Punta Santa Margherita da Osteno (CO) - Sentiero del pescatore


Publiziert von rambaldi , 6. Mai 2020 um 14:01.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:22 September 2019
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Zeitbedarf: 3:30
Aufstieg: 200 m

Giornata uggiosa, decido di spenderla per soddisfare una curiosità: verificare lo stato di percorribilità del sentiero tra Osteno e Santa Margherita.
Ho a disposizione solo la mattinata ma il percorso si rivelerà essere più impegnativo del previsto con l'aggravante che non avendo portato la CNS, ritenendola superflua, non riesco però ad avere riferimenti per capire dove sono.


In una precedente escursione avevo già individuato la partenza dell'itinerario dalla frazione Richeggia, seguendo la via per Campione.
Raggiunta l'ultima villa servita dalla strada proseguo sino ad un tornante dove la carrareccia scende a lago e, probabilmente, lì si interrompe dopo poche decine di metri.
Alla sinistra del tornate si stacca invece un'altra sterrata che via via si restringe sino diventare sentiero, prima ben definito poi molto più evanescente.
Quando la traccia tende a scomparire inizio a vedere alcuni vecchi bolli in vernice rossa e, su alcuni alberi, noto spezzoni di rete da pesca annodati al tronco.

Questo mi fa pensare che il sentiero prosegua ed arrivi effettivamente a Santa Margherita.

Il bolli rossi scompaiono presto mentre gli spezzoni di rete, seppur radi, continuano ad esserci.
Nel bosco sono difficili da vedere visto che la luce penetra poco e il loro colore biancastro non risalta.
Devo ammettere che senza di loro farei fatica ad individuare la traccia corretta. Infatti ad un certo punto, in corrispondenza di un canalino sassoso, non trovo più spezzoni di rete.

Attraverso la ganda e proseguo diritto dove mi pare che l'esile traccia riprenda. Ho qualche dubbio perché vedo un paio di grossi rami disposti in orizzontale, proprio davanti alla traccia: sembrerebbero messi apposta per non far proseguire.

Infatti proseguendo continuo a non vedere più spezzoni, la traccia si dirama fino ad arrivare ai bordi di un dirupo.
In lontananza mi pare di vedere un tetto, si potrebbe tentare di scendere ma proseguire diventa sempre più complicato. Finalmente mi convinco di aver sbagliato e rinuncio.
Torno sui miei passi fino al canalino dove arrivando da un'altra prospettiva mi accorgo che a monte c'è uno spezzone di rete un po' nascosto.
Sistemo meglio i rami di sbarramento dove ho sbagliato, risalgo qualche metro il canale e proseguo sulla retta via.
L'errore che mi è costato tempo e sopratutto fatica, non è agevole camminare su questo tipo di terreno.

Cammino ancora per un po' rassicurato dalle scarse indicazioni fino arrivare di nuovo sul ciglio dirupo, questa volta molto più in alto. Da questa posizione lo si aggira agevolmente, si nota che è veramente impervio e che protegge una grande villa.
Sotto la parete rocciosa si scorge il lago, un esteso prato ben curato ed il tetto della villa che pare inaccessibile da terra. Già penso di essere arrivato a Santa Margherita. In breve scoprirò che non è così.

Supero quindi il dirupo camminando a fianco del filo, l'esposizione sommata all'ambiente decisamente selvaggio mi fanno un po' impressione.
Procedo con molta attenzione anche se in realtà fino a qui non ci sono stati tratti particolarmente difficili.

Il sentiero scende deciso ma non vedo di nuovo alcuno spezzone di rete.
Questa volta torno subito all'ultimo segnale e controllo meglio, ma niente: la traccia effettivamente scende ma non ci sono più segni.
Proseguo fino ad avvistare un "canapone" legato alle piante che agevola la discesa. Lo interpreto come la conferma di essere a Santa Margherita e scendo fino al lago.
La discesa termina sul tetto muschioso di un crotto. Solo tornato a casa, consultando la CNS, scoprirò essere crotto Doglio.

Una scala consente di scendere nel giardino. Per proseguire oltre il crotto ci sarebbe da attraversare un ampio canale sassoso, lo sfogo della valle Doglio. Al di la della valle una punta boscosa che su CNS corrisponde a punta Santa Margherita.
Non vedo nessun sentiero, nessun segnale. A monte osservo una linea elettrica che cala verso il dirupo, probabilmente per servire la villa isolata che sulla CSN risulta essere in località Portofranco.

Intanto mi accorgo che ho esaurito il tempo, devo tornare. Mi ricordo che Santa Margherita è molto frazionata lungo le rive del lago e quindi sono ancora lontano dal borgo.
Purtroppo senza cartina non posso sapere quanto lontano...
 
Risalgo faticosamente e con attenzione il ripido canale, raggiungo il canapone e il bordo del dirupo. Cerco l'albero con l'ultimo spezzone di rete per non perdere la traccia di ritorno.
Il terreno è cedevole ed esposto, si è protetti dalle piante ma una scivolata non sarebbe comunque gradevole.

Trovato il riferimento, prima di rientrare verso Osteno provo a controllare se per caso la traccia non prosegua a monte del canale, sotto la linea elettrica.
Tento di seguire un paio di piste defilate, mi pare anche di trovare un vecchio bollo rosso come quelli osservati all'inizio dell'escursione, ma entrambi i tentativi mi portano in punti molto scoscesi. Non ho  veramente più tempo e sono già molto stanco, questi ulteriori ripidi sali scendi sono stati faticosi.

Mi rassegno quindi a tornare convinto che per arrivare a Santa Margherita dovrò dedicare una giornata. Ultima divagazione per esplorare una minuscola penisola che vedo dall'alto. Ci si affaccia sul lago e si ha un'idea di come dovessero essere le sponde lacustri prima di venir colonizzate dall'uomo.

Tourengänger: rambaldi
Communities: Hikr in italiano


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