Alle 7:25 parto di buona lena, con lo scaldacollo alzato fin sopra il naso. Passo da Madra (1086 m) e dopo il primo strappo, alle 7:42 arrivo a Dandrio (1206 m), di fronte al “Ristoro Alpino La Fürbeda di Dandrio”, una proprietà del Comune di Serravalle, che oggi, lunedì, pratica il riposo settimanale. Il segnavia informa che per l’Alpe di Quarnéi occorrono ancora 3 h (a piedi ovviamente).
Continuo la pedalata in direzione del ponte sul fiume Orino, che mi porta sul versante destro della valle. Arrivo al bivio di Anzano (1326 m) quando non sono ancora le otto. Un grande pannello illustra la geografia della valle. Svolto a destra in direzione di Cusiè, località dalla quale inizia il sentiero per la Capanna Quarnéi.
La salita non è particolarmente dura, anche perché il fondo è di un buon asfalto liscio, molto scorrevole. Passo dapprima dai monti Arbi (1465 m), poi da Russin (1650 m) e finalmente pervengo a Cusiè (1660 m). Non mi fermo nemmeno: proseguo fino al parcheggio posto a Foppa (1710 m); è il punto di partenza per gli escursionisti che desiderano raggiungere la Capanna Quarnéi. Per la prima volta posso percorrere la pista pastorale, realizzata per permettere agli alpigiani di raggiungere l’Alpe di Pozzo (1880 m) con un veicolo fuoristrada. Benché sia di recente costruzione, il fondo mi sembra già ben consolidato.
L’Alpe di Pozzo faceva parte, assieme all’Alpe Cusiè e Quarnéi, di un complesso di alpeggi, con caseificio proprio, utilizzati nel corso dei secoli per il carico di bestiame bovino. La vita di questi alpeggi è stata però segnata da eventi che ne hanno compromesso l’attività. Nel 1975 una valanga distrusse l’Alpe di Pozzo e, rispettivamente nel 2005 e nel 2008, quest’ultimo e l’Alpe Quarnéi vennero abbandonati per trasferire le bovine da latte verso un altro caseificio.
Recentemente, di pari passo con la realizzazione della pista agricola, anche l’alpeggio è stato ristrutturato. Oltre al nuovo caseificio, attrezzato in modo da rispettare le normative attualmente vigenti, hanno costruito un nuovo edificio con portico protettivo esterno, che può ospitare fino a 190 capre. La parte esposta alle valanghe (nord-ovest) è stata progettata in modo che possa resistere ad una pressione della neve di almeno 20 kN/mq e non deve presentare aperture.
Lascio la bicicletta sotto uno sperone di roccia e affronto i tornanti del sentiero che sale alla sinistra del torrente Orino. In mezz’ora raggiungo la piana dell’Alpe di Quarnéi (2048 m). Il laghetto formatosi dopo il ritiro del ghiacciaio (circa 10'000 anni fa) si trasformò lentamente in una palude di oltre 5 ettari. In passato gli alpigiani, nel tentativo di prosciugarla per ottenerne pascoli, scavarono dei drenaggi che per cause naturali si approfondirono causando fenomeni di erosione. La palude non si trasformò mai in un pascolo di buona qualità. Anzi, con l’accresciuta sensibilità ecologica, nel 2010 la Confederazione stanziò dei crediti per la rigenerazione della palude di Quarnei. I drenaggi vennero riempiti ristabilendo quindi il bilancio idrico originale della zona umida. Attualmente la Palude dell’Alpe di Quarnei è iscritta nell’Inventario federale delle paludi di importanza nazionale.
La capanna si trova a circa 530 m di distanza, a sud. È stata inaugurata nel 1999 e appartiene alla Società Alpinistica Bassa Blenio (SABB).
Capanna Quarnéi (2108 m)
Nathalie mi accoglie molto gentilmente. Con il bimbo in braccio mi dà delle utili informazioni su itinerari escursionistici, sugli alpeggi della zona e sulla vita da capannara.
Sorseggio un buon caffè moka, quindi scatto delle foto alla capanna, al ponte tibetano dimostrativo, alla croce e alle belle cime visibili dal poggio.
Alle 10:10 inizio la discesa a valle, che comprenderà una sosta a Russin per acquistare il formaggio stagionato di Quarnéi e a Dandrio per osservare il mulino.
Anche questa volta la Val Malvaglia mi ha regalato un’intensa mezza giornata, vissuta in una delle zone più discoste e selvagge del Canton Ticino. È stato un tuffo nel passato fra i campanacci delle bestie al pascolo, il profumo dei larici e la fragranza del fieno fresco.
Tempo totale: 4 h 25 min
Tempo di salita: 2 h 15 min
Tempi parziali
Ponte di Caslóu (1003 m) – Cusiè (1660 m): 1 h
Cusiè (1660 m) – Alpe di Pozzo (1880 m): 30 min
Alpe di Pozzo (1880 m) – Capanna di Quarnéi (2108 m): 45 min
Dislivello in salita: 1337 m
Sviluppo complessivo: 27,8 km
Quota massima: 2108 m
Quota minima: 1003 m
Consumo batteria: 61%
Difficoltà MTB: F
Difficoltà escursionistica: T2
Coordinate Capanna Quarnéi: 721'720 / 148'090
Copertura della rete cellulare: Swisscom, zone d’ombra.
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