Capanna Alpe Berdughè
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Descrizione: Sono state sistemate in modo da essere sempre baciate dal sole le cascine di Bardughè; messe una accanto all’altra affinché si proteggano a vicenda; costruite al piede di un ripido pendio e al bordo superiore di un grande terrazzo prativo, per non sprecare neanche un centimetro di spazio utilizzabile a scopo agricolo; disposte su due file contigue che ricordano la tastiera di un pianoforte. L’osservazione della carta topografica nazionale lascia già ben intuire la singolare struttura di questo mondo da favola, per di più inserito in uno scenario naturale grandioso, che vede il corposo Pizzo di Vogorno sovrastare il tutto a breve distanza e quindi la grande apertura verso la bassa Val Verzasca, il Lago Maggiore e l’infinito. (descrizione tratta della guida “Ticino e Mesolcina”).
Commenti: Vedendo recentemente su HIKR due resoconti su escursioni alla Capanna Bardughè, mi è venuta la voglia di ritornarci, considerando che il mio precedente passaggio risaliva a quattro anni fa, quando ero salito solitario da Odro.
Un po’ periglioso l’arrivo mattutino a Vogorno, ostacolato dapprima da una coda in autostrada per lavori nelle gallerie della A9, poi per la coda dei frontalieri e infine per il traffico nella piana di Bellinzona (usciti a Bellizona sud si seguono le indicazioni per Locarno e poi per la Val Verzasca); dulcis in fundo, mentre stavamo salendo da Vogornoa Costapiana, abbiamo trovato la stretta stradina interrotta per lavori, cosa che ci ha costretti a ritornare giù, aggiungendo 200 m di dislivello alla nostra escursione.
Raggiunta a piedi Costapiana, abbiamo finalmente imboccato il bel sentiero che, con infinite serpentine dalle pendenze costanti e mai eccessive (sicuramente tracciato da un antico geometra…), ci ha portati per mano fino a raggiungere la nostra meta situata ai bordi di un bel pascolo con grande vista panoramica.
Veramente bella e molto ben tenuta la Capanna, che denota un rispetto per le attrezzature e i beni presenti nella struttura, considerando però che nel periodo invernale non è molto visitata in quanto, consultando il quaderno della Capanna, abbiamo visto che il nostro passaggio è stato il quarto dall’inizio dell’anno (meglio così…).
L’ambiente in cui sono inserite le baite dell’Alpe Bardughè è veramente spettacolare, con una vista eccezionale verso sud, mentre alle spalle il Pizzo di Vogorno (che non mi stancavo mai di guardare e al quale ho promesso una prossima salita) domina la scena con il suo imponente versante ovest.
Durante la salita ero quasi certo di incontrare i camosci, che avevo sempre visto numerosissimi durante le mie due precedenti visite in queste zone, invece niente, solo tante tracce….
Dopo esserci fermati per quasi due ore all’Alpe Bardughè, abbiamo iniziato a malincuore la discesa per raggiungere Vogorno rifacendo il percorso fatto durante la salita.
Alla fine abbiamo camminato per circa 5 ore superando un dislivello di 1200 m, cosa che, al termine dell’escursione, ha procurato un po’ di plausibile affaticamento.
Giornata dal meteo eccezionale, ravvivata alle quote più alte da un venticello piuttosto gelido; neve bella portante e incontrata solo negli ultimi 100 m di dislivello.
Filmato dell’escursione fatto da Giordano visibile all’indirizzo https://www.youtube.com/watch?v=rUgOIm0_2R0&t=197s
Commenti: Vedendo recentemente su HIKR due resoconti su escursioni alla Capanna Bardughè, mi è venuta la voglia di ritornarci, considerando che il mio precedente passaggio risaliva a quattro anni fa, quando ero salito solitario da Odro.
Un po’ periglioso l’arrivo mattutino a Vogorno, ostacolato dapprima da una coda in autostrada per lavori nelle gallerie della A9, poi per la coda dei frontalieri e infine per il traffico nella piana di Bellinzona (usciti a Bellizona sud si seguono le indicazioni per Locarno e poi per la Val Verzasca); dulcis in fundo, mentre stavamo salendo da Vogornoa Costapiana, abbiamo trovato la stretta stradina interrotta per lavori, cosa che ci ha costretti a ritornare giù, aggiungendo 200 m di dislivello alla nostra escursione.
Raggiunta a piedi Costapiana, abbiamo finalmente imboccato il bel sentiero che, con infinite serpentine dalle pendenze costanti e mai eccessive (sicuramente tracciato da un antico geometra…), ci ha portati per mano fino a raggiungere la nostra meta situata ai bordi di un bel pascolo con grande vista panoramica.
Veramente bella e molto ben tenuta la Capanna, che denota un rispetto per le attrezzature e i beni presenti nella struttura, considerando però che nel periodo invernale non è molto visitata in quanto, consultando il quaderno della Capanna, abbiamo visto che il nostro passaggio è stato il quarto dall’inizio dell’anno (meglio così…).
L’ambiente in cui sono inserite le baite dell’Alpe Bardughè è veramente spettacolare, con una vista eccezionale verso sud, mentre alle spalle il Pizzo di Vogorno (che non mi stancavo mai di guardare e al quale ho promesso una prossima salita) domina la scena con il suo imponente versante ovest.
Durante la salita ero quasi certo di incontrare i camosci, che avevo sempre visto numerosissimi durante le mie due precedenti visite in queste zone, invece niente, solo tante tracce….
Dopo esserci fermati per quasi due ore all’Alpe Bardughè, abbiamo iniziato a malincuore la discesa per raggiungere Vogorno rifacendo il percorso fatto durante la salita.
Alla fine abbiamo camminato per circa 5 ore superando un dislivello di 1200 m, cosa che, al termine dell’escursione, ha procurato un po’ di plausibile affaticamento.
Giornata dal meteo eccezionale, ravvivata alle quote più alte da un venticello piuttosto gelido; neve bella portante e incontrata solo negli ultimi 100 m di dislivello.
Filmato dell’escursione fatto da Giordano visibile all’indirizzo https://www.youtube.com/watch?v=rUgOIm0_2R0&t=197s
Tourengänger:
imerio
Communities: Hikr in italiano
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